Enrico Ruggeri

Enrico Ruggeri non ha dubbi: il Festival di Sanremo 2025 targato Carlo Conti supera quello di Amadeus, almeno per il cantautore milanese. In un’intervista al settimanale Oggi, Ruggeri ha lodato il direttore artistico per aver riportato sul palco dell’Ariston i cantautori, citando nomi come Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Brunori Sas.

Ruggeri ha raccontato il percorso che lo ha portato a vincere due volte il Festival: nel 1987 con Si può dare di più (insieme a Umberto Tozzi e Gianni Morandi) e nel 1993 con Mistero. In particolare, ha rivelato che inizialmente era scettico su Si può dare di più, nato come possibile inno della Nazionale Cantanti: «Non mi convinceva perché era un brano scritto da altri, lontano dal mio stile».

A fargli cambiare idea sono state le critiche: «Dicevano che ero un grande autore ma un cantante mediocre. Ho voluto dimostrare il contrario e ho chiesto di cantare la parte più difficile, con la nota più alta».

Ruggeri ha colto l’occasione per parlare del suo ultimo lavoro discografico, La caverna di Platone, e del programma televisivo Gli occhi del musicista, in onda su Rai 2. Con tono critico, ha sottolineato la mancanza di diversità nell’attuale panorama televisivo musicale: «In TV ci sono sempre gli stessi 25 artisti che si invitano a vicenda. Io ho scelto di dare spazio a musicisti che, come me, si sentono a disagio in questo sistema, come Davide Van De Sfroos, Cristiano De André, Eugenio Finardi ed Erica Mou».

Ruggeri continua a distinguersi per la sua capacità di andare controcorrente, sia nel mondo musicale che televisivo, rimanendo fedele alla sua visione artistica e offrendo spazio a chi, come lui, cerca di emergere al di fuori dei circuiti più mainstream.

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