Damiano David, frontman e anima dei Maneskin, intervistato per il podcast The Allison Hagendorf Show, ha parlato della possibilità di intraprendere un percorso da solista.
“Perché no? Penso che potrebbe essere una cosa molto sana, ma anche molto distruttiva. L’unica cosa che conta, è mettersi d’accordo con la band, perché la band è, e sarà sempre, ciò che mi ha dato tutto quello che ho. E se mai avrò la possibilità di fare un progetto solista, devo tenere a mente che è grazie a tutto quello che ho fatto con la band. È la mia formazione. È da lì che vengo. È con la band che sono cresciuto come artista. E, soprattutto, sono tre persone che mi hanno sempre supportato e mi hanno sempre sostenuto sul palco – letteralmente. La mia band, i musicisti, sono sempre stati una sorta di scudo per me. Se sbaglio, loro mi salvano. Se fanno un casino loro, li salvo io. Questa è una dinamica per cui pensare a un progetto solista mi spaventa, perché sarò solo; sarà tutto su di me. Ma, d’altra parte, essere in una band significa anche scendere a compromessi, sempre su tutto, dal come ti vesti, a ciò che dici nelle interviste. Perché dobbiamo essere d’accordo: non posso dire qualcosa su cui loro non sono d’accordo. Quindi, si deve anche spiegare cosa si scrive nei tuoi testi, in modo che anche gli altri della band possano parlarne, e provare a far coincidere i propri sentimenti con quelli degli altri in modo da poter scrivere la canzone giusta. Tutto è un compromesso, ed è meraviglioso perché quattro cervelli hanno più creatività di un solo cervello. Ed è bellissimo condividere idee e musica. Ed è bellissimo avere un progetto musicale condiviso con altre persone. Ma, allo stesso tempo, penso che arrivi un momento in cui ogni artista dovrebbe fare le sue cose, come dire: ‘Questo sono io’. E questo è quello che farei se fossi solo, se tutto riguardasse me. Inoltre, se domani decidessi di dare il via a un progetto solista, penso che potrebbe aiutare le persone anche a capire di più la band, perché io sono uno dei quattro elementi della band. Se gli altri possono conoscere il mio universo completo, saranno poi in grado di vedere le mie influenze all’interno della band e vedere cosa non viene da me. Conoscendomi meglio, si potrà conoscere meglio gli altri tre. Penso che sia molto interessante. E, in realtà, mi auguro che un giorno tutti noi ci dedicassimo a un progetto solista, magari per un anno, prima di tornare insieme con nuove idee, nuovi stimoli.”
Spiega Damiano David, che conclude.
“Penso che l’arte dovrebbe essere provare sempre cose nuove e mai, mai, fermarsi alla propria zona di comfort. Quando qualcosa diventa troppo confortante, non è la cosa giusta. Devi sempre sfidare te stesso. Quindi, fare qualcosa da solo mi spaventa. Ma, bisogna cercare di farlo, mettersi in quella situazione scomoda, perché potrebbe essere il modo in cui posso effettivamente crescere. E, se cresco io, anche la mia band può crescere. Se smetto di evolvermi, anche la mia band smetterà di farlo.”

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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