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Ornella Vanoni, il commosso saluto di Gino Paoli

Ornella Vanoni Diverse

Il legame tra Ornella Vanoni e Gino Paoli ha attraversato decenni di musica, amore, aneddoti e rispetto reciproco. Un rapporto unico, che neppure il tempo ha scalfito e che nelle ore del dolore si è manifestato con un ultimo, silenzioso e toccante omaggio.

Alla camera ardente allestita al Piccolo Teatro Grassi di Milano, tra i tanti omaggi arrivati da amici, colleghi e fan, quello di Gino Paoli ha colpito tutti per delicatezza e intensità. Di fianco alla bara color noce di Ornella Vanoni è stato posato un grande cuscino di rose gialle a forma di cuore, con un semplice nastro verde e una parola sola: “Gino”.

Accanto, un’altra composizione floreale firmata “Famiglia Paoli”, segno di un affetto che ha superato la dimensione privata per diventare storia collettiva della musica italiana.

Il giallo non è stato scelto a caso. Era il colore preferito della cantante, che in una sua celebre frase dichiarò:

“Ho pensato giallo. Ho vissuto giallo. Ho amato giallo, il colore della gioia e della luce.”

Un saluto luminoso, in linea con la sua personalità – intensa, elegante, malinconica e allo stesso tempo ironica.

Un legame artistico e umano impossibile da sciogliere

Gino Paoli e Ornella Vanoni si amarono negli anni Sessanta, dando vita a una relazione che sarebbe rimasta impressa nei loro brani più celebri. Da quell’amore nacquero canzoni che hanno segnato un’epoca e che sono tuttora tra i classici più belli della musica italiana, da “Senza Fine” a “Anche se” e “Me in tutto il mondo”.

Il loro rapporto – nato tra fascino, ironia e incomprensioni – fu ricordato spesso dalla stessa Vanoni, che amava raccontare aneddoti divertenti e privati. In un’intervista televisiva aveva svelato, con la leggerezza che la contraddistingueva, come arrivò il primo bacio:

“Mi dissero che era gay. Gli chiesi di scrivere una canzone per me e domandai: ma tu sei gay?
‘No’.
‘A me hanno detto che tu sei lesbica’.
E ridendo ci baciammo.”

Una storia che non è mai finita

Anche quando l’amore sentimentale era ormai alle spalle, i due continuarono a rimanere legati, collaborando sul palco e in studio:

Persino pochi giorni prima della scomparsa, Gino Paoli e Ornella Vanoni stavano preparando un nuovo progetto: il 27 novembre sarebbero dovuti rientrare insieme in studio per incidere un brano scritto da Paoli. Un destino interrotto, ma non cancellato.

Nel giorno della scomparsa, Paoli ha scelto di ricordarla anche sui social con una fotografia in bianco e nero che li ritrae insieme al pianoforte: due artisti, due vite intrecciate, due voci indelebili della musica italiana.

Negli ultimi anni i due si erano ritrovati ancora una volta insieme sul palco: commovente la loro esibizione a Sanremo 2023, una celebrazione di una vita condivisa tra arte, musica e sentimento.

Ornella Vanoni aveva raccontato più volte cosa l’aveva fatta innamorare del collega:

“Io mi sono innamorata di lui quando non era ricco e mia madre mi diceva: come fai a essere innamorata di un uomo così brutto?
Non era bello, è migliorato invecchiando.”

Forse questa sincerità, questa ironia delicata, è la chiave di un legame che non si è mai davvero sciolto.

Un addio pieno di amore e gratitudine

Il cuscino di rose gialle è diventato l’immagine simbolo dell’ultimo saluto di Gino Paoli a una donna che è stata compagna, collega, musa e amica.

Non un addio definitivo, ma – come avrebbe forse detto anche Ornella – un nuovo capitolo fatto di ricordi, musica e parole che rimarranno “senza fine”.

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