Intervista a Malika Ayane che, dopo un periodo di silenzio, è tornata con il singolo Sottosopra, che da il via a una nuova fase della carriera.
Intervista a Malika Ayane
“Sottosopra” è il nuovo singolo che arriva in un periodo di grandi novità. Nuovo management, nuovo percorso, cosa rappresenta per te questo nuovo inizio?
Devo dire che sotto tutti i punti di vista non è solo una ripartenza, ma è come se indossassi un vestito nuovo, più libero. Libero perché è il primo progetto vero dopo il Covid e ce la stiamo prendendo con molta calma. Questa è forse la più grande forma di libertà. Arrivo in un’etichetta nuova e giovane, ma con 15 anni di bagaglio, dopo aver appreso tanto da Caterina Caselli, che è la persona chi mi ha insegnato tutto. Lei mi ha portato a crescere e a essere autonoma. I suoi insegnamenti mi hanno portato a credere di poter fare una strada diversa. Ora… siamo tutti pronti!
Tra l’altro è un pezzo nato in primavera per essere proposto in autunno. Poi come mai la direzione è cambiata?
Abbiamo scritto il brano con la mia squadra preferita, quella composta da Pacifico e Andrea Bonomo. Abbiamo pensato ad un brano che potesse rispecchiare anche l’essere urbano del mio animo che poi in realtà è stato contaminato dalla freschezza della produzione di Estremo, che io adoro follemente. E’ molto giovane, ma ha un’anima già bella radicata. Quindi con il suo sguardo diverso è riuscito a dargli un intonacata perfetta per questo inizio di estate.
E’ un pezzo anche difficile da suonare dal vivo.
Assolutamente sì, ma devo dire che mi è piaciuto come Estremo ha rispettato il modo in cui l’abbiamo scritto. Mi piace quando il produttore semplicemente aggiunge qualcosa, partendo da un mondo già molto chiaro. Il lavoro che ha fatto Enrico in questo senso è stato rispettare tantissimo i caratteri principali, ma andando su sonorità più fresche, ma allo stesso tempo profonde. A questa poi abbiamo aggiunto la chitarra di Stefano Brandoni, che ha in sè un suono sanguigno e carnale. Devo dire che la somma di tutti i partecipanti a questa tavolata ha fatto sì che venisse proprio fuori il brano ideale. Lo abbiamo suonato live al primo maggio e quindi… si può fare. Per il tour… dovremo ragionare. Sarà interessante vedere che tipo di approccio avranno le persone che lavoreranno con me.
Per il tour torni anche in quella che è la tua dimensione preferita, quei teatri dove hai già avuto modo di suonare diverse volte. Tra l’altro, ricordo anche un tour particolarissimo di qualche anno fa, in cui combinavi club e teatro.
Quella è stata ancora una delle esperienze più belle che io abbia mai fatto! Non vedo l’ora di tornare a teatro, perché è il posto dove poi la musica si sente più facilmente. L’idea di pubblicare solo sottosopra prima di questa tournée è per permettere alle persone di riavvicinarsi a quello che è il mio mondo sonoro costruito in tanti anni e a chi si avvicina adesso di scoprire che in realtà siamo amici da molto tempo! Poi sicuramente quando pubblicherò l’album, penso a inizio 2025, penserò a fare anche un bel giro nei club per dare spazio a tutto l’altro lato più movimentato della mia musica.
Per Sottosopra ti sei affidata a Pacifico e dad Andrea Bonomo, ma la condivisione comunque è sempre stata uno dei punti di forza del tuo percorso. Come si è evoluta nel tempo la tua idea di condividere musica e di lavorare con altri artisti?
Vivo con estremamente leggerezza con sei album sulle spalle e 40 anni di vita. Arrangio, produco, penso i miei spettacoli, non non perdo più tempo a voler dimostrare di esserci a tutti i costi. So che chi mi è vicino può valorizzare quello che io ho da dire, che magari non riesco ancora a esprimere perfettamente. La cosa straordinaria del crescere e anche un po’ dell’invecchiare è che il tuo stile si consolida. In questo modo è più facile esprimere quello che si desidera e riuscire anche a farsi dare dagli altri quello che ci serve.
Sottosopra prende vita grazie anche a un videoclip che è piuttosto evocativo. Come è cambiato il ruolo dell’immagine nella diffusione della tua musica?
Ho pensato che ci sono dei momenti in cui serve raccontare delle storie, altri dove
è importante ricordare di essere presenti in un momento storico dove probabilmente a volte l’estetica prevarica la musica. Siamo in un momento in cui siamo bombardati da stimoli estetici in continuazione, tante volte è facile proprio perdere la direzione. Quindi ho pensato a un video di Sinead O’Connor in cui c’è solo la sua faccia splendida con una canzone altrettanto splendida che è quello di “Nothing compares 2 U” e mi sono detta che poteva essere la cosa migliore. C’è una faccia, una canzone e un regista straordinario, Attilio Cusani, che non a caso firma tutte le cose le cose più belle.
Oggi credo che tu abbia un’idea sempre più chiara anche di chi sei, di quello che è il tuo percorso.
Penso che l’epoca in cui ho cominciato abbia determinato il passare attraverso una serie di cambiamenti. Da una parte è stata la mia più grande fortuna, dall’altra anche una sfida continua proprio per gli stessi motivi. Oggi mi riconosco, so dove posso e voglio e dove non posso e non voglio arrivare. So dove non mi interessa andare e dove c’è qualcuno che è più bravo di me a fare qualcosa.
Dopo questi oltre 15 anni di carriera, qual è l’aspetto che oggi ti rende più orgogliosa del tuo percorso?
Il fatto che le persone stiano rispondendo molto bene alle prevendite dei concerti in teatro. Veramente è stata la cosa più bella che mi sia capitata ultimamente, perché manco da tre anni con pubblicazioni, manco da quasi cinque con una tournée reale. Tutto quello che ho fatto è servito a qualcosa. Vuol dire che non è vero che le persone non si accorgono della differenza: quando fai una cosa con il cuore arriva e le persone ti restituiscono amore. Questa è la strada giusta.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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