Le pagelle del San Marino Song Contest 2025, il contest con cui la Repubblica del Titano sceglie il proprio rappresentante per l’Eurovision.
San Marino Song Contest 2025, le pagelle
- The Rumpled – You Get Me So High – voto 7
Un folk rock dal sapore decisamente energico e credibile. L’apporto del violino è la caratteristica che rende peculiare un brano che di per sé suona già sentito. Proposta interessante, da approfondire, anche se la performance live è da rivedere, perché funziona sul palco, ma meno in tv.
- Angy Sciacqua – I – voto 6,5
Brano ipnotico, ben interpretato e supportato da uno staging intenso ed eurovisivo. Il pezzo, drammatico al punto giustom non spicca per originalità, ma la potente voce (non sempre precisa) dell’artista belga ha il potere di catturare l’attenzione.
- Haymara – Tomame Las Manos – voto 6,5
Impronta piuttosto classica per una ballad comunque moderna e ben interpretata. Lo staging, nella sua essenzialità, colpisce ed esalta il messaggio del brano. Haymara è nata nel 2007 e sul palco del Teatro Nuovo di Dogana dimostra tutte le sue potenzialità.
- CRL – Juliet – voto 7
Un pezzo che celebra il pop svedese in cui si avvertono gli echi delle produzioni di Max Martin. Canzone decisamente retrò, ma dalla chiara impronta eurovisiva. I CRL essere una sorpresa, proprio per il loro atteggiamento che ricorda un certo pop di una ventina di anni fa. Il pezzo funziona, forse per l’effetto nostalgia che evoca.
- Elasi – Lorella – voto 6,5
Electro-pop anni ’80 per un’artista che anche sul palco del Teatro Nuovo di Dogana dimostra le sue potenzialità. Il pezzo è interessante e molto orecchiabile; lo staging colpisce grazie alla furba presenza delle sue drag queen (che avrebbero potuto vestirsi meglio…). Elasi diverte e si diverte e per stasera va bene così.
- Besa – Tiki Tiki – voto 7
Besa conosce l’Eurovision e lo dimostra anche sul palco del Teatro Nuovo di Dogana. Il brano non è niente di che (a parte qualche sfumatura arabeggiante), ma lo staging funziona, anche se ricorda un po’ troppo la performance dei Nebulossa a Malmö. Outfit perfetto. Promossa.
- Silvia Salemi – Coralli – voto 8
Silvia Salemi anche sul palco del Teatro Nuovo di Dogana porta un pezzo in cui mette in risalto quell’evoluzione artistica di cui si è resa protagonista negli ultimi anni. Il pezzo ha una produzione interessante e una costruzione armonica che funzione, pur nella sua semplicità. D’altronde tra gli autori conta Marco Rettani (più volte firma di pezzi al Festival e due anni fa autore di Fiori su Marte, brano secondo classificato a Una Voce per San Marino) e Kikko Palmosi (nel 2012 co-autore di Non è l’inferno di Emma, vincitore a Sanremo). Staging essenziale, ma funzionale.
- Giacomo Voli – Ave Maria – voto 6,5
Performance potente, ma sulle capacità vocali di Giacomo non c’erano dubbi. Il pezzo però non decolla mai, nonostante l’impegno di Voli. Staging essenziale, evocativo e minimale. Un guizzo arriva nel finale con la presenza sul palco di una violinista.
- Teslenko – Storm – voto 5
Teslenko colpisce, ma solo per l’outfit (da Barbara Dex Award!). La canzone non è per nulla originale, con una cassa che pur rimanendo in sottofondo risulta fastidiosa e la bella voce del cantante ucraino non contribuisce a creare empatia. Produzione elementare, con un piglio eurovisivo old style. Non ci siamo.
- Vincenzo Capua – Sei Sempre Tu – voto 5,5
Piglio cantautorale per un pezzo interessante, con chiari echi agli anni ’90 e a una certa forma di brit pop, che ben si inserisce nel repertorio del cantautore romano. Esibizione vocalmente molto buona, ma lo staging è insufficiente, con una danzatrice con un outfit incomprensibile. Si poteva (doveva) fare di più.
