Olly

Ieri sera, martedì 3 dicembre, il Fabrique di Milano ha vibrato al ritmo delle emozioni e della musica di Olly, protagonista della seconda data sold-out del Lo Rifarò, Lo Rifaremo Tour. Un trionfo di energia, autenticità e connessione, che ha saputo confermare quanto l’artista genovese sia oggi una delle realtà più solide e promettenti della scena musicale italiana.

Sul palco, Olly ha presentato una scaletta che è stata una vera celebrazione della sua carriera e della sua crescita artistica, alternando brani del suo ultimo album Tutta Vita, fresco di disco d’oro, a pezzi che hanno segnato momenti chiave del suo percorso, come Polvere, il brano con cui ha conquistato il palco dell’Ariston a Sanremo 2023. Con un pubblico che non gli ha mai lasciato cantare una strofa da solo, Olly ha messo in scena uno spettacolo che è molto più di un semplice concerto: è stato un viaggio condiviso, una festa, un inno alla vita.

Ad accompagnarlo in questo viaggio musicale, una band affiatatissima: Jvli alla direzione musicale e alle chitarre, Pierfrancesco Pasini alle tastiere e Dalila Murano alla batteria, con le incursioni al sax di Gabriele Ioppolo, che ha reso magico il momento acustico dello show, inaugurato con La lavatrice si è rotta. È qui che il palco si è trasformato: una lavatrice (presente fisicamente) diventa un tavolino, si brinda e la musica si fa più intima, riportando il pubblico nell’atmosfera del processo creativo di Tutta Vita. Un momento toccante e autentico, che ha rivelato il lato più umano e personale di Olly.

«I problemi sono fuori, qui si canta a squarciagola», ha detto Olly a inizio concerto, e il pubblico ha preso alla lettera il suo invito. Il legame che l’artista instaura con i suoi fan è unico, basato su un linguaggio diretto, sincero, senza fronzoli. Olly sa come farsi ascoltare e, soprattutto, come far cantare tutti a pieni polmoni, regalando un’esperienza che va oltre la semplice performance musicale.

Prima del concerto sono stati diffusi, a luci spente, tre brani simbolo di Vasco Rossi – Un senso, Sally e Albachiara – cantati a squarciagola dal pubblico, e nella scaletta non poteva mancare Vita Spericolata, reinterpretata durante il live come un manifesto della sua filosofia di vita. Ma Olly non ha dimenticato le sue radici: la chiusura con Il Pescatore di Fabrizio De André è stata un tributo alla sua Genova, al mare, e alla tradizione musicale che lo ha cresciuto.

A soli 23 anni, Federico Olivieri – in arte Olly – dimostra di avere tutte le carte in regola per scrivere una pagina importante della musica italiana. Con una sensibilità che emerge dai suoi testi, un’energia travolgente sul palco e una capacità innata di arrivare dritto al cuore, il cantautore ligure sta costruendo, mattoncino dopo mattoncino, un percorso solido e appassionante. Il Fabrique lo ha consacrato come una delle voci più autentiche e amate della nuova scena musicale italiana.

Se il suo ritorno a Sanremo 2025 promette di essere uno dei momenti più attesi del prossimo Festival, il concerto di ieri sera è stato la conferma che Olly è destinato a far parlare di sé ancora a lungo; perché, come canta lui stesso, «la musica è condivisione», e ieri sera al Fabrique non c’era persona che non si sentisse parte di qualcosa di grande.

Un artista da vivere, da cantare, da sentire. A squarciagola, ovviamente.

Questa la scaletta del concerto di Olly al Fabrique.

È Festa
Una Vita
Polvere
A Squarciagola
Quei Ricordi Là
Bianca
L’Amore Va
Un’Altra Volta
Paranoie
La Lavatrice Si è Rotta

MOMENTO ACUSTICO
Hai Fatto Bene
Ho Un Amico
Quando Piove
Tutto Male
Vita Spericolata (cover di Vasco Rossi)
Per Due Come Noi (con strofa inedita)

Ho Voglia di Te
Fammi Morire
Scarabocchi
Sopra La Stessa Barca con Enrico Nigiotti
A Noi Non Serve Far L’Amore
I Cantieri Del Giappone
Noi Che
Per Due Come Noi
L’Anima Balla
Il Campione
Devastante