Gianluca Grignani torna al centro della scena musicale italiana con la speciale riedizione di Destinazione Paradiso, lo storico album che 30 anni e che ha segnato un’intera generazione. Per l’occasione, il cantautore ha presentato il progetto con una conferenza stampa “in stile 1995”, rigorosamente senza cellulari, per ritrovare l’atmosfera autentica dei suoi esordi.
La riedizione di Destinazione Paradiso propone una copertina rinnovata, materiali inediti e fotografie mai viste prima, tra cui un poster “ribelle” che Grignani scattò all’epoca “perché ero stanco di fare foto”.
Nel progetto trova spazio anche “Libera le ali”, la versione antecedente del futuro successo Falco a metà.
Ripercorrendo quei momenti, Grignani non ha nascosto le difficoltà vissute allora:
“La mia etichetta voleva solo fare più soldi possibile. Io ne soffrivo. Ma quelle canzoni erano più forti di tutto”.
Accanto al tuffo nel passato, l’artista guarda anche avanti: entro aprile uscirà “Verde smeraldo – Residui di rock’n’roll”, primo capitolo di una trilogia “blues, popolare ma non commerciale” e tornano i live con Trident: 25 maggio all’Alcatraz di Milano e 27 maggio all’Atlantico di Roma. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Quanto a Sanremo, Grignani è categorico:
“Non ho mandato un brano. Nel 2023 non ho ricevuto nemmeno il premio della critica. Non regalo più nulla: ora uso l’astuzia, non l’istinto”.
Impossibile evitare un riferimento alla querelle che nei mesi scorsi lo ha contrapposto a Laura Pausini per la cover di La mia storia tra le dita.
Il brano – ha ricordato Grignani – è la canzone italiana più ascoltata al mondo su Spotify nella sua versione originale.
Pur dichiarando di non voler proseguire nella polemica, l’artista ha chiarito il motivo della diffida:
“Laura non mi ha fatto sentire il brano e ha cambiato il testo, passando dalla prima alla terza persona. Ha cambiato il significato. Le voglio bene, è un’amica… ma in quel momento non lo è stata”.
Ha aggiunto però che la vicenda è stata “risolta velocemente”, anche se “il finale non è stato reclamizzato quanto il resto”.
Diverso, invece, il rapporto con Matteo Bocelli, autore di un’altra cover del brano:
“Matteo mi ha chiamato per farmi sentire tutto. Ha una personalità enorme. Sono fiero di ciò che ha fatto”.
Tra aneddoti di Festivalbar, ricordi di gioventù e battute sul famoso “ingestibile” affibbiato da Vasco Rossi, Grignani rivendica oggi una nuova consapevolezza:
“Si sono ristabilite le cose. Sono io, come ero veramente”.
E con una riedizione che profuma di verità e un futuro musicale già in movimento, Gianluca Grignani sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia.

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