Primo Ascolto Top Ten

Primo Ascolto; scopriamo la Top 10 (+2) delle nuove uscite musicali del 26 settembre 2025 secondo Stefano Brocks: ecco i brani promossi, da ascoltare subito!

Primo Ascolto 26 settembre: la Top 10 delle nuove uscite

12 – SARAH TOSCANO, MIDA – SEMPLICEMENTE (Warner)
Questo invece passa il periodo italiano, cercando con cliché ormai abusati di fare piacere nuovi nomi al pubblico di artisti già affermati. Auguriamo tanta fortuna ai protagonisti, sperando che insieme ai discografici individuino una via più personale. 

11 – DASHA – TRAIN (Warner)
Il country ora è affermato anche in Europa, sia pure a volte poco riconoscibile da pop e rock nelle hit maggiori a meno di essere molto dettagliati nella catalogazione. Spesso infatti gli artisti non lanciano come singoli i brani più propriamente calati nel genere, in modo da conquistare più pubblico. Questa è una ballata romantica, un po’ naïf sul rumore del treno che passa vicino casa e da fastidioso col tempo diventa familiare. 

10 – CARDI B (ft Khleani) – Safe (Warner)
Un lustro fa rappava nei dischi di chiunque, come se non averla in featuring fosse sminuente per ogni canzone. Ora ha un po’ diradato la presenza ma non l’attività. Ha grande popolarità ed è riconosciuta come la rapper femminile contemporanea più affermata e valida, le manca però una super hit personale nel repertorio. Questo singolo è molto bello e gradevole, forse troppo sofisticato per esplodere. 

9 – THE WEEKND – Sao Paulo (ft. Anitta) – (Warner)
Il fuoriclasse pop soul estrae vari remix da un brano del suo album “Hurry up txomorrow”. Ed citando nel titolo una delle più grandi città del Brasile non può che coinvolgere quella che è attualmente è la star musicale proveniente da quel paese più famosa nel mondo. Brano un po’ confuso tra ritmica ipnotica e sonorità sintetiche ma proprio questa confusione può diventare ipnotica e conquistare.

8 – KALI UCHIS ft. Ravyn Lenae – Cry about it (Emi/Universal)
A tutto vintage tra due artiste, l’una più affermata, l’altra fresca rivelazione. Qui si ripescano le atmosfere del pop orchestrale anni Sessanta alla Phil Spector e persino il doowop. Il riverbero mette al brano una patina di finto invecchiamento, sarebbe molto più stimolante sentire atmosfere antiche su basi moderne, proprio per artiste che, anche nell’interpretazione, non si limitano a rifare vecchi stilemi ma ci mettono del proprio. 

7 – PINGUINI TATTICI NUCLEARI – AMARO (Epic-Sony)
Album vendutissimo ma relativamente pochi i singoli estratti, da fare conoscere anche al di là del nutritissimo zoccolo duro di appassionati. Questa è una bella ballata, nel pieno dello stile comopsitivo ed espressivo di Zanotti e soci, interessante che “amaro” non sia aggettivo o sostantivo ma crasi tra amare e amato…hanno inventato il participio infinito. 

6 – LEVANTE – Niente da dire (Warner)
Molto curioso fare una canzone sulla difficoltà di parlare quando non viene niente da dire. Vuol dire che qualcosa da dire c’è, basta trovare l’espressione giusta, ad esempio cantare e suonare. 

5 – EDDIE BROCK – Non è mica te (ADA)
Cantautore quasi omonimo dell’autore di questa rubrica pare essere un idolo della generazione Z, visti i numeri sui social più virali e ora assurge a produzione discografica. Una ballata in linea con quello che un tempo si chiamava indie ed oggi è mainstream. Le aperture melodiche alla Calcutta e il cantato scazzato alla Olly, per un brano molto malinconico, magari triste ma avvolgente. Un po’ più di sound non avrebbe però guastato, ma forse non è nella natura in cui nasce certo genere. 

4 – SOPHIE & THE GIANTS – Pink champagne (Emi-Universal)
A scuoterci con ritmo e positività ci pensa sempre la cantante pop dance inglese più amata in Italia.  

3 – LEWIS CAPALDI – Something in the heavens (Emi-Universal)
Intimo ed intenso come sempre, il cantautore scozzese non delude chi sa cosa aspettarsi e dopo 6 numeri uno in Uk difficilmente fallirà questo colpo. Chi invece lo trova un po’ troppo malinconico e lacrimevole non verrà sorpreso e deciderà se apprezzarne la canzone, di buona fattura comunque, che parla di amanti che si riuniranno nell’Aldilà. Potenziale coro da concerti, sperando non diventi la più gettonata ai funerali dopo “Angels” di Robbie Williams. 

2 – KHALID – In plain sight (Columbia-Sony)
Il cantautore rap/soul torna con un uptempo brillante dalle sonorità ricercate e dal chorus irresistibile.

1 – KASABIAN – Hippie sunshine (Columbia – Sony)
Purtroppo sono finiti i tempi in cui le band rock popolari nei decenni precedenti continuavano il loro percorso fino a diventare punti di riferimento assoluti e dinosauri del genere. Un’intera generazione arranca in popolarità pur continuando a fare ottimi dischi. La band di Serge Pizzorno torna alle sonorità rock elettroniche del primo album, con un brano dal ritornello gridato in forma di slogan e persino improvvisi cambi di atmosfera in cui albergano tastiere. Del tipo: ok, sono tornati…e poi ti trovi a chiederti, quando il muro di suono cala: che succede? Che ci fa un piano acustico qui? Tranquilli, poi torna la botta di watt per l’esplosione finale, con l’aggiunta di un chorus irresistibile a chiudere il pezzo. Ben articolato e orecchiabile, ma le radio non daranno purtroppo spazio. 

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