Geolier qualche mese fa ha affermato di essere stato scartato da Sanremo perché il testo del suo brano era per buona parte in napoletano; Raiz, anima degli Almamegretta, ha offerto il suo punto di vista.
“Emanuele è troppo giovane per ricordare che il regolamento originario di Sanremo permetteva ai cantanti di presentare canzoni in italiano e in napoletano. Il napoletano era considerato una lingua, non un dialetto.
Poi, la storia della canzone italiana è così legata a quella della melodia napoletana, che era l’unica lingua ammessa al Festival.”
Ricorda Raiz, che con gli Almamegretta ha partecipato una sola volta a Sanremo nel 2013 con il brano Mamma non lo sa, ultimo classificato. L’artista prosegue.
“Poi le cose sono cambiate, probabilmente perché qualcuno si è sentito punto nell’onore della propria identità regionale. Qua non parliamo di regione, il napoletano è una lingua, non è, con tutto il rispetto, il dialetto bresciano. E’ un’altra cosa, perché in napoletano è stata scritta grandissima musica. E’ come il toscano che a un certo punto è diventata la lingua italiana per eccellenza, perché in toscano si esprimevano Dante, Petrarca e Boccaccio, quindi quel dialetto regionale si è trasformato nell’italiano, nella lingua di tutti, e il napoletano è la stessa cosa dal punto di vista della musica.
Qualcuno si è fatto rodere le parti intime e hanno cambiato il regolamento e adesso sì, il napoletano è diventato un dialetto come tutti gli altri.
Quindi, per partecipare a Sanremo, devi scrivere in italiano e metterci poi qualcosa, ma così si snatura il messaggio.
Io capisco un artista come Geolier, perché sarebbe come costringerlo a cantare in un’altra lingua che non è la sua. La sua espressione musicale è il napoletano ed è credibile quando canta il napoletano. Probabilmente sarà bravo a cantare pure in italiano, magari verrà bene la canzone, ma io lo capisco fino in fondo, sono con lui al 100%.”
Queste le parole con cui Raiz difende Geolier, rilasciate a iMusicFun durante il Premio Tenco 2023.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.