Gianluca Grignani torna a far parlare di sé con il garbo e l’ironia che lo contraddistinguono; nelle sue storie Instagram ha scritto un messaggio pubblico a Laura Pausini, ricordandole che il suo nuovo singolo in uscita è, in realtà, una cover di un brano che lui stesso ha scritto e interpretato anni fa: La mia storia tra le dita, divenuto celebre anche nella sua versione spagnola Mi historia entre tus dedos. Qui il link per il preorder.
Un messaggio affettuoso e diretto: «Ciao Laura, che ti voglio bene lo sai…», esordisce Grignani, raccontando di averle già espresso la sua stima nei backstage dei concerti e ora ribadendolo pubblicamente. Con garbo e senza polemica, il cantautore milanese sottolinea: «È doveroso che ti ricordi che il tuo singolo in uscita è una cover… di un brano che, se non sbaglio, ho scritto e interpretato io».
Non mancano gli auguri sinceri per l’amica e collega: «Dedico il mio più grande in bocca al lupo alla mia canzone… ma soprattutto a te». Un gesto di stima e affetto, che conferma il rapporto di rispetto tra due protagonisti della musica italiana.
Nel messaggio di Gianluca Grignani a Laura Pausini, però, non manca una nota piuttosto polemica.
“Il testo che vedrete nella storia successiva, è un commento che ho fatto sotto l’ultimo post della mia amica Laura Pausini, dove annuncia l’uscita del “suo nuovo singolo”… Purtroppo tale commento mi è stato ripetutamente cancellato!”
Un messaggio nel complesso ben assestato, quello di Grignani, che ricorda con eleganza chi ha scritto alcune delle pagine più belle del pop italiano.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”