Intervista a Stefano Signoroni, che il 18 maggio salirà sul palco del Blue Note MIlano insieme all’amico Paolo Jannacci per una serata che si prospetta folgorante dove si alterneranno emozioni, musica e divertimento.
Intervista a Stefano Signoroni
1. Ci puoi anticipare qualche dettaglio sullo spettacolo del 18 maggio al Blue Note?
Lo spettacolo sarà suddiviso in due “set”, uno mio e uno di Paolo, con però dei punti di incontro e delle sovrapposizioni molto belle. Ci saranno incursioni da parte sua, come musicista con grande esperienza e cultura anche nel jazz, su alcuni pezzi che fanno parte del mio repertorio (quindi da Frank Sinatra a Tom Jones a Elvis Presley ecc…) e delle incursioni invece da parte mia in duetti veri e propri su brani di Paolo, con ovviamente un omaggio dovuto, doveroso e sentito a Enzo Jannacci.
2. Com’è nata la collaborazione artistica con Paolo Jannacci?
Io e Paolo ci siamo incontrati un po’ per caso presentati da un amico comune. Successivamente l’ho invitato a tenere un concerto per i pazienti all’Istituto Nazionale dei Tumori e da lì è nata in primis un’amicizia poi, pour parler, l’idea di rifare “Una fetta di limone” come grande omaggio a suo padre Enzo e a Giorgio Gaber, due giganti di Milano. Essendoci divertiti ed essendo stati soddisfatti del risultato ottenuto abbiamo poi avuto l’idea di provare a fare uno show insieme.
3. Qual è il punto di incontro tra le vostre idee musicali?
Il punto di incontro tra le nostre idee musicali credo sia la musica stessa, la musica un po’ studiata, colta, ricercata, ma che conservi anche la leggerezza tipica dei crooner del passato – per quanto riguarda me quindi in riferimento ad artisti come Sinatra e Dean Martin- e dell’ambiente musicale in cui è cresciuto Paolo, ricco di bella musica, italianità e appunto la leggerezza che Enzo Jannacci portava nei suoi vari show.
4. Nella presentazione dello spettacolo si parla di “Scintille in leggerezza!”. Cosa intendete?
Faccio riferimento ancora a quello che raccontavo prima, ovvero l’idea di puntare a contenuti se vogliamo un po’ alti ma trattati con leggerezza e divertimento, in primis per noi sul palco poi ovviamente speriamo di trasmetterli con grande efficacia anche al pubblico.
5. Qual è l’aspetto del tuo approccio musicale che ti rende maggiormente identificabile?
L’approccio musicale che mi identifica di più è sicuramente quello al live. La mia dimensione di artista ritengo che si esprima più nel contatto con la gente, con la voglia di intrattenere e far divertire, sempre puntando al massimo della qualità musicale. Mi piace creare ogni volta una serata un po’ a sé, da zero, quasi fosse unica e irripetibile.
6. Il tuo calendario è sempre ricco di live. Qual è il profilo del tuo ascoltatore – tipo?
Il mio calendario è ricco di live e ne sono molto contento, anche in relazione a quanto dicevo prima. Ci sono vari tipi di ascoltatori ma mi sono accorto con stupore che anche le nuove generazioni si stanno avvicinando pian piano alla musica che faccio e questo mi fa molto piacere. Poi ci sono sicuramente gli appassionati del canto e anche un pubblico che si è delineato nell’ambito delle feste private nelle quali porto i miei show soprattutto all’estero.
7. Hai girato il mondo con la tua musica. Qual è la caratteristica del pubblico italiano che più ti piace?
La caratteristica del pubblico italiano all’estero che colgo sempre è un amore grande per l’Italia, per la nostra melodia e tradizione. C’è anche però un amore per tanti nuovi grandi e bravi artisti che stanno nascendo negli ultimi anni, che magari si scostano dalle cose che faccio io ma che indubbiamente apportano un gran valore aggiunto a livello di crescita ed evoluzione del nostro panorama musicale.
8. Nella tua discografia manca un album da ormai molto tempo. Una scelta o una presa di coscienza sulle nuove tendenze del mercato?
In realtà ho in preparazione un album. È chiaro che ci sia una presa di consapevolezza, il mercato ha sicuramente un’altra tendenza che si scosta dalla musica che faccio io, però questo non deve limitare la creatività di nessuno. Senza aspettative di dover generare milioni di streaming o vendere milioni di copie credo sia bello ogni tanto poter fissare le proprie idee ed il proprio modo di essere, nel mio caso attraverso cover e brani originali.
L’ album, realizzato sempre in collaborazione con Tommaso Ruggeri, Giacomo Ruggeri della mia band e Giordano Colombo, è quasi finito e sarà pubblicato entro la fine dell’anno.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
