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Intervista a Mirko Casadei: “La musica popolare unisce e porta gioia anche nei momenti complicati”

Mirko Casadei Misano

Intervista a Mirko Casadei che, poco prima del via della gara di MotoGp del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, eseguirà con la sua POPular Folk Orchestra gli inni nazionali di San Marino e Italia, proprio sulla griglia di partenza.

Il momento istituzionale sarà anticipato da un’esibizione che punta a coinvolgere il pubblico presente con l’allegria tipica del folk romagnolo. Mirko Casadei si esibirà insieme ad una formazione di dieci musicisti, accompagnati da tre coppie di ballerini.

Intervista a Mirko Casadei

Mirko, Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, pronto per la tua esibizione?
Sì, siamo pronti. Siamo molto felici di essere qui, perché come rappresentanti del territorio dell’Emilia Romagna ci hanno invitato a suonare gli inni nazionali, quello di San Marino e quello italiano, proprio sulla pista di Misano, sulla griglia di partenza. Oltre a questo, faremo anche un momento di animazione con i nostri classici e successi. Rappresentare il nostro territorio è qualcosa di meraviglioso.

Durante le prove abbiamo sentito un accenno di “Ciao Mare”, un pezzo che ha un valore piuttosto simbolico.
“Ciao Mare” è un grande classico, la canzone che ha portato il Liscio al successo nazionale nel 1973 con mio padre, Raul Casadei. La riproponiamo sempre perché è una musica di appartenenza, simile a come il reggae è in Giamaica, il country in America o il tango in Argentina. Il Liscio è il nostro patrimonio culturale e ci rende orgogliosi. Negli anni, anche se per un certo periodo era considerato un genere di nicchia, oggi il Liscio è finalmente riconosciuto a livello nazionale grazie a numerose manifestazioni che lo valorizzano.

Chi conosce le vostre performance sul palco, sa che il vostro lavoro va oltre il semplice intrattenimento musicale.
Assolutamente. Portiamo avanti la nostra idea e da più di vent’anni con la mia band e la terza generazione dei Casadei abbiamo l’obiettivo di nobilitare questa musica, mettendola a confronto con altri generi. Organizziamo anche il festival Balamondo World Music Festival, che ospita artisti italiani e internazionali di grande rilievo, da Gloria Gaynor a Goran Bregović, da Max Gazzè a Paolo Fresu. Lì, le nostre musiche popolari si incontrano e si contaminano con mondi musicali lontanissimi, dimostrando che il Liscio non è una musica di serie B, ma una musica popolare e vicina alla gente.

“Romagna Mia”, brano scritto da Secondo Casadei, è una canzone che è diventata anche un simbolo di resilienza.
Durante l’alluvione, tutti gli italiani cantavano con noi per darsi forza. Questo dimostra che la musica popolare può unire, sostenere e portare gioia anche nei momenti complicati. Il nostro obiettivo è rendere questa musica sempre più importante, portandola in giro per il mondo.

Hai citato Goran Bregović che nel 2012 portò “Romagna Mia” a Sanremo insieme a Samuele Bersani.
E’ vero e con Goran Bregović abbiamo fatto diversi concerti con lui in Italia. L’anno scorso al festival di Sanremo abbiamo celebrato i 70 anni di questa canzone. Il Liscio è un po’ il nostro “country”: semplice e popolare, ma con messaggi importanti, come quello di stare insieme, abbracciandosi mentre si balla.

Anche i giovani oggi stanno scoprendo il Liscio.
Sempre più giovani partecipano alle feste popolari. Per loro sentire strumenti tradizionali suonati dal vivo è una novità ed è un modo per riscoprire il territorio e le tradizioni dei nostri genitori e nonni. La musica popolare è ciclica: ritorna sempre, e oggi c’è un nuovo fermento non solo per il Liscio, ma anche per generi come la Taranta in Puglia o le musiche dei Balcani.

Come avviene la contaminazione con il pop?
L’innovazione è sempre stata parte della storia dei Casadei. Già nel 1996 con Elio e Le Storie Tese abbiamo realizzato versioni pop de “La Terra dei Cachi”, che scalò le classifiche. Anche di recente abbiamo fatto un tour con Max Gazzè, riarrangiando le sue canzoni. La contaminazione positiva aiuta a trasmettere la tradizione musicale alle nuove generazioni.

Ci racconti della recente esperienza con Laura Pausini?
È stata bellissima. L’ho invitata a una serata di BalaMondo a Faenza e abbiamo cantato insieme “Romagna Mia”. Laura è un’amica di lunga data e condividere il palco con una star internazionale, cantando la nostra musica popolare, è stato davvero speciale.

Il Liscio ha anche una dimensione internazionale?
Certamente. Presto partiremo per l’Expo di Osaka a rappresentare la Romagna e l’Italia. Negli anni siamo stati in tour in tutto il mondo: New York, Brasile, Argentina, Canada, Australia. Il Liscio funziona anche all’estero perché è coinvolgente e trasmette allegria, felicità e voglia di vivere, anche se il pubblico non comprende i testi.

La musica dei Casadei ha anche una valenza sociale?
Sì, negli anni ’60 mio padre si batté per il diritto al tempo libero, facendo suonare l’orchestra anche nei giorni feriali per permettere a operai e contadini di divertirsi. La nostra orchestra, nata nel 1928, ha seguito l’evoluzione del Paese, diventando un simbolo della musica popolare italiana.

Negli ultimi mesi sei stato un po’ critico nei confronti della situazione del turismo in Romagna.
Credo che non bisogna mai fermarsi. La Romagna è sempre stata leader e innovatrice nel turismo e nella cultura. Bisogna continuare a investire e a proporre idee nuove, valorizzando le nostre caratteristiche uniche. La Romagna non deve cercare di imitare altri luoghi, ma giocare sui propri punti di forza. Sono sicuro che ce la faremo perché qui non molliamo mai.

Grazie Mirko, buona musica e… vai col Liscio!
Vai col liscio!

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