COME NEGLI ANNI 90 - Marvin Prezioso 2025.2

Intervista ad Andrea Prezioso e Marvin che, dopo oltre 15 anni di silenzio, sono tornati nel mercato discografico con il singolo Come negli anni ’90”, con la partecipazione di Moreno. Un brano che celebra la forza di un decennio rimasto nella memoria collettiva e che ancora oggi continua a ispirare mode, musica ed emozioni.

Un inno generazionale che celebra le notti in discoteca, gli amori spensierati, le icone pop e una libertà autentica con un beat incalzante e il ritornello corale “Se non metti l’ultimo, noi non ce ne andiamo via!”. 

Il brano è accompagnato da un videoclip realizzato interamente con l’intelligenza artificiale. Il video fonde tecnologia e nostalgia in una serie di immagini vibranti e suggestioni che evocano le atmosfere, i colori e i sogni di un’epoca indimenticabile che continua ancora oggi a ispirare stili, tendenze e musica.


Nuovo imperdibile live dal respiro europeo per Marvin e Andrea Prezioso: il duo simbolo della dance italiana è pronta a conquistare Londra con un evento unico in programma il prossimo 14 novembre sul palco della prestigiosa Scala di King’s Cross. Uno show esclusivo dedicato all’Italia e al fascino intramontabile degli anni ’90, per far rivivere al pubblico internazionale tutta l’intensità e l’emozione vera di una stagione musicale che ha fatto la storia. 

Intervista ad Andrea Prezioso e Marvin, “Come negli anni ’90”

Ciao Andrea, ciao Marvin. Partiamo subito da questo periodo così intenso: come state vivendo questo ritorno discografico con “Come negli anni ’90”?

Andrea Prezioso: È un momento molto bello. Il singolo nasce da una voglia autentica di rimetterci in gioco dopo un po’ di tempo. L’abbiamo realizzato insieme a Moreno, con cui ci siamo trovati a Mantova. Erano anni che mancavamo discograficamente, anche se in realtà non ci siamo mai fermati: abbiamo sempre portato in giro il nostro spettacolo live, che ormai va avanti da quasi dieci anni tra festival italiani ed europei. Ma sentivamo la necessità di creare qualcosa di nuovo, di tornare a scrivere e produrre con spirito rinnovato, anche se con qualche richiamo alle sonorità che ci hanno resi riconoscibili.

Marvin: Esatto. È un ritorno alle origini, ma non un’operazione di pura nostalgia. Volevamo riaffacciarci nella discografia con un brano che ci rappresentasse oggi, non nel passato. La nostalgia serve solo se ti dà la spinta per andare avanti.

Il brano ha un sapore fortemente anni ’90, ma con una freschezza contemporanea. Come avete trovato l’equilibrio tra vecchio e nuovo?

Andrea Prezioso: Abbiamo giocato con quegli elementi che caratterizzavano la dance anni ’90 – l’organo, il piano, certe armonie – ma con un approccio più moderno, anche nella produzione. L’obiettivo era creare un suono che richiamasse quell’epoca senza risultare datato. Quando lo ascolti, non dev’essere né “troppo vecchio” né “troppo nuovo”: quella via di mezzo che fa scattare la familiarità ma anche la curiosità.

Marvin: È stato un lavoro di alchimia, direi. Siamo partiti dalle nostre radici, ma con la consapevolezza di voler dire qualcosa di attuale, non solo rievocare ricordi.

A proposito di novità, nel brano c’è Moreno, una presenza inaspettata. Come nasce questa collaborazione?

Marvin: Volevamo rompere un po’ gli schemi. Ci siamo detti: “Cosa non abbiamo mai fatto?”. La risposta è stata: non abbiamo mai avuto un rapper su un nostro pezzo. Da lì è nata l’idea. Moreno ci è sembrato perfetto, anche per la sua storia: il primo rapper a vincere Amici, con un percorso molto personale.

Andrea Prezioso: Esatto. Non volevamo entrare nel mondo della trap, non ci appartiene, ma seguiamo con curiosità quella scena: ci piacciono artisti come Blanco o Lazza, pur sapendo che siamo un’altra cosa. Con Moreno abbiamo trovato subito la chimica giusta. È stato incredibile: in venti minuti ha scritto e registrato le sue strofe, praticamente di getto. Ci ha chiesto di restare in studio, poi ci ha detto “vi voglio fare una sorpresa”. Quando siamo tornati, il pezzo era pronto e perfettamente centrato. Non c’era da cambiare nulla.

Marvin: È stata una vera sorpresa. Moreno ha un’energia e un senso del ritmo incredibile, frutto anche del suo background nel freestyle. Ha dato la spinta giusta al brano.

Nel testo ci sono tanti riferimenti simbolici agli anni ’90: dal Tamagotchi alla Smemoranda fino a MTV. Quanto vi siete divertiti a giocarci?

