Estate 2025 IMusicFun

Luglio: il panorama musicale estivo si definisce, tra tendenze e protagonisti; inizia la caccia alla “Canzone dell’Estate 2025“, oltre la classica idea di tormentone.

Ai primi di luglio è ormai definito il panorama musicale delle uscite estive e si possono individuare linee, tendenze, protagonisti e canzoni di punta per la stagione tradizionalmente più proficua di successi discografici. E come ogni anno scatta la ricerca che porti a individuare “La” canzone dell’Estate, non necessariamente tormentone, termine riduttivo che impedisce di dare il giusto valore alla composizione. 

In una nuova rubrica, periodicamente andremo ad aggiornare una sorta di “borsa valori” dei successi estivi, sulla base delle classifiche di vendita, streaming e programmazione radiofonica, conteggiando a tale proposito con un sistema di ponderazione in base al piazzamento nelle varie classifiche l’andamento delle varie hit estive italiane ed internazionali. Per ora in questo articolo cominciamo con una rassegna delle proposte più interessanti e degli stili e dei personaggi che sono fuori con nuove canzoni, come se fosse il roster tra cui poi fare emergere i successi e quindi anche l’ipotetico o ipotetici vincitori finali a settembre, salvo nuove uscite clamorose in questi mesi. 

Estate 2025, facciamo il punto della situazione

I Big più conclamati innanzi tutto: non sono molti, tanti non hanno timbrato il cartellino di una canzone nuova, pur avendo tour in essere. I nomi di più lungo corso sono quelli di Cesare Cremonini ed Elisa, sia da soli che in coppia con il brano “Nonostante tutto“, uno dei più innovativi mai sentiti da anni, dal punto di vista di composizione e sonorità. Stesso filone per la nuova di Elisa, da sola, con le vertigini ritmiche di “Sesso debole“.

C’è Giorgia, ormai pienamente rilanciata, con l’uptempo “L’unica” e anche Jovanotti va sul ritmato e sulle reminiscenze estive con “Occhi a cuore“. A giocare una carta stranamente pop, dimostrando mille anni di meno di tante colleghe più giovani, è Gianna Nannini con “Panorama“.

Vanno sul sicuro i Pinguini Tattici Nucleari, che provano ad allargare il discorso ad altre generazioni coinvolgendo Max Pezzali in “Bottiglie vuote“. Fa divertire Alessandra Amoroso con “Cose stupide” e ancora di più in duetto con Serena Brancale per quel misturone di stili che tocca reggaeton, pizzica e addirittura sirtaki in “Serenata“, forse la più estiva in senso stretto tra le proposte finora uscite.

C’è Marco Mengoni più con un jingle tormentone che una canzone, “Sto bene al mare“, dove la colonna portante ai suoi vocalizzi è data dal ritornello indelebile e dalle barre dei rapper Sayf e Rkomi. Achille Lauro prosegue sul filone da cuori infranti inaugurato con strepitosi risultati di pubblico a Sanremo, qui con “Amor“, già irrinunciabile ai suoi concerti. Damiano David ha forse raccolto meno del previsto e continua a buttare fuori singoli, come “Zombie lady” e “The first time“. Attesissima Annalisa che gioca ancora sul filone fluido con “Maschio“, mentre Elodie ha una veste più electropop in “Mi ami mi odi“e una invece più sophisti-soul nel duetto “Yakuza” con Sfera Ebbasta. Infine Noemi con “Non sono io” cerca l’effetto tormentone con una canzone di buona fattura. 

Ci sono poi i cantautori, su tutti Ultimo, che trascina urlando “Bella davvero“, Davide Petrella in arte Tropico sempre raffinato con la delicata “Perchè mi sono innamorato di te“. 

Franco 126 e Giorgio Poi uniti per “Nottetempo” e quest’ultimo da solo per “Les jeux sono faits“. Nel filone indie spicca Gazzelle con “Stupido“, parola ovunque nelle canzoni di questa estate, mentre Francesco Gabbani gioca con il tormentone pop a suon di onomatopee in “Così come mi viene“.

Coez invece con “Qualcosa di grande” non tradisce le aspettative delle sue abituali atmosfere. Ma a colpire è sopratutto il ritorno in grande stile di Blanco, numero uno in classifica con la drammatica “Piangere a 90” e poi con la più rock “Maledetta rabbia“. Del tutto fuori da ciò che si ascolta abitualmente Olly, con un canto da osteria come “Depresso fortunato“, ma o gioca la carta di fare qualcosa di diverso ora che tutto ciò che tocca è oro, o mai più, e capitalizza il buon Sanremo anche Lucio Corsi con la narrazione di “Situazione complicata“, che intrattiene all’ascolto della storia anche all’ennesimo ascolto, alla maniera dei migliori cantautori di 50 anni fa. Rock da stadio invece per Brunori Sas in “Per non perdere noi“, merita attenzione invece Ermal Meta con l’efficace “Ferma gli orologi“. 

