Enrico Ruggeri: “Sogno un futuro in cui a vedere Tony Effe non ci va nessuno”

Enrico Ruggeri torna in televisione su Rai2 con “Gli occhi del musicista“, ma in un’intervista non risparmia critiche a Tony Effe e al pubblico.

«Suonare dal vivo dovrebbe essere la normalità».

Il 17 gennaio uscirà il suo nuovo album, “La caverna di Platone“, ispirato all’idea del filosofo greco di persone che preferiscono vivere nell’illusione piuttosto che affrontare la realtà. Qui il link per l’acquisto.

Intervistato da La Repubblica, il cantautore esprime la sua opinione sui gusti musicali delle nuove generazioni. Mentre alcuni giovani apprezzano i classici, altri ascoltano quella che definisce «miserie lessicali». Su Tony Effe, Enrico Ruggeri è netto: «Sogno un futuro in cui a vedere Tony Effe non ci va nessuno». Tuttavia, Ruggeri sottolinea l’importanza dell’onestà intellettuale nel giudicare la musica e difende artisti come Povia, evidenziando la povertà intellettuale che caratterizza parte del panorama musicale e organizzativo odierno.

Ruggeri affronta anche il tema personale del rapporto complesso con il padre, affetto da depressione: «Era un uomo disturbato, un’intelligenza sprecata che ha prosciugato risorse per generazioni». Nonostante le difficoltà, Ruggeri riconosce che la rabbia nata da quelle esperienze ha alimentato la sua creatività. Tuttavia, rimpiange il mancato dialogo e la sensazione di non essere stato abbastanza presente: «Questa incompiutezza mi crea malessere».

Ruggeri si considera sia un testimone del presente che un narratore capace di aggiungere poesia al quotidiano. Pur riconoscendo il valore dei rapper, critica la tendenza a fermarsi alla cronaca senza andare oltre: «Una canzone deve durare nel tempo, non limitarsi al momento».

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