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Intervista a Mew, in gara a Sanremo Giovani 2024

Mew

Intervista a Mew, in gara a Sanremo Giovani 2024 in cerca di un posto all’Ariston, con il brano Oh My God, scritto con Jacopo Ettorre, Paride Surace e Katoo, anche produttore del pezzo.

La canzone parla di un vuoto interiore ed esplora il tema della difficoltà di trovare una cura al proprio dolore. Lo considero un brano dark pop dal punto di vista musicale: sono interessata ai suoni più cupi e ombrosi, alle zone in ombra. Alla fine, però, trovo sempre una speranza nel buio, “quel fiore che rompe l’asfalto”, che mi fa intravedere la luce.” – racconta l’artista

La canzone tratta il tema importante della salute mentale, centrale anche in molte sue produzioni, i cui testi sanno arrivare al cuore della sua generazione. Le sonorità sono di matrice internazionale.

Intervista a Mew, in gara a Sanremo Giovani 2024

Mew, mancano poche ore alla tua esibizione a Sanremo Giovani. Quali sensazioni provi in questo momento?
L’ansia da palco ancora non c’è, quella arriva di solito dieci minuti prima! Però sono davvero emozionata, felice e soddisfatta di essere arrivata fin qui.

Cosa significa per te partecipare a Sanremo Giovani?
È una grandissima soddisfazione. Essere stata scelta tra così tanti artisti è già un grande risultato, e porto a casa un ricordo bellissimo di questa esperienza. Sono davvero felicissima.

Il tuo brano, Oh My God, affronta temi profondi come il vuoto interiore e la salute mentale. Quali emozioni provi interpretandolo?
È un pezzo scritto in un momento difficile, ma anche di rinascita. Lo sento molto mio, ed è facile per me entrarci emotivamente. Ogni volta che lo canto, rivivo quei momenti, ma sempre con quella luce di speranza che spero di trasmettere agli altri.

Quindi il messaggio è che c’è sempre una luce in fondo al tunnel.
Esattamente. La musica per me è una terapia, e voglio che chi mi ascolta possa trovare un’ancora di salvezza. Anche nei momenti più bui, credo che ci sia sempre una possibilità di rinascita.

Recentemente hai scritto sui social che il palco è la tua cura. È così?
Sì, il palco è casa mia. Sul palco tutto il resto sparisce. È lì che riesco a esprimermi al meglio, dimenticando le cose brutte. È davvero la mia terapia.

Oh My God riesce a bilanciare oscurità e speranza. Come sei riuscita a trovare questo equilibrio?
Ho lavorato con persone incredibili come il mio produttore Katoo e Jacopo Ettorre, che mi hanno aiutata a trovare il giusto equilibrio sia nella scrittura che nella produzione.

Nei tuoi brani dai sempre un messaggio chiaro.
La musica deve far pensare e suscitare emozioni. Mi piace che le persone riflettano su quello che ascoltano, trovando magari un modo per dare voce a ciò che non riescono a esprimere.

Stai cercando di affermare il tuo stile nel dark pop. Come è nato questo genere per te?
Ascolto molta musica non italiana, con sonorità diverse da quelle a cui siamo abituati. Mi piacerebbe portare queste influenze in Italia. Credo che l’originalità sia fondamentale, e con il tempo spero di smuovere qualcosa.

Essere stata scelta da Amazon Music per il programma Breakthrough ti ha dato maggiore visibilità. Come hai vissuto questa opportunità?
È stato bellissimo. Essere scelta tra tre giovani artisti con stili diversi è un grande riconoscimento per il mio percorso e per l’originalità che cerco di portare avanti.

Tu sei originaria di Jesolo. Secondo te, perché il Veneto sta proponendo così tanti artisti talentuosi negli ultimi anni?
Credo che sia perché abbiamo poco da fare nei nostri piccoli paesi. Cerchiamo di evadere dalla quotidianità e molti trovano rifugio nella musica.

Per la tua generazione, cosa rappresenta il Festival di Sanremo?
È il palco più grande e importante per la musica italiana. Una vetrina incredibile e un’esperienza unica da vivere, indipendentemente dall’età.

C’è una canzone nella storia recente di Sanremo che avresti voluto scrivere?
Due Vite di Marco Mengoni mi piace tantissimo. Se posso andare un po’ più indietro nel tempo, La solitudine di Laura Pausini resta imbattibile.

Se ci rivedessimo tra un anno, quale traguardo ti piacerebbe aver raggiunto?
Mi piacerebbe iniziare un bel tour nei club, girando per l’Italia. Spero che sia un percorso in continua crescita.

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