Intervista ad Aiello che, dopo un periodo di silenzio, torna con Sentimentale, un brano che segna l’inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera. Intimo, maturo e intenso, il singolo anticipa il nuovo disco dell’artista calabrese e vede la collaborazione di Levante, in un incontro di voci e sensibilità che ha conquistato fin dal primo ascolto.
Intervista ad Aiello, il nuovo singolo “Sentimentale” con Levante
“Sentimentale” segna il tuo ritorno. Cosa rappresenta nel tuo percorso artistico?
È il primo tassello di una storia nuova. È l’occasione per raccontare la versione più aggiornata di me, quella che ho costruito nell’ultimo anno e mezzo. Credo che tutti noi siamo in costante evoluzione — non sono più la persona che ero due minuti fa, per fortuna — e nelle mie canzoni cerco sempre di restare coerente con ciò che sento davvero. Non saprei fare altrimenti.
In questo brano affronti la fine di un amore, ma senza rabbia né rancore.
Non è facile, ma è possibile. Ci si può salutare nel dolore, ma senza odio. In Sentimentale due persone si dicono addio, piangono, ma si augurano buona fortuna. È un modo diverso di vivere la fine di una storia. In passato, forse, sono sembrato arrabbiato, ma col tempo ho capito che quella rabbia non era verso l’altro, ma verso me stesso. Mi stavo negando delle possibilità, e oggi invece sento di averle riconquistate.
Poco tempo fa hai portato alle Iene un monologo sulle seconde possibilità. C’è un legame con questo brano?
Assolutamente sì. Oggi mi sento nella mia seconda possibilità. Ho fatto un percorso di crescita, ho conosciuto cadute e ripartenze, e finalmente ho fatto pace con tutto questo. Penso che dovremmo imparare a darci sempre nuove chance — nell’amore, nel lavoro, nelle relazioni. Credo che la vita sia un continuo tentativo di diventare versioni migliori di noi stessi.
Dopo “Meridionale” e “Romantico” sembrava che avessi bisogno di metterti nuovamente in gioco. Ti riconosci in questa lettura?
Sì, ma credo che mi sia sempre messo in gioco. Non mi sono mai accontentato di una formula vincente, ho sempre seguito il mio flusso, anche quando il risultato non era perfetto. A volte è andata meglio, altre meno, ma non ho mai tradito me stesso. Ogni canzone è lo specchio della mia verità in quel momento. Oggi sono un Antonio diverso, e la mia musica cambia con me.
Il brano è ambientato a Roma. Apprezzo da sempre il modo in cui descrivi il contesto che accompagna i tuoi brani.
Roma resta casa, anche se da un anno e mezzo vivo a Milano. Sentimentale è nata al pianoforte, in un angolo di Roma molto mio, dove vado quando ho bisogno di stare solo, ascoltare musica o semplicemente pensare. È un luogo che custodisce tante storie, decisioni e momenti di me. Forse un giorno ci metterò un cartello: “Qui rideva e piangeva Aiello”.
Com’è nata la collaborazione con Levante?
Quando ho scritto la canzone, ho subito pensato alla sua voce. Ci conosciamo da un paio d’anni e c’è sempre stata stima reciproca. Le ho fatto ascoltare il brano e le è piaciuto subito. Non è una cosa scontata: non è facile per un cantautore cantare parole scritte da un altro. Lei invece lo ha fatto, con coraggio e amore, aggiungendo anche tre versi scritti di suo pugno. Le nostre voci insieme creano una magia che mi emoziona molto.
Qual è il punto d’incontro tra la tua idea di musica e quella di Levante?
Ci lega il “drama”, il dolore. Entrambi usiamo la musica come forma di liberazione, come modo per alleggerire il peso delle emozioni. Quando scriviamo o cantiamo, ci concediamo uno spazio di verità, di detox emotivo. È questa autenticità che ci ha fatto incontrare artisticamente.
Musicalmente, “Sentimentale” ha una leggerezza pop ma conserva la tua malinconia. Come trovi l’equilibrio?
Non lo so spiegare del tutto. Io parto sempre dal pianoforte e lascio fluire le emozioni. A volte escono pezzi più pop, altre più cupi. Sentimentale è malinconica ma anche luminosa, e questo contrasto mi piace. Mi capita spesso di scrivere brani difficili da cantare, vocalmente impegnativi, ma credo che la voce — come noi — sia in continua evoluzione, e sto imparando a conoscerla sempre di più.
Cosa possiamo aspettarci dal nuovo disco?
È un disco che parla d’amore, ma non solo tra due persone. Racconta anche l’amore per sé stessi. Ho imparato ad accettarmi, a volermi bene, e molte canzoni nascono proprio da questo. A volte non si capirà se sto parlando a qualcuno o a me stesso. Musicalmente si muove tra un pop senza tempo e un R&B un po’ “sporco”, come quello di artisti che amo — da SZA a Frank Ocean. È la musica che ascolto, quella che mi emoziona, e ho voluto portarla anche nella mia.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
