Gianni Morandi Lucio Dalla

Gianni Morandi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, parla di Lucio Dalla e del rapporto di amicizia durato oltre 40 anni.

“Lo conobbi nel 1963, al Teatro Greco di Taormina. C’era questo ragazzo con il barbone che suonava il clarinetto nei Flippers. Parliamo e scopro che è tifoso del Bologna, come me. Diventiamo amici, giriamo l’Italia per vedere le partite: una domenica al Dall’Ara in curva, quella dopo a Roma, Milano, Bergamo… Finisce che vinciamo lo scudetto, nello spareggio con la Grande Inter.”

Spiega Gianni Morandi che poi nega che Lucio Dalla fosse innamorato di lui.

“Non la metterei così. È stata un’amicizia fraterna, come si può essere amici con un genio. Fu lui a farmi cambiare modo di cantare: “Guarda che non c’è solo Claudio Villa, c’è anche Ray Charles…”. Il suo alter ego era Tobia, che ora ha novant’anni, e sbraitava: “Volete fare tutti i cantanti! Meno chitarre, più zappe!”. Una volta Lucio venne a casa mia con un alano più grande di lui: “Si chiama Sultan. Tienimelo per tre giorni, ti lascio diecimila lire perché mangia un chilo di carne al giorno”. Passa una settimana, e Lucio non torna. Avevo una capretta dolcissima, e Sultan alleato con il mio cane lupo Black se la mangiò, rimasero solo le corna. Così chiamai la mamma di Lucio. Mi disse che suo figlio non aveva nessun cane di nome Sultan. Voleva rifilarlo a me…”

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