Jovanotti svela il tour mondiale 2026 ‘L’Arca di Loré‘ con gran finale al Circo Massimo di Roma il 12 settembre. Nuovo album ‘Niuiorcherubini‘, musica, biciclette e festa dal Sud all’Italia centrale.
Jovanotti torna alle origini. Con un annuncio carico di simboli e visione, Lorenzo Cherubini ha presentato al Teatro Cometa di Roma il suo nuovo progetto globale: L’Arca di Loré, un tour-mondo che si concluderà il 12 settembre 2026 al Circo Massimo, nella città in cui tutto è iniziato. Ed è proprio Roma il fulcro delle sue parole: «Roma è la città da dove sono partito e dove ritornerò. Tutte le strade partono da Roma e a Roma ritornano».
L’Arca di Loré: “Vado a cercare il mondo, non aspetto che venga da me”
Alla base della nuova avventura c’è una scelta precisa: reagire al clima di ansia e disillusione dei nostri tempi. Jovanotti lo dice chiaramente:
«Viviamo tutti con una sensazione di catastrofe imminente e ho deciso di reagire: andare a cercare il mondo e non aspettare che venga da me».
L’Arca di Loré non è solo un tour: è un percorso creativo e umano che attraverserà Australia, Africa, America Latina ed Europa, con una serie di tappe in festival internazionali e città in cui l’artista non ha mai suonato prima (tra le prime: Brisbane, Adelaide, Kinshasa, Pula, Monaco).
Per Jovanotti, è un modo per rinnovare costantemente la propria visione: un viaggio come atto di resistenza, curiosità e libertà.
«Il compito degli artisti per coltivare la speranza è fare musica», ribadisce.
Il tour approderà a Roma per un evento epocale. Per la prima volta Jovanotti salirà sul palco del Circo Massimo, un luogo che definisce “speciale, simbolico, inevitabile”.
Qui celebrerà i suoi primi 60 anni e la conclusione del viaggio dell’Arca di Loré:
«Roma è la mia città, lo è sempre stata. Tornarci per questo finale ha un significato enorme».
Dopo il viaggio globale, l’Arca attraccherà in Italia con un tour completamente rinnovato: il Jova Summer Party 2026. Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Jovanotti spiega perché non tornerà con il Jova Beach Party:
«Non volevo ripetere un format. A me non piace fare le stesse cose: volevo creare una festa nuova, sui prati, in luoghi periferici dove la musica spesso non arriva».
Il percorso sarà un viaggio dal Sud a Roma, tutto in bicicletta secondo il nuovo Jovagiro, versione sostenibile del Cantagiro.
«Sarà un viaggio quotidiano, chilometri di festa. Nei paesi ci fermeremo, magari tireremo fuori una console e suoneremo», racconta l’artista.
Niuiorcherubini: il nuovo album registrato in sei giorni
A bordo dell’Arca viaggerà anche il nuovo disco “Niuiorcherubini”, in uscita il 20 novembre.
Un album registrato in presa diretta, in sole sei giornate di jam session a New York, senza sovraincisioni né correzioni.
Per Jovanotti, è un ritorno all’essenza:
«La musica deve essere viva, imperfetta, spontanea. Questo disco è energia allo stato puro».
Sonorità funk, afro-latine e testi che l’artista descrive come “soul”, nati dall’urgenza del momento e dalla voglia di ricominciare dalle fondamenta del ritmo.
Il progetto ha anche una dimensione simbolica molto profonda:
«Avevo bisogno dell’Arca per decidere cosa portare nel futuro. La prima cosa che voglio salvare è la musica, il ritmo».
Un viaggio che diventa rito collettivo, occasione di incontro e rigenerazione. Una “festa in movimento”, come la definisce lui.
Con il sorriso, Jovanotti ha chiarito anche il suo rapporto col Festival:
«A Sanremo ci torno solo se ci torna Fiorello e mi chiama lui, ma lui non tornerà!».
Ma sottolinea che guarderà il Festival, come ogni anno.
In un mondo che si percepisce sempre più fragile, Jovanotti sceglie la strada opposta: movimento, scoperta, musica, partecipazione.
E sintetizza così il senso di tutto:
«Quando parlo di speranza e gioia non vuol dire negare la crisi dei tempi: vuol dire mettere in campo energia. La musica è la mia risposta».

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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