Un gradito e atteso ritorno per i La Crus, che stanno per dare alle stampe il nuovo album di inediti “Proteggimi da ciò che voglio”, fuori per Merscal da venerdì 22 marzo. (Qui la nostra videointervista).
Il disco, che arriva dopo sedici anni di stop della band, è prodotto da Matteo Cantaluppi e dagli stessi La Crus, al secolo: Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Malfatti e Alex Cremonesi.
Un disco importante che apre le porte a diversi ospiti, a partire da Slavoj Žižek, illuminato filosofo, sociologo e politologo sloveno, passando da Vasco Brondi, padre del progetto Le Luci Della Centrale Elettrica, che insieme arricchiscono il brano “La rivoluzione”.
Con Carmen Consoli e Colapesce Dimartino, il gruppo attraversa poi un ponte virtuale tra passato e presente con le nuove versioni di “Io confesso” e “Come ogni volta”.
La Crus, le parole della band alla vigilia del nuovo disco
Il trio ha presentato in anteprima alla stampa “Proteggimi da ciò che voglio”, raccontando lo spirito che ha mosso la nascita del progetto: «Questo disco è basato su quattro pilastri: un suono e un anima dei La Crus, i percorsi personali che abbiamo realizzato singolarmente negli ultimi quindici anni, l’intervento di Matteo Cantaluppi e la Mescal che ha creduto in questo progetto. Senza uno di questi elementi, l’album non sarebbe mai venuto alla luce. Siamo partiti con lo spirito di lavorare insieme e dopo un anno avevamo molti inediti, nel disco ce ne sono otto, ma fuori ne abbiamo lasciati altrettanti. Abbiamo superato le nostre diversità di vedute con l’introduzione di Cantaluppi, che ha creato un compromesso tra le varie idee, creando il suono globale del disco. Infine, è arrivata la scelta di inserire anche due pezzi già conosciuti, “Io confesso” e “Come ogni volta”, riletti e riarrangiati in due nuove versione in compagnia di Carmen Consoli nel primo caso e di Colapesce Dimartino nel secondo».
Infine, un ultima riflessione dei La Crus su questo loro importante ritorno: «La canzone d’autore italiana è la cosa che fondamentalmente ci interessa e ci piace, per questo era necessario capire come confrontarci con il mercato partendo da brani con una costruzione armonica, una melodia, un testo poetico. Era importante far convivere questi mondi, forma canzone e ricerca sia musicale che letteraria. Inizialmente è stato un po’ faticoso fare questo, perché lavorare da soli per anni ti fa radicare in un mondo piuttosto che in un altro. Siamo riusciti a sintetizzare tutto in un album molto compatto e coeso, all’interno ci sono molti elementi che non ne fanno realmente un concept, ma che collegano i vari testi».

La Crus, la tracklist di “Proteggimi da ciò che voglio”
- La pioggia
- Mangia dormi lavori ripeti
- Proteggimi da ciò che voglio
- Shitstorm
- La rivoluzione (con Slavoj Žižek e Vasco Brondi)
- Io non ho inventato la felicità
- Discronia
- Sono stato anch’io una stella
- Io confesso (con Carmen Consoli)
- Come ogni volta (con Colapesce Dimartino)
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.