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Piero Pelù, a Venezia sventola la bandiera della Palestina: “Prima cittadino, poi cantante”

PIERO PELÙ. RUMORE DENTRO

Piero Pelù presenta Rumore dentro a Venezia 2025 e sventola la bandiera della Palestina: «Prima cittadino, poi cantante». Impegno civile e musica.

Non un documentario, non un biopic, nemmeno un reportage. Piero Pelù. Rumore dentro, presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia 2025, è un viaggio intimo nell’anima di uno dei rocker più iconici della musica italiana. Diretto da Francesco Fei e scritto dallo stesso Pelù, il film racconta la rinascita dell’artista dopo l’incidente acustico del 2022, che gli ha provocato un danno permanente all’udito. Una ferita che lo ha costretto a fermarsi, a confrontarsi con solitudine e depressione, fino alla scrittura del nuovo album Deserti.

Ma al Lido, Pelù non ha parlato solo di sé. Al photocall del film, il rocker ha sventolato la bandiera palestinese, trasformando la presentazione in un atto politico. «La politica oggi, nella maggior parte dei casi, non è più politica: è al servizio delle lobby economiche», ha dichiarato. «Vediamo governi incapaci di opporsi all’occupazione illegale portata avanti da Netanyahu e dall’esercito sionista nei territori palestinesi. La storia non è iniziata il 7 ottobre 2023, ma va avanti dal 1945. C’è chi prova a riscriverla: noi non ci possiamo stare».

Pelù ha criticato anche la premier Giorgia Meloni per le sue dichiarazioni ritenute parziali sul conflitto: «È insopportabile vedere morire bambini sotto le bombe e sentirla parlare solo quando sono colpite chiese cristiane. È la discriminazione nella discriminazione».

Il rocker toscano ha ribadito il suo impegno civile: «Rivendico il fatto di essere prima cittadino e poi cantante. Non amo le rockstar che si chiudono nel loro mondo. Oggi più che mai serve essere cittadini attivi, vigili e consapevoli». Una visione che lega la sua storia personale al presente politico: dall’incidente acustico che lo ha portato a conoscere la depressione, al bisogno di raccontare la verità anche quando fa male.

Rumore dentro alterna materiali d’archivio, scene private e un viaggio simbolico in Camargue, alla festa di Santa Sarah, protettrice dei viaggiatori. Non è solo la cronaca di un infortunio, ma una riflessione sulla fragilità, sulla solitudine e sul valore della musica come ancora di salvezza. «L’acufene mi ha cambiato la vita», ha spiegato Pelù. «Ho avuto un periodo molto buio, ma ne sono uscito con le unghie e con i denti. Da lì è nato Deserti, colonna sonora del film».

L’impegno di Pelù non si ferma al Lido. Il 18 settembre l’ex leader dei Litfiba tornerà sul palco a Firenze con un concerto sold out, S.O.S. Palestina!, organizzato per raccogliere fondi a favore di Medici Senza Frontiere. Un evento che conferma la sua scelta di usare la musica come strumento di pace e resistenza civile.

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