Site icon imusicfun

Francesca Michelon rompe il silenzio: “Sono la figlia di Stefano D’Orazio, ma contro di me una guerra”

Stefano D'Orazio copia

Francesca Michelon, riconosciuta figlia di Stefano D’Orazio, racconta in un lungo post anni di silenzi, delusioni e la battaglia legale per la verità.

La 40enne web designer, riconosciuta dal Tribunale di Roma come figlia biologica del compianto batterista dei Pooh, Stefano D’Orazio, ha affidato a un lungo post su Facebook il suo sfogo, una testimonianza personale e dolorosa che ripercorre vent’anni di silenzi, attese, delusioni e battaglie legali.

La vicenda ha avuto una svolta nell’aprile 2024, quando il Tribunale di Roma ha ufficialmente riconosciuto, attraverso test del DNA, che Francesca è la figlia naturale di D’Orazio. Una sentenza che ha annullato il testamento che indicava come unica erede la moglie del musicista, Tiziana Giardoni, e ha sancito che l’eredità andrà divisa. Un verdetto che ha fatto molto discutere e che ha generato nuove tensioni e un appello in corso.

Nel suo racconto, Francesca ripercorre il primo incontro con D’Orazio, avvenuto nel 2006, dopo la scoperta casuale delle sue vere origini. Il batterista, inizialmente aperto all’idea di conoscerla, intrattenne con lei un rapporto per circa 11 mesi. Ma poi sparì nel nulla, senza spiegazioni, lasciandola sola e confusa. “Mi ero illusa che volesse conoscermi”, scrive Francesca, “ma alla fine ha preferito ignorarmi, salvo poi andare in televisione a dire che il suo più grande rimpianto era non aver avuto figli”.

Le dichiarazioni pubbliche di D’Orazio – in cui sosteneva di non aver avuto figli – hanno lasciato un segno profondo nella vita di Francesca: “Quelle frasi sono state come pugnalate. Non ho mai capito perché abbia sentito il bisogno di dire quelle cose, mentre io cercavo risposte che non sono mai arrivate”. Un dolore che l’ha spinta, nel 2010, ad avviare un’azione legale per ottenere il riconoscimento ufficiale della paternità.

“Non ho mai cercato fama né denaro”, sottolinea Francesca nel suo sfogo. “Avrei potuto approfittarne tante volte, ma non l’ho mai fatto. Per me era solo una questione personale, umana”. Eppure, negli anni, si è trovata al centro di attacchi mediatici e accuse ingiustificate, perfino di aver causato la morte del padre. “Questa guerra contro di me ha superato ogni limite di buon senso”, scrive, raccontando come oggi, nonostante la vittoria in primo grado, la battaglia non sia ancora finita: è in corso un appello, e Francesca teme un ribaltamento della narrazione pubblica.

Francesca Michelon conclude il suo sfogo con parole che lasciano poco spazio all’interpretazione: “Non volevo pubblicità, volevo risposte. Sono stata ignorata, umiliata e oggi mi vedo accusata ingiustamente. Il limite della sopportazione è stato superato. Non posso più tacere”.

Quella di Francesca è una storia che tocca temi profondi: il diritto alla verità, il bisogno di identità e la sofferenza di essere rifiutati. Ma anche la forza di lottare per sé stessi, quando tutti sembrano voler girare lo sguardo altrove.

Exit mobile version