Chi cerca cose sorprendenti può provare ad ascoltare brani che magari non arriveranno al top delle classifiche ma sono solidi, come “Ti penso” di Venerus, “Amici stretti” di Chiello

Girotondo” dei Legno con Giò Evan, “Casomai” di Fulminacci. O per chi ama il cantautorock, i più collaudati Baustelle con “L’arte di lasciare andare“, TiromancinoMi rituffo nella notte“, NegritaBuona fortuna“, l’autoironicissima Patty Pravo, quasi autocelebrativa a modo suo in “Ratatan“. Bello risentire Levante alla sua maniera in “Maimai“, conferme per Joan Thiele in “Allucinazione“, elaboratissima nelle atmosfere, ma grande sorpresa invece da Francesca Michielin, con l’omonima e autobiografica “Francesca“, in cui si converte in rocker alternativa e trova anche il vocino giusto per raccontare la sua storia, pezzo che cresce ad ogni ascolto. 

Ci sono poi i rapper, con ampia scelta, a cominciare dal più puro Guè, che in “Meravigliosa” adatta “Acqua e sapone” degli Stadio che già 43 anni fa pareva perfetta per il rap. Vira sul country blues e canta Salmo, con una voce sporca sorprendente in “Cartine corte“, mentre Bresh cerca l’anello di congiunzione tra rap e cantautori e finisce per fare il tormentone filastrocca in “Umore marea“, da tenere d’orecchio per la trasversalità di ascolto. Ma ci sono anche l’originalissimo Sayf, emergente genovese con “Figli dei palazzi“, la satira sociale di Fabri Fibra in “Che gusto c’è” con Tredici Pietro, l’introspettivo Rkomi con “Dirti no” e i più ortodossi del rap Emis Killa con “In auto alle 6” e Luchè con “Nessuna“. Guardano al latino invece l’abituale Fred De Palma (“Barrio lambada“), il rientrante Rhove (“Aviòn“) e, a sorpresa, Anna, che nel momento in cui il reggaeton pare superato, infila un brano originale di par suo ma con questo ritmo, intitolato “Desolée“. 

E poi i veri e propri tormentoni: filastrocca “Perfect” per Carl Brave e Sarah Toscano, electropop cassa veloce “Scelte stupide” per Fedez e Clara, chitarrina e lista dei desideri per “A me mi piace” di Alfa che rilegge Manu Chao con più sound, reggae per “Una stupida scusa“, revival dell’esperienza fortunata tra Boomdabash e Loredana Bertè. Non sbagliano mai colpo né citazioni i Kolors con “Pronto come va“, mentre l’atmosfera giusta per divertirsi e rilassarsi arriva da Ghali che crea anche il modo di dire in “Chill“. Sono ormai professionisti dei tormentoni anche i Coma_cose, un tempo alternativi oggi ultrapop, ma sempre arguti nei testi con “La gelosia“, tornano i Bnkr44 a fare saltare con  “Luna rossa” , c’è “Victoria’s Secret” di Rose Villain, ma soprattutto imbrocca un colpo interessante Tananai, che celebra le nottate milanesi in “Bella madonnina“. Voci non convenzionali come Rocco Hunt e Noemi interpretano “Oh ma” e si presta anche Jovanotti in “Oceanica” alle creazioni ritmate di Merk & Kremont. Ma anche le già citate “Serenata” di Serena Brancale ed Alessandra Amoroso, oltre ai lavori di Annalisa e Mengoni potrebbero rientrare in questa categoria di veri e propri tormentoni. 

Dall’estero invece non molto di stimolante in questa estate 2025. I più innovativi sono il cantautore elettronico Sombr con le sofisticate atmosfere di “Back to friends” e per l’hip hop la non più nuovissima “Anxiety” di Doechii. Un po’ ripetitiva “End of the world” di Miley Cyrus e infatti è pronto già un singolo nuovo. A sbancare è già da tempo “Azizam” di Ed Sheeran, ben ritmata ma ancora più interessante nella versione acustica, con grandi lavori di chitarra sotto. Elegante “Priceless” dei Maroon 5 con Lisa, tra vari clichè soul pop, più divertito del solito tra accattivanti falsetti Benson Boone in “Mystical magical“, piacevoli all’ascolto “One thing” di Lola Young e “End of an era” di Dua Lipa, da bar il coro di “Gold” di Myles Smith, da coro in spiaggia “Ordinary” di Alex Warren ormai superata però da nuovi singoli suoi, per cui a completare la ridda di bravi cantautori arriva il ritorno intenso di Lewis Capaldi con “Survive“. Sul country il nuovo”Manchild” di Sabrina Carpenter, meravigliosa “God went crazy” del soul man Teddy Swims, mentre per chi ama ascolti sofisticati è da solluchero ma non passerà per radio purtroppo il duetto “Summertime blue” tra i magnifici John Legend e Norah Jones. In dissolvenza il latino tamarro e la dance di chiave funk, rappresentati la prima da “Latina foreva” di Karol G, la seconda dalla raffinata “Glide” di Necked con i Portugal The Man e dalla ritmata “Everybody gets down” in cui Anderson.Paak canta per Nxworries.

Foto su licenza Depositphotos

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