Intervista a Ron, ospite del Premio Tenco 2023, che ha inaugurato la nuova edizione della kermesse e ricevuto un meritato riconoscimento (Qui la motivazione).
Il cantauore pavese ha dato il via al Premio Tenco 2023 interpretando con maestria e intensità Lontano Lontano, uno dei pezzi più rappresentativi dell’artista scomparso nel 1967.
“Ricevere il Premio Tenco a questo punto della mia carriera ha un sapore bello e inaspettato. La Canzone d’autore è una dimensione che ancora esiste e resiste, ed è importante celebrarla. E non potevo non farlo se non cantando la meravigliosa “Lontano lontano” dell’immenso Luigi Tenco.
Continuerò a giocare con la musica per mantenere vivi tanti pezzi di un puzzle che piano piano sto componendo ancora oggi.
Felice di tutto questo, ringrazio infinitamente tutti!”
Intervista a Ron, Premio Tenco 2023
Ron, al Premio Tenco si parla di canzone d’autore, è bello poterla celebrare.
La canzone d’autore è una dimensione che ancora resiste ed è importante tenerla viva.
La forma canzone classica ormai non esiste più. Secondo me sarebbe un valore da preservare.
Per la gente la forma canzone classica è l’unica possibile. Il pubblico pare abbia nostalgia di alcune forme di musica predefinite e immediate. Anche se in radio è difficile ascoltare una canzone d’autore.
E’ giusto, però, sottolineare che esistono anche autori giovani molto talentuosi. Nel tuo album ‘Sono un figlio’ ti sei affidato a molti autori, anche non ancora affermati.
Per esempio, ho fatto una canzone con Leo Gassman che a me piace molto, lui è bravissimo. E secondo me è importante anche l’interazione con le generazioni più giovani. L’importante è che non ci sia nulla di forzato. Perché se mi chiedessero di fare rap… io non potrei mai. Non fa per me. Non ce l’ho dentro. Però, però ognuno è giusto che difenda la propria libertà interiore.
La libertà è un concetto legato anche alla musica e al lavoro di Luigi Tenco. Che rapporto hai con le sue canzoni e con il cantautorato di quel periodo?
Ho sempre apprezzato la musica di Luigi Tenco, fin da ragazzino. Mi è anche capitato di partecipare ad alcuni concorsi con le sue canzoni. Questo mi faceva sentire importante, perché Luigi Tenco ha nella sua voce la forza, ma nello stesso tempo anche una fragilità enorme. E poi amo le sue canzoni. ‘Lontano lontano’ credo sia una delle cose più belle che abbia mai sentito, veramente.
Per un cantautore non è così semplice e scontato mettere da parte la penna e proporsi come interprete. Tu lo hai fatto anche a Sanremo, nel 2018 cantando Almeno Pensami, il brano di Lucio Dalla.
Io mi sento anche un cantante, mi piace interpretare parole e musica, proprio come un attore. Credo sia importante che ognuno mantenga la sua naturalità, ma anche la sua follia. Anche l’anima. Io credo che l’anima di un artista sia davvero a 360 gradi.
Non hai mai disdegnato la sperimentazione e lo hai dimostrato anche nell’album ‘Sono un figlio’.
Ho sempre dato retta alla musica, quella che amo, che seguo. Questo aspetto mi ha aiutato proprio ad andare a toccare altri ambiti, a volte apparentemente lontani dal mio mondo.
Siamo all’Ariston, un palco che credo ti trasmetta sensazioni positive.
Qui ho tantissimi, tantissimi ricordi anche nostalgici. Mi ricordo il Sanremo con Tosca che non ci aspettavamo davvero di vincere. Ci siamo guardati in faccia più volte prima di dirci ‘è vero, abbiamo vinto’.
Il tuo esordio musicale fu al Teatro del Casinò. Ogni tanto ripensi a quei momenti? Che sensazioni provi?
A volte anche in televisione trasmettono il filmato di me che canto Pà diglielo a mà in bianco e nero e allora lo guardo e penso: ‘Ma guarda questo che forza che c’aveva!‘ Sono davvero molto orgoglioso di me e di quello che ho fatto.
Video intervista a Ron

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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