Parte da Sanremo 2024 il nuovo progetto di Diodato, in gara per la quarta volta al Festival con “Ti Muovi”, di cui firma interamente in solitaria sia la musica che il testo.
A quattro anni di distanza dalla vittoria con “Fai rumore“, il cantautore tarantino torna in Riviera con un brano dalla matrice melodica, tipica italiana, ma con un retrogusto molto internazionale.
«Sono molto felice, avverto delle vibrazioni molto belle intorno – commenta l’artista durante l’incontro riservato alla stampa – vengo da anni splendidi, sono stato in giro per il mondo a suonare e in questo tempo ho capito che la musica è la mia compagna di vita, utile per comprendere anche le cose più lontane da me».
Diodato ha poi parlato della nascita di “Ti muovi” e del suo processo creativo: «Questa canzone è figlia della mia volontà di immergermi in questo flusso di coscienza, perché è arrivata in un periodo in cui avevo cominciato a realizzare momenti di squilibrio. In quei giorni, mi è capitato di ascoltare storie di amici cari e nel loro vissuto c’erano un sacco di punti in comune. Così ho capito che quella canzone mi stava chiamando, mi sono chiuso nel mio studio casalingo e ho provato a tirare fuori quelle emozioni, fino ad abbandonarmi a quelle stesse sensazioni».
Fondamentale non solo l’apporto del testo, ma anche quello musicale: «Scrivendo la parte di archi – prosegue – ho capito che avevo trovato la luce che stavo cercando, la stessa che ha poi portato alla conclusione del pezzo. L’ho ascoltato per qualche giorno e ho pensato che fosse il brano giusto per tornare a Sanremo, dopo quella fantastica precedente esperienza. In realtà non ho provato alcun timore, dentro di me non ho aspettative. Ciò che reputo importante è tornare con una fotografia veritiera di ciò che sono oggi in musica».

Sanremo 2024, Diodato racconta la sua “Ti muovi”
L’artista ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato finale: «Ogni volta che ascolto questo brano mi sento soddisfatto e spero di godermi quel palco, avendo molta meno ansia rispetto al passato, questo per comunicare a chi è a casa uno stato d’animo bello. “Ti muovi” rappresenta questo momento della mia vita fatto di trasformazione e condivisione. Vorrei riuscire a non avere più nessun confine tra quello che suono e quello che faccio».
La musica per Diodato è proprio questo, una sfida personale per misurarsi e conoscersi di continuo: «Ogni volta che mi sono trovato davanti a un muro ho lottato per capire come riuscire a buttarlo giù. Mi piace l’idea di tornare al Festival con un pezzo scritto totalmente da me, non dico che l’attitudine che c’è in giro sia sbagliata, c’è a chi piace condividere, ma io preferisco portare i miei valori e le mie fragilità in modo onesto, per far sì che un brano mi rappresenti totalmente e non solo in pare».
Riguardo la scelta della cover del venerdì sera, il cantautore spiega: «Ho voluto “Amore che vieni amore che vai” perché è una canzone importante per me, il mio primo singolo pubblicato nel lontano 2013 e che ha rappresentato una sorta di punto di contatto tra me e Fabrizio De Andrè. Ho spinto tanto sull’arrangiamento ed è diventato un pezzo rock, parallelamente è venuto subito fuori il nome di Jack Savoretti come possibileospite. Negli anni ci siamo incontrati più volte e ho sentito subito una forte attitudine con lui, gli ho mandato un messaggio ed eccoci qui».
Infine, Diodato parla del progetto che seguirà questa partecipazione festivaliera: «Quello che posso anticipare è che sarà un disco contenente anche canzoni del passato che abbiamo deciso di rivisitare e di incidere in presa diretta, in alcune tracce mi sono ritrovato in studio a suonare la chitarra e cantare contemporaneamente. Non sarà un album live, ma con uno spirito che si avvicina molto alla musica dal vivo».
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.