Tra i trenta protagonisti di Sanremo 2024 ci sarà Alessandra Amoroso, qui la nostra recensione di “Fino a qui”, brano che segna il debutto in raga dell’artista con alle spalle quindici anni di carriera e diverse partecipazioni al Festival in veste di ospite.
L’ugola salentina ha preso parte all’edizione 2010 della rassegna, calcando per la prima volta il palco dell’Ariston come ospite di Valerio Scanu, in duetto sulle note di “Per tutte le volte che…”, brano che si è poi aggiudicato il titolo di quella stessa edizione. Destino analogo due anni più tardi, quando interpreta con Emma la trionfante “Non è l’inferno”.
Le sue ultime apparizioni in Riviera sono state fuori concorso risalenti al 2019, quando ha ricevuto la standing ovation per la sua interpretazione della cover “Io che non vivo (senza te)” insieme a Claudio Baglioni, e al 2021 nel corso della quarta serata del Festival, fortemente voluta dal direttore artistico Amadeus.
Sanremo 2024, Alessandra Amoroso: la recensione di “Fino a qui”
Primo atto festivaliero per Alessandra Amoroso e, sin dalle prime note di pianoforte, ci sarà da emozionarsi. La canzone non è altro che una ballatona che rappresenta un po’ un ritorno alle origini per l’ugola salentina. Perno di tutto è un efficace ritornello da cantare a squarciagola, mentre lo special strappa-applausi completa il lavoro. Per coloro i quali si fossero messi all’ascolto soltanto adesso, “Fino a qui” è la canzone da battere. Annuntio vobis gaudium magnum habemus canticum victoriam? Troppo presto per dirlo, per il momento la fumata è tendente al grigio scuro*.
(*attenzione, questa stessa frase negli ultimi due anni ha portato fortuna sia alla coppia Mahmood-Blanco che a Marco Mengoni, quest’anno chissà…)
Frase chiave:
“Sarà che questa vita non la prendo mai sul serio
e che magari un giorno me ne pento, ma ora no”
Voto: 8.5
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.