Goodbye è il nuovo singolo di Big Boy, prodotto da Room9; ne abbiamo parlato in un’intervista. Il brano è un vibrante inno di liberazione ed emancipazione da una relazione tossica; un mix avvolgente di R&B, pop e musica elettronica.
La voce eterea e sensuale di Big Boy, abbinata alla sofisticata produzione delle Room9, crea un’atmosfera che sottolinea l’importanza della determinazione nel dire addio, esplorando un mix emozionale di rabbia, gratitudine e forza interiore. Il brano, lanciato da Krishna Music Group, segna un ulteriore passo evolutivo nel percorso artistico dell’interprete.
Il suo ultimo tour, “Clumsy Summer Tour” ha raccolto elogi e ha toccato diverse destinazioni internazionali, dalla splendida Malta all’effervescente Londra. La sua recente apertura al concerto di Rosalìa con Mamacita a Milano ne è ulteriore testimonianza.
Il 24 settembre, Big Boy ha presentato in anteprima il suo nuovo singolo “Goodbye” a Genova, durante la cerimonia di chiusura del salone nautico, e il brano ha immediatamente riscosso un caloroso apprezzamento da parte del pubblico presente in Piazza De Ferrari. Questo singolo segna l’ennesimo capitolo della sua fruttuosa collaborazione con i Room9, che in passato ha prodotto canzoni come “Rollercoaster“, che ha avuto riscontri discreti anche in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.
Intervista a Big Boy
Un saluto a Big Boy; con il singolo, Goodbye, riesci ulteriormente ad andare oltre, raccogliendo nuovi stimoli. Sono passati alcuni giorni dalla pubblicazione. Quali sono stati i primi riscontri?
Guarda, è una cosa bellissima. Dai social sto ricevendo tanti complimenti, anche da chi prima non mi seguiva. E’ un periodo con cui provo solo positive vibes. Di questo sono molto felice perché ci tengo tanto. Il progetto Big Boy, quindi, prosegue con brani scritti da me. E’ quello che volevo.
Questo è un pezzo che parla di addio, ma anche di rinascita. Cosa rappresenta nel tuo percorso?
Mi trovo in un momento in cui sono tanto felice. Felice di fare musica scritta da me. E quindi sono troppo contento perché ho sempre voluto fare questo, fare la mia musica a modo mio. Quindi è solo un grande onore e un piacere vedere i riscontri delle persone che mi sostengono. Con il mio team sto lavorando, proprio bene.
Quando abbiamo scritto questo pezzo ci siamo lasciati trasportare dal mood. Tra me e i Room 9 c’è un confronto continuo che ha portato alla creazione di un brano che mi rappresenta e che ricorda una storia d’amore di due anni fa, che non è andata molto bene.
Tempo fa quando mi raccontavi di fare un po’ fatica nel parlare di te stesso. Ora cos’è cambiato?
Oh, tanto, tantissimo. Perché adesso sono molto più sicuro di me stesso, molto più maturo. Ormai ho un’età. Ho sempre saputo chi sono, cosa mi piace, cosa non mi piace. Adesso sono arrivato al punto di volermi tanto bene. Cerco di trasmettere questa nuova consapevolezza nella musica. Ora sono molto aperto da questo punto di vista perché se noi artisti non siamo i primi di essere sinceri con noi stessi, come possiamo farlo con le persone che ci seguono?
Tra l’altro vedo che il tuo percorso musicale è sempre in evoluzione. Negli anni hai davvero sperimentato molto. Ma oggi, da questo punto di vista, a che punto sei nel tuo percorso di ricerca?
Sono qui. This is me. Sono io. Posso piacere o non piacere, ma sono io. Oggi ho molta fiducia in me stesso e sono orgoglioso; lavorativamente sto tanto bene oggi.
Vedo anche che c’è una maggiore serenità, una leggerezza ritrovata. Oggi chi è Big Boy?
Big Boy è un ragazzo, big, black and beautiful. Molto confident, molto easy, ma al stesso tempo aggressive. So cosa voglio, so cosa mi piace, non ho paura di dire quello che penso. Magari quando ero più piccolo ero timido, invece adesso penso che dico le cose con tanta educazione, ma tanto amore. Big Boy sono io, senza più paura.
Musicalmente parlando, in passato, qual era la paura che in qualche modo ti frenava?
Temevo di non essere capito. Non sapevo esattamente cosa mi piaceva e cosa volevo. E quindi c’era tanta confusione. A volte bisogna perdersi per ritrovarsi. Io a un certo punto mi sono perso, complice anche la scomparsa di mio padre. E’ un momento che mi è servito perché mi ha fatto ritrovare me stesso. Adesso non ho paura di parlare di qualsiasi cosa, affrontare qualsiasi tema, perché è giusto che sia così. Tutto questo mi ha aiutato anche nella musica. Prima mi facevano notare che quello che amavo non poteva funzionare in Italia. Io ho sempre amato la dance, quella che sto sperimentando ora. Mi sono detto, perché non si può fare? A me piace rompere le regole. Una persona, secondo me, deve fare quello che sente e non avere paura. Mai.
Come hai cambiato il tuo rapporto con il pubblico?
Oggi ci divertiamo di brutto. Cioè, chi è stato a un mio concerto sa. Oggi voglio far ballare! Vorrei che le persone possano davvero godersi la vita perché é troppo breve! Bisogna divertirsi, stare bene, fare quello che vogliamo, amare chi vogliamo. E questo è il concetto che cerco di trasmettere anche al pubblico quando suono.
Anche se la vita va brutta, anche se c’è tanta negatività, in questa vita dobbiamo sempre sorridere e ballare. Perché fa male stare chiusi in noi stessi. Se pensiamo a tutte le cose negative, non riusciremo mai a vivere. Io voglio essere la luce nel buio che c’è nel mondo.
Ai miei live… ci si diverte! Anche se non si capisce la lingua!
L’ultima domanda è legata al Festival di Sanremo, perché sono passati sette anni dalla tua unica partecipazione. Ti piacerebbe tornare?
Sicuramente, ma come un ospite, portando la mia musica! Siccome ho scelto di cantare in inglese partecipare ora sarebbe impossibile. Ho fatto in bel percorso in italiano, ma quella non è la mia strada. Se mi chiedessero di fare un showcase a Sanremo con la mia musica lo farei, ma la gara proprio no. Per ora il mio percorso non può tornare in italiano, faccio qualcosa di completamente diverso. Big Boy è altro.
Sanremo è stato un’esperienza importante e bella, ma per ora non si ripeterà.
Grazie Sergio!
Grazie di cuore per tutto il sostegno e per quello che fate per me. Voglio ringraziarvi con il cuore a mano.
Video Intervista a Big Boy

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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