Sal Da Vinci

Sal Da Vinci racconta il successo di Rossetto e caffè, il concerto evento in Piazza Plebiscito e la voglia di tornare al Festival di Sanremo dopo 17 anni.

Il 6 settembre Sal Da Vinci sarà protagonista di un grande evento in Piazza del Plebiscito, accompagnato da un’orchestra di 45 elementi diretta da Adriano Pennino. Un concerto che, come racconta a Fanpage, sarà «una casa aperta agli amici musicisti, non un semplice live» e che verrà trasmesso prossimamente su Canale 5. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.

Un traguardo importante dopo oltre 40 anni di carriera tra musica, teatro e spettacoli di successo. Ma anche un nuovo inizio, segnato dal boom di Rossetto e caffè, la hit che ha riportato il cantautore napoletano al centro della scena.

Sal Da Vinci non nasconde lo stupore per il percorso del brano:
«È una canzone che va oltre i confini del nostro Paese, con qualcosa di sorprendente e magico. Dopo 14 mesi non è più un tormentone, ma quasi un evergreen. Non mi sarei mai aspettato che potesse cambiare la mia vita, fare numeri così grandi e aprire una nuova fase della mia carriera».

Un successo nato quasi per caso: «Era un’autoproduzione distribuita da un’etichetta spagnola. Non mi aspettavo nulla e invece sono arrivati disco d’oro, platino e doppio platino. Poi Warner ha deciso di credere nel progetto e oggi posso dire che Rossetto e caffè è diventata “la canzone di Sal Da Vinci”».

Il cantautore sottolinea come il concerto in Piazza Plebiscito sia «il sogno di una vita» e rivela di aver ricevuto il sostegno di colleghi come Renato Zero e Gigi D’Alessio. Ma il suo sguardo è rivolto anche a Sanremo 2026:
«Se nascerà una bella canzone, ci proverò. Sanremo è fatto anche di scelte artistiche, ma certo sarebbe bello tornare sul palco dell’Ariston dopo 17 anni».

Il ricordo del 2009 resta vivido: «Fu un Festival spettacolare. Venni eliminato, poi ripescato e arrivai fino al podio, a un passo dal miracolo. Un’esperienza bellissima che porto nel cuore».

Ripercorrendo i 40 anni di carriera, Sal Da Vinci confessa: «La mia vita artistica è stata segnata più dalle cadute che dai successi, ma ogni volta mi sono rialzato. La gavetta è stata la mia forza. Ho iniziato a 7 anni con mio padre Mario e non pensavo che il pubblico mi avrebbe accompagnato fino a qui».

E oggi, tra nuovi singoli come L’amore e tu e Non è vero che sto bene, il pubblico continua ad abbracciarlo: «Queste canzoni sono nate nello stesso periodo di Rossetto e caffè e stanno crescendo insieme al pubblico, che le canta con me ai concerti. È la prova che la mia musica ha ancora tanto da dire».

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