Non si ferma l’emorragia di ascolti a Sanremo Giovani 2024 e anche la terza puntata fa registrare dati a dir poco allarmanti. Facciamo il punto della situazione.
Nella puntata di ieri, martedì 26 novembre, il programma condotto da Alessandro Cattelan ha raccolto 257.000 spettatori pari al 3.8% di share. Un risultato davvero irrisorio per un format che dovrebbe valorizzare i giovani talenti in vista della partecipazione al Festival di Sanremo.
Lo show, anche questa settimana più che approssimativo sotto più punti di vista, la scorsa settimana aveva fatto registrare 377.000 telespettatori, con uno share pari al 5.6%. La prima puntata, invece, aveva coinvolto 527.000 spettatori e un modesto 3,7% di share.
Qual è il problema? Perchè il pubblico non riesce ad affezionarsi a questo format? Semplicemente perchè tutto appare sbagliato. Alessandro Cattelan è ingessato e le poche battute con cui cerca di ammiccare al pubblico risultano lezione e per nulla adatto al pubblico di Rai 2. I pareri dei giudici sono spesso banali, poco interessanti e i video di presentazione dei giovani artisti nella maggior parte dei casi sono elementari e per nulla coinvolgenti.
Insomma, gli ascolti pessimi anche della terza puntata di Sanremo Giovani 2024 dimostrano che il pubblico non è interessato a un format che non è né carne né pesce. Non funziona nulla e i telespettatori se ne accorgono fin dal primo lancio, in cui si nota il finto entusiasmo di Cattelan. Tutto ciò nonostante il buon traino di Belve.
La domanda di fondo, però, è un’altra. Ha davvero senso una sezione Nuova Proposte a Sanremo? Amadeus ha dimostrato che ne se può fare a meno, inglobando i giovani nell’unica categoria in gara e i risultati post Festival di artisti come Tananai o Olly, giusto per fare due esempi, dimostrano che la strada percorsa dall’ex direttore artistico aveva un senso. Questa di Carlo Conti, per il momento dimostra tutti i limiti.
La prossima settimana ci sarà l’ultima puntata in seconda serata, ma la preoccupazione è legata alla prima serata del 10 dicembre che… non promette nulla di buono e potrebbe certificare il flop di un format che dimostra tutti i suoi limiti.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.