Milano si conferma la capitale del grande abbraccio tra Marco Mengoni e il suo pubblico. Domenica 12 ottobre, l’artista di Ronciglione ha inaugurato all’Unipol Forum di Assago la prima delle quattro date milanesi, tutte sold out, del tour “Live in Europe 2025”, prodotto e organizzato da Live Nation.
Un ritorno imponente nei palazzetti e nelle arene più importanti d’Italia ed Europa, dopo il trionfale tour negli stadi del 2023 e lo show-evento al Circo Massimo.

Con 33 concerti in totale – 21 in Italia e 12 in Europa – il tour rappresenta un nuovo capitolo nella carriera di Mengoni, che festeggia così 16 anni di musica e di crescita artistica. È un progetto ampio, che fonde musica, teatro e filosofia in un racconto sulla ricostruzione dopo la crisi, sull’accettazione della fragilità e sulla rinascita personale e collettiva. Qui il calendario e qui il link per l’acquisto dei biglietti.

Lo show ideato da Mengoni è una vera e propria tragedia moderna divisa in sei capitoli – Prologo, Parodo, Episodi, Stasimi, Esodo e Catarsi – e racconta il ciclo universale del crollo e della rinascita.
Sul palco, tra rovine simboliche, luci cangianti e visual potenti, l’artista mette in scena un percorso che parte dalle macerie dell’esistenza per arrivare alla consapevolezza, alla ricostruzione e infine alla liberazione finale.

«Questo tour sono io, la mia esperienza, la mia visione del mondo, ciò che ho imparato negli anni: la vita è un necessario processo di decostruzione per ricostruire, e lo stesso avviene alla società», ha spiegato Mengoni. «La musica è il mio modo per raccontare tutto ciò e rendermi consapevole, trovando la bellezza anche nella fragilità».

E proprio la fragilità è la chiave di tutto. Ogni capitolo dello spettacolo è costruito come un atto teatrale, introdotto da una voce narrante che invita alla riflessione sull’egoismo, sull’impotenza e sulla necessità di riscoprire l’empatia e la condivisione.

Il Prologo si apre tra le macerie: da lì emerge Mengoni, che intona “Ti ho voluto bene veramente” su uno sfondo di luce e nebbia, seguito da “Guerriero” e “Sai che”. Un inizio intenso, che trasporta il pubblico nel cuore del racconto visivo e sonoro.

Durante lo spettacolo, Mengoni alterna momenti di pura emozione a riflessioni profonde sull’attualità. In più passaggi, la voce narrante condanna “il silenzio che permette lo sterminio degli innocenti” e invita a non restare indifferenti.
Un messaggio che l’artista riprende in prima persona nel finale, con un appello accorato contro le guerre e ogni forma di violenza:

Non mi sarei mai immaginato che potessero riaccadere atrocità come quelle che abbiamo studiato sui libri di storia. Abbiamo il potere di scendere nelle piazze e marciare pacificamente contro quelle quattro persone che vogliono decidere il futuro”.

Un discorso che ha emozionato il Forum, a pochi giorni dall’accordo di pace su Gaza, e che ha ribadito l’impegno civile e umano di Mengoni. “Non è facile salire sul palco e portare felicità mentre dall’altra parte del mondo c’è uno schifo”, ha aggiunto, “ma la musica deve essere anche consapevolezza”.

Il concerto milanese è durato poco più di due ore, un viaggio multisensoriale in cui ogni elemento – musica, luce, movimento e parola – è al servizio della narrazione.
Mengoni ha curato personalmente ogni dettaglio: dalla scenografia di rovine simboliche alla ricerca di nuovi arrangiamenti dei brani, fino all’asta del microfono decorata a mano e ai costumi disegnati insieme allo stylist Nick Cerioni.

Sul palco una band di 13 elementi e sei performer coreografati da Daniele Sibilli. Le danze diventano parte integrante del racconto, amplificando il significato di canzoni come “Mi fiderò” o “La casa azul”, dove i movimenti si intrecciano con la voce e le immagini proiettate sul grande ledwall.

