Pippo Baudo

Tanta emozione e una folla commossa hanno accompagnato oggi, martedì 20 agosto, i funerali di Pippo Baudo, morto sabato 16 agosto all’età di 89 anni. Militello in Val di Catania, il piccolo paese natale del conduttore, si è stretto intorno al “patriarca della televisione italiana” in un ultimo abbraccio.

Il feretro, giunto nella notte dalla capitale dopo i due giorni di camera ardente al Teatro delle Vittorie di Roma, è stato accolto nella chiesa di Santa Maria della Stella, dove per ore parenti, amici e cittadini hanno potuto rendergli omaggio. Quasi 5.000 persone hanno preso parte alla funzione, tra l’interno della chiesa e la piazza antistante, dove era stato allestito un maxi schermo.

Al termine della cerimonia, la bara è uscita tra un lunghissimo applauso sulle note della “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, simbolo delle radici siciliane tanto care a Baudo. Il corteo funebre ha poi accompagnato il feretro fino al cimitero comunale, dove il presentatore è stato tumulato nella cappella di famiglia, come da sue volontà testamentarie.

In prima fila i figli Tiziana e Alessandro, i nipoti e l’assistente storica Dina. Presenti le autorità, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa e il governatore siciliano Renato Schifani, ma poche le figure del mondo dello spettacolo: tra i presenti Lorella Cuccarini, Gigi D’Alessio, Al Bano, Michele Guardì e Alberto Matano. Un’assenza, quella dei vertici Rai, che ha fatto discutere, vista la centralità di Baudo nella storia dell’azienda.

Commosse le parole del sindaco di Militello, Giovanni Burtone, che ha definito Baudo “l’Enrico Mattei della Rai”, sottolineandone il legame indissolubile con la sua terra e il suo ruolo di intellettuale oltre che di conduttore. Forte anche il ricordo del vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, che ha invitato a custodire l’eredità di amore e cultura lasciata dal presentatore.

Durante l’omelia, il padre spirituale don Giulio Albanese ha ricordato una confidenza di Baudo: “Il successo non basta a riempire il cuore, non basta a rendere felici”. Una riflessione che ha commosso i presenti e che restituisce il ritratto di un uomo capace di andare oltre il palcoscenico.

Con la tumulazione nella cappella di famiglia si è chiuso il lungo addio a Pippo Baudo, un uomo che, con la sua eleganza, la sua cultura e la sua dedizione, ha scritto pagine indimenticabili della storia della televisione italiana.

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