Emis Killa ha presentato nella sua Vimercate EM15, il grande evento in programma il prossimo 2 settembre a Fiera Milano Live (Qui il link per l’acquisto dei biglietti).
L’artista, che lo scorso 28 ottobre 2023 è stato protagonista di uno speciale live al Forum di Assago, è stato intervistato dall’amico Ensi, con il quale ha condiviso la prima parte della carriera.
“Conosco Emiliano da tanto anni e sono contento di essere qui a Vimercate.”
Afferma l’artista torinese, che poi chiede all’amico di parlare di Vimercate.
“Sono cresciuto qui e ho iniziato a fare musica qui. Nel 2005 – 2006 eravamo in tre a fare rap da queste parti. Ho vissuto anche a Milano, ma qui ho sempre provato una sensazione di famiglia, che mi ha fatto pensare di tornare. Subivo il fascino per la città di Milano, ma Vimercate è casa.”
Nel percorso artistico di Emis Killa sono numerose le tappe, che lo hanno portato a celebrare i 15 anni di carriera.
“Non posso dimenticare il mio percorso di freestyler. Ho vinto ‘Tecniche perfette’, un contest che mi ha dato tanto e che vedeva in giuria anche Ensi. Inizialmente non avevo l’ambizione di scrivere i dischi. Vivevo il rap solo come intrattenimento. Poi le cose sono cambiate.
Nel 2012 ho pubblicato l’album ‘L’erba cattiva’ con cui ho vinto un TRL Awards. Pensavo di essere un artista locale, ma quell’anno le cose sono cambiate. Ho capito di essere capace di fare le cose che piacciono alla gente. La mia carriera è stata un’ascesa graduale. Nel disco c’era il brano Parole di ghiaccio, che è un pezzo che ancora oggi è tra i più importanti del percorso. Una canzone inizialmente affidata a Nina Zilli…”
Emis Killa non può dimenticare i suoi punti di riferimento musicali.
“Bassi Maestro, Fabri Fibra (pre Major), Club Dogo. In particolare Mi Fist, che è il mio album preferito di rap italiano… Questo disco mi ha insegnato a essere diretto.”
Oggi il rap italiano vive un momento magico e l’artista di Vimercate ha le idee chiare.
“Il rap italiano mi piace, amo anche le cose nuove, soprattutto quelle che funzionano. Dopo tanti anni rimango ancorato ai miei punti cardine. Mi piacciono tanti artisti, ma oggi la musica si assomiglia un po’ tutta. Difficile anche definire un genere.”
Emis Killa spiega anche com’è nata l’idea di EM15 e come si svilupperà lo show, al quale parteciperanno Geolier, Jake La Furia, J-Ax, Kid Yugi, Lazza, Massimo Pericolo, Neima Ezza, Paky, Rhove, Salmo, Sfera Ebbasta.
“Avevo solo l’ambizione di fare qualcosa di grande. Sentivo di voler alzare un po’ l’asticella. I 15 anni di carriera calzano a pennello! Mi sono chiesto cosa fare e mi sono anche dato certe risposte. San Siro? In questo momento non me la sento! Io ho sempre cercato di fare le cose per grandi. Poi non ho un disco fuori. Per organizzare un evento come EM15 ci vogliono tempo e dedizione.
Le idee stanno venendo in corsa. Ci saranno almeno 15 ospiti. 2 palchi. In uno ci sarà un contest di freestyle. Ci sarà anche una sezione dedicata ai writer e ai graffiti. Volevo tributare la cultura hip hop. Non sono figlio del rap, ma mi sento figlio dell’hip hop! Tanti ragazzi giovani non ricordano la cultura hip hop a 360 gradi.
Io farò tutte le mie hit! Non voglio che la gente pensi che io faccia solo pezzi sconosciuti e per la fan base più stretta. Vorrei dare uno spazio agli ospiti e proporre un concerto di hits. Non ci saranno strumenti, anche se sono un fan della strumentazione. Questo sarà un tributo all’hip hop. Non volevo cambiare troppo i pezzi. Per me è più hip hop una consolle di un basso o una batteria.”
Fedez? Sul palco del Battiti ha detto che ci sarà, ma forse ha un impegno…”
In 15 anni di carriera Emis Killa è stato anche un punto di riferimento per alcuni artisti della sua generazione.
“È bello ed è un modo per fare proseguire la storia! Neima Ezza fu folgorato da un mio pezzo! Questo è un mondo in cui ci si dimentica di tutto! Prima o poi verrò dimenticato, ma a me basta che qualcuno si ricordi di me e della mia musica.”
Poi un pensiero a 15 anni fa e al mercato musicale attuale.
“Avevo 15 anni in meno e mi manca di allora la spensieratezza. Oggi è tutto troppo difficile. Si parla troppo di soldi! Prima anche il rap era più amatoriale, genuino, semplice e funzionava meglio! Mi piacerebbe che i ragazzi più giovani riescano a vivere la passione! Oggi la politica non si prende la responsabilità di capire da dove arriva il disagio. I giovani vanno aiutati, seguiti e bisogna dare loro delle responsabilità. C’è chi non accetta che il rap stia prendendo piede, ma il progresso non si può fermare. La censura non è mai una risposta.
Ogni tanto però penso che avrei potuto nascere anni dopo! I ragazzi giovani anche se saltano la gavetta sanno scrivere. Oggi le cose stanno cambiando. Anch’io non ho più pazienza di ascoltare un brano intero o un album. Se sei bravo… Non conta solo la gavetta! L’importante è avere grinta! Quelli della mia generazione hanno lavorato anche per gli altri, per quelli che sono arrivati dopo e che oggi hanno successo.”
Il concerto del 2 settembre sarà un modo per chiudere un capitolo e dare il via a una nuova fase della carriera.
“Sto lavorando a musica nuova, ma lo faccio di routine, non necessariamente per pubblicare un disco. Quest’anno c’è stato un reset anche sul mio team di lavoro. Sto lavorando con altre persone. Oggi sento di non dover dimostrare niente a nessuno e voglio fare cose intelligenti che mi possono portare a un bacino d’urgenza più ampio, ma senza snaturarmi.
Negli anni mi sono perdonato, proprio perchè non ho mai perso la mia credibilità, nemmeno facendo Maracanà oppure The Voice.”
Infine un pensiero su Sanremo.
“Carlo Conti mi sta simpatico…”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.