Il primo capitolo è introdotto da un rumore di terremoto e da un testo recitato, mentre Mengoni, nei veri atti, attraversa cambi d’abito che seguono il percorso emotivo del protagonista: dalle tuniche iniziali, simbolo di vulnerabilità, fino ai look più strutturati e potenti della catarsi finale.

L’essenziale della vita: emozioni, consapevolezza, gratitudine

Il cuore emotivo dello show arriva con “Luce”, dedicata alla madre scomparsa, e con “Due vite”, cantata su una pedana sopraelevata, in un abbraccio collettivo con il pubblico. “Mi vengono i brividi”, ha confessato l’artista, travolto da una standing ovation.
Poi la dedica speciale: “Sono più di due anni che non esco con un disco, e non mi abituerò mai a tutto questo. Non mi aspettavo di ritrovarmi davanti a così tanto amore. Grazie, davvero”.

L’essenziale”, eseguita con la band al completo, diventa il simbolo della gratitudine, mentre “No stress” e “Muhammad Ali” riportano energia e leggerezza, ricordando che anche la gioia fa parte della rinascita.

Il pubblico, parte integrante dello spettacolo, partecipa con cori, applausi e cartelli, alcuni dei quali Mengoni legge e commenta tra ironia e commozione. Quando una fan gli chiede di cantare Mina, lui risponde con un’intensa versione a cappella di “Se telefonando”.

Il gran finale è affidato alla sezione “Catarsi”: dopo “Pazza musica”, “Ma stasera” e “Io ti aspetto”, esplode un’ultima pioggia di coriandoli, mentre sullo schermo compare la scritta:

“Le persone che hanno lavorato a questo spettacolo sono contro il genocidio e ogni forma di violenza perpetrata in ogni parte del mondo.”

Un messaggio forte e universale che chiude il cerchio: la musica come atto di resistenza e come speranza.
Mengoni ringrazia uno a uno i musicisti, i tecnici e i collaboratori, ricordando che “superare le crisi ti cambia come persona: cambia i tuoi occhi e il tuo modo di vedere il mondo”.

Il pubblico lo saluta in piedi, in un applauso lunghissimo che sembra non finire mai. È la catarsi collettiva di cui parla il titolo, la liberazione finale dopo un percorso di consapevolezza e rinascita

“Live in Europe 2025” continuerà ora con le altre tre date milanesi del 13, 15 e 17 ottobre (tutte sold out), per poi toccare Pesaro, Bologna, Firenze, Eboli e Roma.
A novembre, l’avventura si sposterà oltreconfine con le tappe di Ginevra, Monaco di Baviera, Bruxelles, Parigi, Londra, Amsterdam e Madrid, dove si chiuderà il 10 dicembre. Qui il calendario e qui il link per l’acquisto dei biglietti.

Ogni concerto sarà una nuova rappresentazione, adattata ai diversi contesti e alle emozioni del pubblico, ma con un unico filo conduttore: la ricerca della luce dentro il caos.

Mengoni, con questo tour, conferma di essere uno degli artisti più completi e consapevoli della scena italiana: capace di fondere estetica, riflessione e spettacolarità in un linguaggio universale che parla a tutti, senza mai perdere autenticità.

Scaletta concerto – Marco Mengoni, “Live in Europe 2025”, Milano 12 ottobre 2025

PROLOGO
Ti ho voluto bene veramente
Guerriero
Sai che

PARODO
La valle dei Re + Black Hole Sun
Non me ne accorgo
Tutti hanno paura
No stress
Voglio
Muhammad Ali

EPISODI
Fuoco di Paglia
Cambia un uomo
Luce
Hola

STASIMI
Due vite
L’essenziale
Mi fiderò
La casa azul + Unatoka Wapi

ESODO
Un fiore contro il diluvio
Non sono questo
Incenso

CATARSI
Mandare tutto all’aria
Pazza musica + Starlight
Ma stasera
Io ti aspetto

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