- Marco Carta – Solo Fantasia – voto 7,5
Pezzo in cui la riconoscibile voce di Marco Carta si sposa con una produzione dal sapore vagamente latineggiante. Staging un po’ carente. Qualche effetto in più non avrebbe guastato, ma il risultato è ugualmente godibile. Un ritorno graditissimo.
- Bianca Atzei – Testacoda – voto 7
Un pezzo che ben si inserisce nel solco già tracciato dall’album 1987. Bianca sul palco è elegante e credibile, con un pezzo forte e dal significato profondo, anche se con poche chance in ambito eurovisivo.
- King Foo – The Edge of the World – voto 6
Il pezzo per una buona metà si appoggia sulla voce di Aleksandra. I riferimenti sono numerosi, così come il mix che crea un melting pot interessante, ma non così di impatto. La drammaticità evocata dall’outfit e dalla performance della frontman merita una menzione, ma il risultato finale, in chiave eurovisiva, merita solo una stentata sufficienza.
- Questo e Quello – Bella Balla – voto 8
Il pezzo è noto e funziona. Outfit e staging sono migliori rispetto a Sanremo Giovani. Un bel punto di partenza per un duo che anche in questo caso dimostra di avere idee chiare e… cazzimma! Bravi bravi bravi.
- Pierdavide Carone – Mi Vuoi Sposare? – voto 8,5
Outfit impeccabile, così come l’esibizione, che mette in risalto tutte le sue caratteristiche, compositive e interpretative. Pierdavide Carone è una realtà della musica italiana e, al di là di come andrà San Marino Song Contest, merita di tornare a recitare un ruolo da protagonista. La canzone è poco moderna (così come il cantautore dice nel testo), ma poco importa. E’ un pezzo riconoscibile e che evoca il giusto impatto emotivo.
- Gabry Ponte – Tutta l’Italia – voto 10
Niente da dire! E’ la proposta migliore per l’Eurovision Song Contest di Basilea!
- Luisa Corna – Il Giorno Giusto – voto 6,5
E’ innegabile che il pezzo sia antico, ma Luisa Corna lo interpreta con maestria e un’eleganza rara. Outfit impeccabile e moderno così come lo staging, impreziosito dalla presenza di una violinista che trasmette con la sua performance la giusta drammaticità all’act.
- Boosta – BTW – senza voto
Il talento di Boosta non è in discussione e anche sul palco del Teatro Nuovo di Dogana la performance è eccellente, così come il pezzo. Ma… cosa c’entra con Eurovision?
- Paco – Until The End – voto 5
Il pezzo ha un retrogusto che profuma di già sentito. Interpretazione appena sufficiente, staging approssimativo, da saggio finale di una scuola di danza. Il potenziale c’è, ma Paco dimostra di essere ancora troppo acerbo per competere a certi livelli.
- Taoma – NPC – voto 3
Pezzo brutto, interpretazione approssimativa, staging inesistente e outfit inguardabile. L’unica proposta gravemente insufficiente della serata arriva alla fine. Ancora incomprensibile come abbia potuto superare le selezioni, battendo talenti ben più quotati.
Gli ospiti
Al Bano – voto NC
Perchè? Al Bano, perchè? Esibizione imbarazzante, vocalmente carente sotto ogni punto di vista. Non era meglio ritirare il premio e guardare qualche video del passato? Poi ci si chiede il motivo per cui Carlo Conti e Amadeus non lo vogliono al Festival…
Senhit – voto 10
E’ la Freaky Queen dell’Eurovision e la sua presenza si fa sentire. Artista che speriamo un giorno possa tornare a rappresentare il Titano…
La Rappresentante di Lista – voto 8
Veronica e Dario meriterebbero un Eurovision. Ancora dispiace per il 2022… Con Ciao Ciao avrebbero spaccato conquistando l’Europa. Altro che Mahmood e Blanco…

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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