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Intervista a Settembre, vincitore di Sanremo 2025, sezione Nuove Proposte

Settembre

Intervista a Settembre, giovane cantautore che con il brano Vertebre ha vinto il Festival di Sanremo 2025 nella sezione Nuove Proposte.

Intervista a Settembre, vincitore di Sanremo 2025, sezione Nuove Proposte

Settembre, vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo 2025, benvenuto! La prima domanda è un po’ banale, ma obbligatoria: come stai?
Guarda, sono felicissimo, carichissimo, gasatissimo… ma anche un po’ stanchissimo. Insomma, tuttoissimo! È tutto grande, inaspettato, ma meraviglioso.

Ieri sera, nei ringraziamenti, hai detto parole molto semplici ma cariche di umiltà: hai ringraziato la tua famiglia per averti dato un tetto sopra la testa. Un messaggio che è arrivato forte e chiaro.
Grazie, sono contento. Ho detto ciò che stavo pensando in quel momento. È difficile gestire il flusso di pensieri e parole in un’occasione così grande, ma sentivo di dover sottolineare quanto mi senta fortunato ad avere una famiglia che mi ama, un tetto sopra la testa, cose che purtroppo molti nel mondo non hanno. E poi, considerando le difficoltà che ho incontrato, questa vittoria è doppiamente significativa.

Parliamo del 13 febbraio 2025, la serata in cui hai vinto Sanremo Nuove Proposte. Hai dormito stanotte?
No, non ho dormito, ma è stato un sogno ad occhi aperti. Mi sto godendo ogni minuto di questa esperienza, è davvero incredibile.

La tua carriera è iniziata presto: a 12 anni hai partecipato a Io Canto, poi nel 2019 a The Voice nel team di Gigi D’Alessio e, nel 2023, sei arrivato in semifinale a X Factor nel team Dargen D’Amico. Ora però hai trovato la svolta vera. Ti chiedo: in questo percorso c’è stata molta attesa?
Assolutamente sì, ma non vedo queste esperienze come delusioni, anzi. X Factor, ad esempio, mi ha insegnato tanto. Certo, c’è stata attesa, ma sono giovane, ho solo 23 anni e ho ancora tantissimo da fare. Credo che l’attesa ripaghi sempre, quindi va bene così.

Hai mai dubitato di te stesso durante questo percorso?
Sì, a volte la mia fiducia ha vacillato, soprattutto quando ero più giovane. Credo sia normale, ma non ho mai mollato.

Nel tuo brano, Vertebre, c’è una frase che mi ha colpito: “Giochiamo a fare i grandi ma piangiamo all’università. Nessuno ci ha mai detto come si piange alla nostra età.” Chi è questo “nessuno”?
È un “nessuno” universale. Nessuno nasce con un manuale della vita in mano. Ogni persona ha la sua storia e il suo modo di affrontare le emozioni, che siano a 15, 25 o 50 anni. È difficile calibrare tutto, ma credo che con passione e costanza si possa superare qualsiasi ostacolo.

Ieri hai vinto anche il Premio Roma Videoclip. Quanto è importante per te l’immagine nella tua carriera artistica?
Per me è fondamentale. Sono un grande fan dei visual e associo sempre suoni a colori e forme. Ho sempre pensato che l’aspetto visivo sia una chiave importante per presentare un progetto musicale, ed è qualcosa su cui voglio continuare a lavorare.

Con tutto quello che ci hai raccontato, ti auguriamo che questo sia solo l’inizio di un lungo percorso di successi.
Grazie mille!

Intervista di Michele Zoani

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