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Jovanotti e il viaggio in Iran: “Un popolo che merita pace e libertà”

Jovanotti

In un lungo post pubblicato sui social, Lorenzo Jovanotti ha condiviso i ricordi di un viaggio che lo ha segnato profondamente: l’attraversamento dell’Iran in bicicletta, avvenuto alcuni anni fa. L’occasione è stata offerta dal telefono, che gli ha riportato alla mente – attraverso alcune foto – i paesaggi, i volti e le emozioni vissute durante quei venti giorni e oltre 3.000 chilometri tra Tabriz, Isfahan, Qom e Teheran.

“Un Paese sorprendente, pieno di contraddizioni”, scrive Jovanotti, che racconta la bellezza antica dell’Iran, la modernità che convive con la povertà, ma soprattutto la gentilezza e l’ospitalità delle persone. Indimenticabile per lui la piazza di Isfahan, “la più bella mai vista”, vissuta in solitaria come in una visione sospesa nel tempo. Ma anche i tanti tè condivisi con giovani curiosi e gentili, desiderosi di parlare ma frenati dalla paura.

Proprio sul rapporto con la politica, Jovanotti nota quel silenzio sospeso, quel “giro di parole” che racconta più di mille frasi: “È come parlare di una malattia di cui non si conosce la cura, in bilico tra speranza e rassegnazione”.

Oggi che i nomi di quelle città tornano alla ribalta per motivi drammatici, il cantautore sente il bisogno di esprimere un pensiero: “Quella gente merita la pace e un futuro di libertà. Come tutta la gente del mondo che vive, studia, lavora, ama e spera”. E tra i suoi ricordi, anche un’immagine simbolica: un monumento a Dante in un parco di Teheran, emblema di un dialogo culturale e umano che va oltre ogni confine.

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