Nemo, vincitore dell’Eurovision 2024, durante la consueta conferenza stampa post trasmissione, ha commentato il risultato, lanciando qualche frecciata all’EBU.
“Questa esperienza è stata davvero intensa e non sempre piacevole. Ci sono state molte cose che non sembravano riguardare l’amore e l’unità e questo mi ha reso molto triste. Allo stesso tempo, però, c’era anche tanto amore, tanta unione, tante culture diverse che si incontravano. Persone piene di positività, di amore per la musica, che mi danno speranza e so che queste persone esistono nel mondo.
Dobbiamo lavorare per creare un ambiente simile e dobbiamo chiederci cosa vogliamo rappresentare. Spero davvero che l’Eurovision continui e possa continuare a rappresentare la pace e l’amore anche in futuro. Credo che ci sia ancora molto da fare.”
Nemo ha portato con sè sul palco, nella flag parade e in green room la bandiera non binaria.
“Ho dovuto far entrare di nascosto la mia bandiera perché l’Eurovision aveva detto di no. E l’ho fatto comunque, quindi spero che anche altre persone l’abbiano fatto.
Questo è chiaramente un doppio standard. Ho rotto il codice e ho rotto il trofeo. Il trofeo può essere aggiustato, forse anche l’Eurovision ha bisogno di un po’ di aggiustamenti, di tanto in tanto.”
Poi un’approfondimento sulla sua identità non binaria.
“In Svizzera non c’è un’opzione di terzo genere nei documenti ufficiali. Credo che questo sia inaccettabile e dobbiamo cambiarlo. Dobbiamo avere una rappresentanza anche nella nostra politica, è importante che le persone si sentano considerate e che si facciano dei passi in avanti come fanno anche altri paesi. Proporrò una telefonata con Beat Jans del Consiglio federale della Confederazione Svizzera. L’ho incontrato in modo del tutto casuale mentre mi stavo truccando per uno spettacolo a cui ho partecipato e anche lui era lì.
Questa è una vittoria non per me ma per tutta la nostra comunità, per tutti coloro che sono non binari, gender fluid, transgender. Persone che osano essere se stesse, che hanno bisogno di essere ascoltate e comprese. Abbiamo bisogno di più empatia. Dobbiamo ascoltarci e cercare di capirci. Invece di parlare l’uno dell’altro, dobbiamo parlare l’uno con l’altro.”
Il cantante svizzero, oltre al premio principale, ha vinto anche il Marcel Bezençon Awards nella categorie Artistic Award e Composer Award.
Foto di Sarah Louise Bennett EBU
La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
