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Recensione – Capo Plaza, “Hustle Mixtape vol. 2”, tra evoluzione e limiti

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La recensione di “Hustle Mixtape Vol. 2”, il nuovo progetto di Capo Plaza che segna il ritorno del rapper salernitano con il suo secondo mixtape, a distanza di tre anni dal primo capitolo del 2022. Qui il link per l’acquisto di una copia fisica.

Il lavoro si compone di 15 tracce che segnano l’evoluzione artistica di Plaza: tra sonorità trap e urban moderne, il disco ospita artisti nazionali e internazionali appartenenti alla scena.

L’apertura del mixtape è affidata a Nasco e muoio hustle, brano che già nel titolo dichiara la determinazione del rapper nella scena trap/urban. Sorprende la struttura della traccia, divisa in due parti distinte: una prima parte dalle atmosfere cupe e urbane, che si converte poi in un beat più energico e carico di voglia di riscatto, con sonorità che suscitano rivincita.

Le tracce successive Larry Hoover e Trappala svelando due anime diverse dell’album: la prima drill, molto vicina alla recente scena americana, evoca la figura di Hoover noto boss di gang, simbolo di leadership e consapevolezza nell’ambiente street, da sempre cifra del rapper originario di Salerno.

Trappala invece restituisce un mood puro stile del genere, con focus sulle difficoltà incontrate senza tralasciare punte di autocelebrazione che sottolineano la capacità del rapper.

La collaborazione con Papa V e Nerissima Serpe sono in Floyd Mayweather che richiama la figura del celebre pugile come metafora dell’attitudine a combattere nella scena odierna. Nel brano spiccano sonorità ruvide e atmosfere da “ring urbano” come mostra la visual della traccia.

In Cup + Ghiaccio, in collaborazione con Tony Boy emerge un flusso di riflessioni sulle relazioni dove l’ospite si distingue per il personalissimo stile nello scrivere rime e interpretarle.

L’apporto di Madame in Monclare rappresenta un momento riflessivo e introspettivo del mixtape. La scrittura della rapper vicentina classe 2002 è raffinata e ne risente positivamente anche la sonorità del brano: il riferimento al noto brand d’abbigliamento diventa spunto per raccontare lo status raggiunto ma non ancora definitivo per tutti: «e baby ancora dubiti di me».

Le tematiche di fama e riconoscimento tornano anche in Grazie a Dio che alterna momenti di gratitudine a quelli di ostentazione. La successiva Infami e thot torna a sonorità più aggressive: il rapper punta il dito contro traditori e infami.

L’inedito Caramel pubblicato il 24 ottobre si segnala per una produzione di AVA che mescola trap e synth avvolgenti e un mood decisamente “sexy-luxury” nel video.

Il brano racconta tutta la dolcezza del successo sovrapponendola alla relazione con una musa ispiratrice. Simbolo forse della fama raggiunta?

Tra i momenti più personali dell’album spiccano Ogni male e Solo tu. Il primo rappresenta un inno alla liberazione dalle ferite del passato e del presente. Mentre Solo tu, altro brano scritto da Madame, abbandona la trap pura in favore di sonorità più leggere dalle atmosfere notturne.

Quando entra in gioco Madame il livello di scrittura diventa più profondo e introspettivo ed è percepibile anche alle orecchie dell’ascoltatore più distratto.

Un tocco internazionale arriva con il featuring del rapper brasiliano Caio Luccas in Tudo Bem. Plaza è legato al mondo brasiliano e alle sonorità che rappresenta ed è stata una collaborazione molto attesa per il rapper campano.

Prima della chiusura dell’album le ultime due tracce sono VVS Dancin e Rolls: si caratterizzano per un mood simile tra loro: trap urban con beat aggressivi, dove l’ostentazione e l’esercizio di stile nelle rime dominano la scena.

In chiusura del progetto Non basta mai, prodotta da Sick Luke in collaborazione con Bresh e Tony Effe. Nonostante le differenze tra i due artisti, il risultato è una sonorità che miscela indie, rap e richiami melodici, offrendo a Plaza la possibilità di cimentarsi su un terreno meno tradizionale della trap.

Giungiamo alle conclusioni finali di Hustle mixtape vol. 2.

Questo progetto evidenzia soprattutto l’evoluzione di Capo Plaza sia dal punto di vista sonoro che nella scrittura. L’artista salernitano conferma la propria capacità di muoversi da protagonista nella scena street e trap contemporanea.

Il mixtape presenta tracce che spiccano più di altre, specialmente quelle sperimentali, dove si percepisce la scrittura di Madame e il featuring con Bresh: collaborazioni che spingono Plaza in territori inusuali senza risultare fuori contesto. Tuttavia il disco mostra anche i limiti tipici del genere trap/urban. Pur essendo ormai un genere in voga, specialmente tra i più giovani, la trap tende ad una produzione “in serie” che riduce lo spazio alla novità. In diversi momenti dell’album emerge la sensazione di un “già sentito”, soprattutto a livello sonoro e testuale, dove i temi ruotano intorno a pochi argomenti che ormai ricorrono in quasi tutte le produzioni degli artisti che si occupano di questo campo.

Nonostante alcune tracce riuscite, Hustle Mixtape Vol. 2 resta legato a questi registri che rendono il lavoro riconoscibile ma al tempo stesso prevedibile.

Infine, il progetto conferma la solidità artistica di Capo Plaza e mette anche in luce un tema più ampio: la scena trap/urban sembra aver raggiungo un punto di saturazione dove molti artisti rischiano di ripetersi. Forse serve uno step evolutivo per l’intero movimento se vuole accompagnare anche la maturazione artistica dei suoi interpreti.

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