Mancano ormai pochi minuti al via de Il Circo Max, il grande live con cui Pezzali tornerà a Roma da vero e proprio sovrano della musica.
Clemente Zard, patron di Vivo Concerti, ha snocciolato i numeri di un trionfo.
“Per me è un onore lavorare con Max Pezzali. Credo in lui, nella sua musica e tutti coloro che collaborano con me su questo progetto sono cresciuti con le sue canzoni. Questa sera sarà stupendo, un concerto celebrativo che ripercorre tutta la sua carriera.”
Il promoter entra nel vivo.
“Questa sera ci saranno oltre 56mila persone. Nel 2023, con il tour nei palazzetti, chiuderemo con oltre 520mila biglietti venduti. Un risultato notevole. Dopo i due San Siro abbiamo fatto ben 10 Forum. Quello che colpisce è che siamo riusciti a realizzare sold out pressochè ovunque e non solo nel nord. I suoi sono numeri straordinari.”
Il cantautore pavese, poi, ha incontrato la stampa, a un’ora dall’inizio dello show, previsto per le 19.30 con il Deejay Time.
“Questo è uno dei classici momenti in cui una persona cerca di precorrere e farsi un film su cosa accadrà. Sono due notti che ci penso. Per me è straordinario. Alla mia età e per la mia generazione un concerto come questo ha un forte valore simbolico. Non riesco a metabolizzarlo, ma sono certo che di questa serata me ne renderò conto tra molto tempo. Se dovessi ragionare troppo mi farei prendere dal panico.
Le canzoni di quel periodo hanno rappresentato un momento collettivo. Ho colto dei tratti che mettono in comunicazione le persone tra di loro. Tutte, non solo quelle della mia età.”
Max Pezzali si concentra sul palco.
“E’ una roba incredibile. Una rappresentazione tridimensionale di tutto l’universo pop che ho raccontato nelle canzoni. La prima volta che l’ho visto mi sono commosso. L’inizio con il Deejay Time è un segnale che mi collega al mio passato. Con me avrei voluto Lorenzo Jovanotti; io sono stato un suo grande fan. La sua presenza sarebbe stata l’apoteosi.”
Sul palco con Max Pezzali saliranno diversi amici.
“E’ solo una selezione di amici che ringrazio per la presenza perchè è bello condividere certi momenti importanti. Con J-Ax e Dj Jad e Paola e Chiara abbiamo condiviso tutta la vita artistica.
Con Lazza, invece, è diverso. Lo conosco da quando era un bambino, la sua presenza sul palco rappresenta la chiusura di un cerchio. Prima Lazza era sotto il palco e ora saremo insieme. Una bella storia che è giusto raccontare.
Adoro Colapesce e Di Martino. Loro hanno una leggerezza profonda, che è una sensazione che volevo su questo palco. Colapesce, reinterpretando un mio pezzo in una compilation indie, ricantò un mio pezzo sdoganando di fatto gli 883.
Riccardo è un amico da prima che i Pinguini Tattici Nucleari fossero nazionalpopolari. C’è chi pensa che lui sia il mio erede, ma io non credo. Lui è talmente bravo che non può esserci una competizione. Lui è tecnicamente troppo più bravo di me. La vicinanza artistica nasce dal fatto che proveniamo entrambi da un ambiente provinciale. Siamo descrittivi e meno aulici. Siamo cresciuti in posti dove la canzoni le devi spiegare bene per farle capire.”
E ora?
“Superato un certa età… Bisogna vivere alla giornata. Tutto quello che è successo negli ultimi due anni lo devo alla follia creativa di Clemente Zard che ha creduto in me e mi ha proposto per la prima volta San Siro. Devo tutta questa fase del percorso a Clemente. Il Circo Max è un bel modo per suggellare un viaggio nato giorno per giorno.
E ora? Vedremo cosa succederà!”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.