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Francesco Renga e Nek: “Il nostro album, tra paure, incertezze, dubbi e positività!”

Francesco Renga e Nek, reduci da un’estate ricca di live e pronti per nuovi concerti, pubblicheranno l’8 settembre il primo album insieme. 11 tracce che i due artisti hanno presentato a Milano.

Durante l’estate siamo stati felici di incontrare il pubblico e farlo insieme è ancora più speciale. Il tour rappresenta la festa e la celebrazione di un percorso che ora tocca una nuova tappa. Siamo amici, questo è quello che conta. La strategia arriva dopo il rapporto che ci lega. Siamo entrambi legati a valori importanti come la famiglia. Il nostro legame così forte ha prodotto un grande entusiasmo collettivo che inizialmente doveva trasformarsi solo in un concerto insieme all’Arena di Verona, ma che poi è diventato altro. Siamo felici e… ci sentiamo giovani dentro! Poi sul palco…Ci divertiamo come dei pazzi.”

Spiegano i due artisti, che poi raccontano un aneddoto.

Il primo singolo che abbiamo cantato insieme girava da tempo nel nostro team di autori. Lo avevamo ascoltato entrambi e quando ci è stato proposto come brano da cantare insieme abbiamo interpretato come un segno del destino.”

Francesco Renga e Nek, poi, parlano della genesi dell’album.

Si tratta di un disco figlio di consapevolezza della voglia di tornare a divertirsi. All’inizio è nato come un confronto che si è costruito man mano. Proponiamo questo disco prima di tutto per noi, ma anche per il pubblico che abbiano coltivato e coccolato. Non abbiamo nessuna velleità di classifiche e radio. La nostra generazione non fa più le hit estive. Il campo da gioco è cambiato. Ora è inutile scimmiottare i giovani con feat non sentiti. Noi andiamo avanti sulla nostra strada. E’ un disco libero in cui siamo liberi di usare il nostro linguaggio.”

I brani portano la firma di autori importanti (Qui il dettaglio). Francesco Renga e Nek sono intervenuti poco.

Non ci siamo preoccupati troppo dell’aspetto creativo. Ognuno di noi ha fatto un passo indietro dal punto di vista della scrittura. Non scrivere ci ha portati a confrontarsi su un repertorio neutro. I nostri sono repertori difficilissimi e non è facile entrare l’uno nel mondo dell’altro. Abbiamo vocalità che stanno bene insieme, ma che sono complicate.

Però questa avventura ha portato una sferzata di energia, di bellezza. Anche un impegno mentale importante. Un toccasana. Per scegliere le canzoni ci siamo fatti guidare semplicemente dalle emozioni. Abbiamo pensato alle nostre voci come a un’entità unica. Abbiano ragionato come se RengaNek fosse un artista a sé stante e ci siamo rimessi in gioco.

In questo disco ci sono paure, incertezze, dubbi, ma anche la positività. Vogliamo soddisfare quelli che sono cresciuti con noi. Per questo siamo partiti proprio da noi, da chi siamo…”

Un nuovo approccio che il pubblico ha dimostrato di apprezzare.

Il pubblico ci ha dimostrato grande affetto! I primi due singoli sono passati in radio, ma non troppo. Eppure il pubblico li apprezza e ai nostri concerti li canta.”

Un pensiero al Festival di Sanremo, che Nek… un giorno potrebbe presentare!

“Sanremo? Io sono pronto. Renga? Il mio valletto! A parte gli scherzi la conduzione è affascinante. È un modo di intrattenere la gente. Il palco ci ha insegnato a essere immediati ed è una scuola che rimarrà per tutta la vita e che io porto anche in questa mia nuova esperienza. Mi piace fantasticare sul Festival, ma bisogna arrivarci per gradi. Morandi è il mio idolo. Lui fa l’intrattenitore a 360 gradi. Ce l’hai addosso e lo regala agli altri. Vorrei essere come lui.”

Una riflessione su una possibile partecipazione a Sanremo 2024.

Se arriva la canzone giusta perché no? Siamo aperti a tutto, ma navighiamo a vista.”

Infine una confessione…

Abbiamo entrambi un’attitudine rock che musicalmente è un po’ che non emerge. Addirittura una sera abbiamo immaginato di fare sotto falso nome un disco di rock, quello vero! Siamo liberi… Chi ce lo impedisce…”

I due cantautori, però, stanno ben lontano da rap e trap.

Questo fenomeno lo capisco fino a un certo punto. Da musicista cerco di scovare la struttura e trovo che ci sono sonorità interessanti.”

Spiega Nek. Prosegue Renga.

Io sono un istintivo e faccio fatica a riconoscere il valore di certe canzoni. Per me sono cose che non capisco. È un mio limite, ma non riconosco il valore di queste cose. I testi li trovo agghiaccianti e indegni per una canzone.”

Foto BSA STUDIO_ BEPPE GALLO

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