Ermal Meta in un video lancia un appello a Giorgia Meloni affinché si impegni per evitare nuovi casi come quello di Palermo, che ha particolarmente colpito il cantautore.
“Devono sapere tutti perché questo silenzio degli innocenti deve finire. Non ho votato per lei ma lei, ma è la mia presidente, come lo è di tutte queste donne. Mi rivolgo a lei con il massimo rispetto, in quanto carica istituzionale, donna, madre e cristiana: non crede che sia giunto il momento di finire questa mattanza? Devono sapere tutti perché questo silenzio degli innocenti deve finire.”
Ermal Meta prosegue il suo appello a Giorgia Meloni.
“Una società non può dirsi evoluta finché le donne avranno paura di camminare per strada da sole e di raccontare di essere state abusate per paura di non essere credute o addirittura ritenute colpevoli. […] E’ una cosa che mi tocca molto da vicino, l’ho raccontato nelle canzoni, consideratemi come una porta attraverso cui buttar fuori delle cose. Ho letto cose raccapriccianti e ho riscontrato che la grande maggioranza delle donne e degli uomini che hanno subito abusi violenze e maltrattamenti di qualsiasi natura non ha denunciato per mancanza di fiducia. La maggior parte di quelli che hanno denunciato invece non sono stati creduti.”
Il cantautore conclude.
“Non mi interessa far polemica ma cercare di riportare la voce a chi ha paura di parlare e si limita a mandare messaggi, moltissimi dicono ‘non ne ho mai parlato, tanto non mi avrebbero creduto’. Proviamo a immaginare come vive una persona in questo modo, come può affrontare la sua vita.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
