Pooh Tour America

Dal 22 settembre all’8 ottobre, il polo fieristico nazionale PalaUnical di Mantova ospita la mostra ufficiale sulla storia dei Pooh, un percorso narrativo ideato e curato da Maurizio Pilenga, che in quasi cinquant’anni ha raccolto materiale di ogni genere riguardo la vita e le canzoni della band. (Ne abbiamo parlato Qui).

Per informazioni e acquisto biglietti: www.palaunical.com e www.ticketone.it

Intervista a Maurizio Pilenga, curatore della mostra sui Pooh Amici X Sempre

Come è stato seguire per 50 anni i Pooh?

E’ stato molto semplice, perchè io nasco come fan dei Pooh. Il primo disco che mio padre mi regalò era proprio dei Pooh. Da allora è stato un susseguirsi di emozioni, stagioni. Ogni volta che usciva un loro disco lo acquistavo, poi compravo il biglietto per il concerto, e lì i poster, le cartoline e così via.

Negli anni ho recuperato tantissimo materiale che accatastavo in un armadio. A un certo punto ho voluto fare una sorta di libro, ma molto artigianale con articoli e cimeli. L’ho fatto vedere ai Pooh dopo un concerto e loro, entusiasti, mi hanno proposto di collaborare con loro a un progetto sulla loro storia edito da Rizzoli.

Da quel momento ho smesso di essere un semplice fan, ma sono diventato una sorta di storico del gruppo.

Successivamente ho seguito tutto il loro Dove Comincia il Sole Tour e ho avuto modo di conoscerli meglio. Non più come artisti, ma come uomini. Per quel motivo ho scelto di eliminare dalla raccolta articoli di gossip che poco c’entravano con la storia dei Pooh. Ho voluto fare una sorta di pulizia sulla loro storia, per far emergere la verità.

Nel 2010, poi, mi hanno proposto di organizzare una mostra a Mantova. In quel caso si è trattata di un’esposizione creata con l’approccio di un fan. Quella che ha aperto il 22 settembre, invece, è stata realizzata dopo un lavoro di grandissima selezione, una ricerca su tutto il materiale. Un modo per far conoscere a tutti la storia dei Pooh, anche a chi non li ha seguiti come fan.

Pooh Mostra Amici X Sempre

La mostra è un viaggio tematico. In che senso?

Il tema principale è legato proprio alla storia dei Pooh. Entrando si potranno ammirare le 10 formazioni dei Pooh. Nessuno probabilmente sa che la band ha avuto ben 10 formazioni differenti. I cambiamenti fondamentali ci sono stati nei primi due anni, ma non si possono considerare i 10 cambi di formazione.

Il punto di partenza risale al 1966, quando nessuno dei componenti attuali faceva parte dei Pooh.

Nella mostra si potrà vedere un servizio fotografico, circa una trentina di foto, che ritrae i Pooh nella primissima formazione, quella che è durata fino al maggio 1966.

Ci saranno anche immagini dei gruppi di cui facevano parte gli attuali componenti dei Pooh.

Da quelle foto si parte con una cronistoria che è composta da articoli fino ad arrivare al 2023. Sono esposti almeno 500 articoli che ripercorrono questi 50 anni, diciamo 10 articoli all’anno quindi sono veramente tanti.

Poi si passa a una sezione dedicata ai dischi, quelli usciti in Italia e all’Estero. 45 giri e 33 giri, alcuni davvero rarissimi. Ci saranno poi tantissimi pezzi del merchandising, tra pubblicitarie, cartelle stampa e tutto quello che era la pubblicità sia dei loro dischi che delle loro tournée.

Non mancheranno, poi, le fotografie, tra cui spiccano molti scatti inediti.

Qual è il pezzo più recente e quello meno recente in mostra?

Il meno recente è sicuramente il primissimo servizio fotografico, mentre il più recente è la locandina del concerto di Bergamo del 27 di settembre. Quindi c’è proprio tutto, tutto, tutto. Anche se tutto è sempre una parola difficile perché in una collezione tutto non c’è mai. Soprattutto per come ho impostato io la collezione. E’ giusto fare una selezione. Io mi sono messo nei panni dei Pooh; hanno inciso 400 canzoni e in una tournée ne cantano50. Non è facile perché anche selezionare non è un lavoro semplice. Bisogna non pensare troppo all’aspetto affettivo personale.

Direi che la selezione che ho fatto ripercorre abbastanza bene quella che è la loro storia.

Ci saranno anche dei inediti. Qual è quello che le suscita più emozioni?

Sicuramente certe interviste. A volte i componenti dei Pooh si sono lasciati andare a degli aneddoti, a delle cose particolari. Spesso si sono raccontati più come uomini che come artisti. Quelle, secondo me, possono tenere i più appassionati per mezz’ora attaccati alla sedia ad ascoltarli.

L’estero per anni è stato un po’ il crucio dei Pooh. Quali sono le chicche più importanti legate alle loro pubblicazioni fuori dall’Italia?

Mediamente quasi tutta la discografia dei Pooh, anche in tempi recenti, è stata pubblicata all’estero. Loro sono sempre stati fortissimi in Venezuela, soprattutto nei primi anni ’70. All’estero sono state proposte copertine inedite, spartane, ma che hanno una loro caratteristica.

Nella mostra ci sono dei dischi della Bolivia, del Perù, dell’Argentina, del Venezuela con chiaramente ristampe e raccolte che in Italia non sono mai uscite. A volte queste erano composte da 10 pezzi, 5 in italiano e 5 in lingua straniera.

Secondo lei come si spiega il grande successo che sta ottenendo anche questo tour? Dopo gli stadi, i palazzetti, poi ci saranno gli Stati Uniti, il Canada…

Io l’ho scritto in un manifesto e che si trova all’ingresso della mostra. Penso che la storia dei Pooh funzioni proprio perchè a proporla sono proprio i Pooh, che non hanno mai tradito il loro pubblico. Sono importanti per 4 generazioni diverse. Un fatto decisamente unico. I Pooh insieme sono il 100%, da soli sono meno del 25%.

L’ultima domanda è legata ai più giovani. Perché la mostra dovrebbe essere visitata anche dai coloro che hanno conosciuto i Pooh solo in epoca più recente?

Innanzitutto perché per come è impostata la mostra è un discorso anche storico, è un racconto di quello che è successo negli ultimi 50 anni. I più giovani non conoscono l’audiocassetta, né tantomeno lil Super 8 o i primi LP.

La mostra è un interessante viaggio anche dal punto di vista prettamente storico. Ci sono i ciclostilati, le prime cartelle stampa. Ci sarà modo di capire anche come è cambiata la comunicazione in 50 anni. Ma anche la moda, i vestiti.

La storia dei Pooh ricalca quella del nostro paese.

Per chiudere ribadisco il fatto che non è una mostra solo per i fan dei Pooh. E’ una mostra da visitare assolutamente. Io per realizzarla ci ho messo il cuore; sono 3000 m2 con più di 2000 pezzi esporti. Ha un valore storico e artistico importante.

📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”

🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.