Andrea Prezioso: Tantissimo. È stato un lavoro anche di scrematura, perché di riferimenti ne avevamo un’infinità! Ma volevamo che ogni citazione avesse un senso e creasse connessione con chi quegli anni li ha vissuti. E poi, quasi in coincidenza, è arrivata la chiusura definitiva di MTV in Italia… una vera “coltellata nel petto” per chi, come noi, è cresciuto con quella musica e quelle immagini.

Marvin: Sì, MTV era un punto di riferimento. Ma allo stesso tempo il brano non vuole solo ricordare: vuole raccontare quello spirito di libertà e positività che animava la dance di quegli anni. Quella leggerezza oggi manca un po’.

Proprio a proposito di leggerezza e mood: avete detto che “Come negli anni ’90” richiama la positività dei vostri vecchi successi. In che modo?

Andrea Prezioso: C’è un filo che unisce “Voglio vederti danzare”, “Tell Me Why” e questo nuovo pezzo: il desiderio di trasmettere energia. Volevamo ricreare quella sensazione di libertà che si respirava allora, ma con una veste attuale. Musicalmente ci sono richiami, ma lo spirito è lo stesso: far ballare, far sorridere, far evadere per qualche minuto.

Marvin: Esatto. L’idea era riportare quella vibrazione positiva. E la risposta del pubblico ci conferma che la voglia di ballare c’è ancora, anche se è cambiato il modo di farlo.

Negli anni ’90 la dance era ovunque. Oggi invece sembra un ricordo. Cosa è cambiato, secondo voi, nel modo di vivere la musica e la socialità?

Marvin: È cambiato tutto. Una volta, se volevi stare con gli altri, dovevi uscire: la discoteca era un luogo di incontro, di sfogo, di libertà. Oggi la gente parla attraverso un telefono, tutto è filtrato da uno schermo. Non credo che questo abbia migliorato la società, anzi.

Andrea Prezioso: E anche la musica si viveva diversamente. Dovevi andare nei negozi di dischi, cercare un brano, aspettare che uscisse. Adesso è tutto a portata di clic, ma quella magia dell’attesa si è persa. David Guetta ha detto che “la gente non balla più, guarda”. E ha ragione: oggi c’è più voglia di filmarsi che di lasciarsi andare. Negli anni ’90 invece la musica era condivisione fisica, sudore, movimento.

Eppure il pubblico dei vostri concerti continua a ballare e a divertirsi. C’è una differenza tra Italia ed estero nel modo di vivere i vostri live?

Andrea Prezioso: All’estero suoniamo spesso in festival con 10.000-15.000 persone, e lì ritroviamo un po’ quella vecchia energia. È un pubblico misto, ma l’età media è leggermente più alta: sono quelli cresciuti con la nostra musica, che oggi hanno 35-45 anni e hanno ancora voglia di ballare.

Marvin: Nei club invece non suoniamo da qualche anno, ma nei grandi eventi – da Vienna alla Spagna, fino a Budapest – vediamo che la passione c’è ancora. Forse l’energia si è spostata dai club ai festival, ma quella voglia di stare insieme resiste. Ed è bellissimo vedere come i nostri pezzi continuino a unire generazioni.

A novembre vi aspetta una data speciale a Londra. Cosa dobbiamo aspettarci?

Marvin: Beh, posso dirti che sono terrorizzato! (ride) Londra è la capitale della musica che amiamo. È come tornare nel tempio, dove tutto è iniziato. Però sarà un grande show, pieno di energia e con tante sorprese.

Andrea Prezioso: Porteremo il nostro spettacolo basato sull’Eurodance e sull’Italo Dance degli anni ’90 e 2000, quello per cui ci chiamano ovunque. Ma con un tocco nuovo, perché anche sul palco vogliamo mantenere quello sguardo in avanti.

Marvin: E poi magari… un medley dei Beatles non si nega a nessuno! (ride)

Guardandovi indietro, qual è la cosa di cui siete più orgogliosi della vostra carriera?

Andrea Prezioso: Il fatto che, dopo 26 anni da Tell Me Why, la gente canti ancora le nostre canzoni. Quando le abbiamo scritte non avevamo idea di cosa stessimo creando. Eravamo solo ragazzi che giocavano con la musica, in un periodo in cui tutto era nuovo.

Marvin: Sì, ricordo ancora quando abbiamo comprato il microfono con il Bancomat per registrare il primo disco! Era tutto artigianale, spontaneo. Ma forse è proprio quello il segreto: la genuinità. Non c’erano calcoli, solo passione.

In definitiva, cosa rappresenta per voi “Come negli anni ’90”?

Andrea Prezioso: È un ponte tra ciò che siamo stati e ciò che vogliamo essere. Un modo per dire: “Siamo ancora qui, ma guardiamo avanti”.

Marvin: È un inno alla musica che ci ha formati, ma anche una dichiarazione d’amore per la libertà creativa. Perché la dance non è solo un genere: è un modo di vivere, di condividere, di sorridere.

Andrea Prezioso: “Come negli anni ’90” è proprio questo: ricordare senza rimanere fermi, ballare guardando al futuro.

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