La nostra intervista ai Finley in occasione dell’uscita dell’album “Pogo Mixtape VOL.1“, fuori per Warner Music Italy a partire da venerdì 17 maggio. (Qui il link per l’acquisto)
La band multiplatino protagonista della scena punk rock italiana dagli anni 2000, pubblica un album tutto di duetti: undici inediti e tre precedentemente pubblicati, tra cui una nuova versione del loro più grande successo “Diventerai una star”.
“Pogo Mixtape VOL.1“ è come la mischia selvaggia che si crea durante i concerti, una playlist di brani travolgenti che sgomitano uno dopo l’altro, lasciando senza fiato chi li ascolta.
Gli artisti che hanno deciso di accompagnare i Finley in questo viaggio dono: J-Ax, Naska, Rose Villain, dAri, Divi dei Ministri, Walls, Bambole di Pezza, Ludwig, Punkreas, Fast Animals and Slow Kids, Benji, La La Love You, Sethu e Fasma.
Intervista ai Finley
Da quali idee siete partiti e come si è sviluppato il processo creativo di questo progetto?
«”Pogo Mixtape Vol. 1″ è una mischia selvaggio di tanti artisti che abbiamo deciso di coinvolgere in questa nostra follia. Abbiamo riportato il pop punk al centro della nostra composizione e soprattutto coinvolto artisti che potessero rispecchiare alcune caratteristiche che per noi sono imprescindibili nella musica. Non è tanto il genere che fai, il percorso o la tua discografia che ti definiscono, ma è l’attitudine che metti nelle cose che fai. Il risultato è l’incontro con queste quattordici realtà meravigliose, alcuni artisti di cui avevamo il poster in camera, pensiamo a J-Ax o i Punkreas, ma anche artisti come Rose Villain che a sua volta aveva il nostro poster in camera».
Una parola chiave di questo lavoro è divertimento, lo si sente perché questo disco è caratterizzato dallo spirito che vi ha mosso sin dai primi passi, e mi sento di dire da quando frequentavate il Liceo Galileo Galilei di Legnano. Qual è il segreto della vostra longevità?
«C’è una amicizia, c’è una missione, c’è una vocazione forse, anche se può sembrare una parola troppo altisonante. Ma soprattutto c’è la volontà di non prenderci troppo sul serio, la musica per noi è innanzitutto divertimento, portare gioia e trasmettere un clima di festa. Quando andiamo in giro con i concerti ci limitiamo a fare questo, frutto sicuramente della coesione e della sintonia che abbiamo sempre mantenuto. Siamo felici di passare del tempo insieme, nonostante siano passati ventidue anni. Anzi, spesso ci rimproveriamo perchè ne passiamo troppo poco, nel senso che dovremmo vivere un po’ più a stretto contatto. Questa è sicuramente una delle nostre armi, se non l’arma principale, quella che ci ha consentito di essere così longevi. Si dicono che le band si sciolgono, a noi dicevamo che saremmo stati una meteora musicale, ma invece siamo ancora qui».
Ma veniamo alle collaborazioni di questo disco che sono tante e sono prestigiose, c’è stato un qualche criterio di selezione degli ospiti?
«Assolutamente sì, non erano tutti benvenuti, perché di certo non ascoltiamo tutti e non stimiamo tutti, com’è normale che sia. Ci riconosciamo nello spirito e nell’attitudine di tutti gli artisti coinvolti in questo progetto. Abbiamo deciso di contattare J-Ax perchè sapevamo della sua vena punk, la stessa Rose Villain aveva una band punk rock, quindi siamo partiti naturalmente da un’affinità musicale. Pensiamo anche all’ospite più distante dal nostro approccio a livello di produzione, che è Ludwig, che rappresenta il mondo dei club. È stato felice di partecipare in un brano che rappresenta una follia perché abbiamo cercato di mettere nello stesso pezzo due generi totalmente inconciliabili come il punk e il reggaeton, ne è uscito un cortocircuito incredibile. Fare musica oggi per noi deve essere comunque anche una sfida, altrimenti non ti diverti. Questo disco è stata una serie di prime volte bellissime, ci ha insegnato tantissimo».
Per concludere, il prossimo 6 ottobre sarete protagonisti della grande festa al Forum di Assago. Che tipo di spettacolo state allestendo nella vostra testa?
«Quando abbiamo iniziato a lavorare questo disco, una cosa del genere non era affatto nei nostri piani. Ovviamente è sempre stato un sogno suonare al Forum, un obiettivo forte, chiaro, ma molto lontano. È arrivato proprio nel momento in cui lo speravamo meno e quasi non ci pensavamo più, ma è sempre stato per noi un sogno. Non ne abbiamo mai avuto l’ossessione e proprio per questo, forse, si è presentato adesso che siamo pronti a goderci al massimo massima. Ce la faremo sotto, ovviamente, ma sarà una grande e bellissima festa».
Videointervista ai Finley
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
