A poche ore dal via dell’attesissimo evento di Imola, Max Pezzali si racconta con entusiasmo e lucidità, mescolando emozione e gratitudine. Una serata in cui musica e motori si uniranno, in un luogo iconico, che ha raccontato storie, quelle storie che il pubblico conosce il cantautore pavese conosce, apprezza e ama.
“Essere qui è per me un sogno che si avvera,” esordisce Max. “Uno dei tanti sogni che sto realizzando in questi anni. Ho la passione per motori e musica e questo è un luogo mitico per entrambe le cose. Per me è già un punto di arrivo.”
L’evento di Imola è stato pensato e realizzato ad hoc, con l’area completamente personalizzata, grazie alla creatività di Sergio Pappalettera e del suo team. “È stato creato un evento nuovo, basandosi sul fatto che siamo qui. Tutto ha senso perché siamo qui. Sono felice che abbiano trovato l’allineamento astrale giusto per realizzare un evento come quello che vedrete questa sera.”
Il tempio della velocità accoglie Max e la sua musica come un’auto da corsa sulla griglia di partenza. “Già entrare in questo tempio con la mia moto è stata la realizzazione di un sogno.” Ma la passione di Max non è l’unico legame con l’adrenalina della pista: “Ogni momento del concerto è accompagnato da Guido Meda, che fa una sorta di telecronaca del concerto, come se ci fosse una gara in corso tra le canzoni.”
Un momento particolarmente iconico sarà quello riservato all’omaggio ai piloti iconici del motorsport. “Nella scaletta c’è spazio anche per Ayrton Senna, celebrato visivamente nel finale del brano Gli Anni, con la canzone che gli dedicò Lucio Dalla.”
Tra le sorprese, spicca la partecipazione di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che salirà sul palco per cantare con Max Bottiglie Vuote. “In questi mesi ci siamo divertiti tantissimo. Lui è un amico di lunga data. Siamo nerd entrambi e sono felice che lui sia qui, dopo essere stato io ospite di due concerti dei Pinguini Tattici Nucleari.”
Nella scaletta non mancano scelte inaspettate. “A volte ci sono brani che non consideri. Per esempio Cumuli non la facevamo dal 1993, anche perché il tema era sensibile. Facciamo anche Senza averti qui, un modo per fare pace con certe canzoni. Non c’è un motivo particolare, ma capita che alcune canzoni finiscano un po’ ai margini. Semplicemente perchè, provandole, il risultato dal vivo non è quello sperato. Da qualche anno con me c’è Davide Ferrario, un musicista tradizionale, ma anche un producer di musica elettronica. Con lui siamo riusciti a trovare la quadra per alcuni pezzi.”
Max riflette anche sul concetto di continuità e sulla natura stessa del progetto “Forever”, che lo porta da anni a girare l’Italia. “Per me il ‘per sempre’ è un po’ un problema. Ma in questo caso mi aiuta a pensare in grande. Mi esalta l’idea che c’è un repertorio che può andare oltre la mia figura.”
I numeri e l’entusiasmo del pubblico confermano la bontà della strada intrapresa: “Tutto questo mi fa capire che quelli che sono venuti a vedere gli spettacoli precedenti si sono divertiti e non vedono l’ora di tornarci. Sono una persona che si diverte a fare quello che piace. E siamo già al lavoro per i prossimi spettacoli. Quando hai dati così incoraggianti, la tua immaginazione viaggia su cose corpose e costose.”
Max fa, quindi, riferimenti al successo in prevendita del tour negli stadi 2026, di cui sono già stati venduti 240mila biglietti. Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Nel frattempo è in lavorazione la seconda stagione della serie sugli 883. “C’è stata una grossa sinergia tra i live di questi anni e la serie. Gli stadi hanno reso attuale la serie, così come il successo della serie ha creato maggiore interesse nei confronti dei concerti, soprattutto da parte di chi non conosceva così bene il mondo 883. La serie, quindi, ha creato interesse anche per chi non sarebbe venuto a vederci.”
E non manca l’attività in studio: “Scrivo nuove canzoni, perché è il motivo per cui ho scelto di fare questo lavoro. È un momento della mia carriera e della mia fase anagrafica in cui non si può decidere a cuore leggero se far uscire un progetto inedito, pena l’indifferenza assoluta. Sto facendo già ascoltare alcune canzoni al mio staff e piacciono, in particolare una. L’anno prossimo vedremo!”
Max confessa di essere ancora oggi fan di chi l’ha formato. “Siamo tutti un po’ il prodotto di quello che abbiamo ascoltato. Jovanotti, Ligabue., Vasco Rossi.. Gli Oasis? La reunion era inevitabile. Loro sono l’ultima vera rockband.”
Infine, un accenno a una possibile sorpresa “calcistica” nei prossimi appuntamenti: “Quando abbiamo aperto il Maradona mi sono venute mille suggestioni. Qualcosa sugli eroi del calcio la farò, ma ancora ci stiamo lavorando”
Max Pezzali è pronto a far rombare Imola. Tra nostalgia e futuro, musica e motori, l’unico vero punto fermo è il divertimento. E il viaggio, quello vero, sembra appena cominciato. 240.000 biglietti venduti per il tour 2026 è un nuovo traguardo da celebrare nel cuore di un luogo leggendario, tra curve, musica e memoria.
Foto di Onofrio Petronella

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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