Rose Villain Shade

Dissing tra Shade e Rose Villain: tutto nasce da una battuta nel podcast Est Radio. Lui risponde con un freestyle tagliente, lei replica con ironia, ma…

Nel panorama della musica italiana, basta una frase per far esplodere una polemica virale. È quello che è accaduto tra Shade, rapper torinese noto per hit come Bene ma non benissimo, e Rose Villain, tra le protagoniste più acclamate del nuovo pop-rap. Al centro dello scontro? Una battuta pronunciata dalla cantante durante una puntata del podcast Est Radio, diventata rapidamente miccia per un dissing in piena regola.

Durante il gioco “Smash or Pass”, in cui gli ospiti commentano rapidamente una serie di brani noti, viene fatto ascoltare a Rose Villain proprio Bene ma non benissimo. La sua reazione è istantanea e tagliente:

“Ma chi è questo? No, non è il mio vibe.”

Parole che Shade non ha preso affatto bene. Così, a distanza di tempo, ha scelto di rispondere con un freestyle pubblicato su Instagram, restituendo il colpo in perfetto stile rap.

Il video ha rapidamente fatto il giro dei social. Rime pungenti e riferimenti pop si alternano a critiche esplicite al mondo musicale odierno. Una delle barre più citate?

“L’unica quarantenne coi capelli blu che rispetto è Bulma.”

Un chiaro riferimento all’estetica di Rose Villain e, insieme, una frecciata ironica al suo stile. Shade prosegue affondando il colpo:

“Sento odore di minestre riscaldate, ma io sono la pizza dell’indomani: fredda, ma sempre buona.”

Non mancano attacchi più diretti alla scena musicale italiana:

“In classifica ci trovi rapper così ritardati che mi fanno rivalutare Alberto Stasi.”

Una provocazione forte, che ha polarizzato il pubblico: tra chi lo applaude per il coraggio e chi lo accusa di esagerazione.

A sorpresa, Rose Villain non risponde con un dissing, ma con una frase sarcastica commentando il reel del rapper:

“Bulma è una mia cosplayer.”

Una replica tagliente e leggera allo stesso tempo, che ribalta il riferimento di Shade e lo trasforma in autoironia. Un colpo da maestra del branding personale? Forse. Di certo, un modo per marcare le distanze, senza scendere sullo stesso piano dello scontro diretto.

Sui social è già guerra fredda tra le fanbase. Da una parte, chi difende Shade per aver reagito nel suo stile, rivendicando il valore della memoria musicale e della scena rap più autentica. Dall’altra, chi accusa il rapper di aver reagito in modo sproporzionato a un semplice commento di gusto.

Nel mezzo, l’internet si scatena con meme, remix e reaction, trasformando il dissing in un caso virale.

Al di là delle provocazioni, lo scontro tra Rose Villain e Shade evidenzia una frattura sempre più netta nella scena musicale italiana. Da un lato, la nuova onda del pop-rap fluido e curato, fortemente visivo e attento all’immagine. Dall’altro, l’orgoglio del rap old school, diretto, crudo e legato alle sue radici.

Entrambi, a modo loro, raccontano l’Italia musicale del presente: fatta di estetica, di contenuti, di identità da difendere. E anche di freestyle e sarcasmo, che diventano strumenti per farsi ascoltare.

Per ora, la situazione è ferma al botta e risposta. Ma i fan si chiedono: è finita qui o siamo solo all’inizio? C’è chi sogna un featuring a sorpresa e chi, più realisticamente, attende il prossimo round a colpi di rime.

Nel frattempo, una cosa è certa: la musica italiana continua a far parlare di sé, anche quando lo fa con frecciatine e risposte taggate.

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