Cala il sipario su Sanremo 2024 con le parole del direttore artistico Amadeus nella sua ultima conferenza stampa, all’indomani della conclusione della 74esima edizione del Festival.
In diretta dalla Sala Roof dell’Ariston, è andato in scena l’ultimo atto della kermesse, con il padrone di casa che si è mostrato estremamente soddisfatto del risultato: «È un Festival di tutti, ognuno di noi ha contribuito a questo enorme successo. Quando pensi qualcosa non sempre puoi condividerla con un gruppo, ma nel mio caso ho sempre trovato fiducia nelle mie idee. Il mio grazie a tutte le persone che hanno lavorato a questo Sanremo».
La serata finale della kermesse ha registrato il 74.1 % di share con 14 milioni 301 mila spettatori (qui i dati Auditel completi). Numeri da record che rendono l’idea di ciò che è diventato oggi questo contenitore: uno spettacolo musicale seguito e vissuto da ogni tipo di pubblico. In modo particolare dalle nuove generazioni, non ha caso parliamo dell’intrattenimento di prima serata più giovane di sempre.
«Cerco sempre di imparare dai giovani – ha ammesso Amadeus – per ascoltarli bisogna conoscerli nel loro mondo, è necessario un punto di incontro, ma dobbiamo essere noi ad avvicinarci. Da loro ho imparato la genialità e l’innovazione, i giovani hanno sempre mille idee, le avevamo anche noi alla loro età. Dobbiamo accettare la loro imprevedibilità, non possiamo pensare di inserirli all’interno dei nostri schemi, bisogna lasciarli liberi di sbagliare. Amo stare con i giovani, perchè apprendo molto da loro».
Sanremo 2024, la parola ad Amadeus
Riguardo il verdetto di ieri sera, il direttore artistico ha commentato: «Tutto è modificabile, quando ho voluto sostituire la Giuria delle Radio con quella demoscopica è perché per me le radio mi hanno un polso dell’attualità. Il televoto deve avere un penso, ma non abbiamo voluto che fosse l’unico. Non sono un esperto di sistemi elettorali, capisco il vox populi, ma abbiamo cercato di mettere insieme più voci e più sentimenti che fossero rappresentativi. Sono soddisfatto di aver aperto la giuria alle radio, avrei voluto farlo prima. Detto questo, non amo commentare le classifiche, è un po’ come se le consegnassi alla gente. A me piace pensare che, al di là delle posizioni, tutti i brani possano trovare fortuna anche all’indomani del Festival».
Un ultimo pensiero di Amadeus sull’eventualità di una sesta edizione consecutiva, subito smentita: «Una volta sceso dal palco, mentre scendeva l’adrenalina, ho avvertito un grande senso di soddisfazione per tutto quello che abbiamo realizzato. In questi anni ho lavorato in totale autonomia, grazie alla fiducia di tutti. Sul futuro, invece, sento davvero che mi devo fermare come dichiarato più volte, ma per pensare ad altro, non ho intenzione di fare l’eremita e sparire. Penseremo ad altre idee e ad altre scommesse, proprio come ho sempre fatto».
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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