Mauro Repetto Alla ricerca dell'Uomo Ragno

Ha preso il via dal Teatro Serassi di Villa d’Almè (Bg), il tour di anteprima di Alla ricerca dell’Uomo Ragno, lo spettacolo che segna il ritorno sulle scene dell’ex 883 Mauro Repetto.

“Un raggio di nostalgia: due menestrelli che passano ogni pomeriggio tra le strade della Pavia filo imperiale ghibellina scrivendo canzoni con un solo obiettivo, consegnarle al conte Claudio Cecchetto. Ecco, questo spettacolo mi permette di rivivere le sensazioni e le emozioni che ho vissuto con gli 883, e di riassaporare sul palco dei teatri italiani un raggio di quei pomeriggi passati con Max a scrivere le canzoni della nostra vita” 

Mauro Repetto, “Alla ricerca dell’Uomo Ragno”, un invito a credere nei sogni

L’artista si muove con disinvoltura tra canto, ballo, ironia e recitazione, in un melting pot multisensoriale in cui trova spazio la storia di un ragazzo, Flash, che con il suo migliore amico, Max, non smette di credere nei sogni e persegue un obiettivo musicale che sembrava irrealizzabile e che lo porta al centro della scena, ai vertici di tutte le classifiche.

Lo spettacolo si apre con Mauro Repetto che interagisce con il pubblico, invitandoli a esprimere i loro sogni, anche quelli che a prima vista potrebbero sembrare irrealizzabili.

L’artista, pungolato dall’Uomo Ragno (una sorta di moderno Grillo Parlante), ripercorre la carriera, partendo dalla fine degli anni ’80, in una Pavia che a Flash e Max andava particolarmente stretta, ma dalla quale non si poteva fuggire, se non con la fantasia.

Flash interagisce con il suo alter ego di trent’anni prima e con Max (due figure create con l’Intelligenza artificiale) e racconta la scalata al successo. Da Pavia fino alla conquista di Milano e dei palchi di tutta Italia.

Le canzoni degli 883 fanno da sottofondo a una storia in cui sogno e realtà si mescolano alla perfezione e che permettono allo spettatore di immergersi completamente in una storia tipicamente italiana. Una favola che, come spesso capita nella realtà, vive un finale differente da quello che ci si può aspettare.

Gli interventi dell’Uomo Ragno e della straordinaria cantante cubana Maklin danno ritmo allo spettacolo, reso avvincente dalla regia di Stefano Salvati e Maurizio Colombi, che con discrezione permette di concentrarsi sulla storia.

Gli effetti creati dall’intelligenza artificiale sono sorprendenti, ma fanno mai perdere di vista la direzione dello spettacolo, che sul finale racconta anche il secondo tempo di Mauro Repetto, vissuto negli States alla ricerca di un sogno impossibile.

Nessuno può uccidere l’Uomo Ragno” è il messaggio finale che suona come un mantra ed è la giusta sintesi di due ore di musica e show, con Mauro Repetto straordinario padrone di casa e sopraffino performer, come si era potuto notare anche 12 anni fa con l’artista protagonista all’Essaion Theatre di Parigi dello spettacolo The Personal Coach.

Mauro Repetto canta (non solo le canzoni degli 883, ma anche due inediti, prodotti da Marco Guarnerio), recita, si diverte, balla e si prende in giro, stipulando con il pubblico un contratto di solidarietà per due ore senza troppi pensieri.

L’effetto nostalgia non prende mai il sopravvento, in uno show piacevole da vedere e da ascoltare.

L’anteprima primaverile di “Alla ricerca dell’uomo ragno” prosegue ora il 9 maggio a Crema (Teatro San Domenico), il 18 maggio a Bollate (Teatro Bolla) e il 20 maggio a Firenze (Teatro Puccini). Qui il link per l’acquisto dei biglietti.