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Vincenzo Mollica, ospite a Che Tempo Che Fa, ripercorre la carriera e parla della cecità

Vincenzo Mollica

Vincenzo Mollica, ospite sul Nove di Che Tempo Che Fa, ha ripercorso la sua straordinaria carriera, parlando anche della cecità. Un problema di salute grave che il giornalista sta affrontando con coraggio e con il sorriso.

Praticamente siamo a uno stadio che precede il rincog**onimento. Impressionista perché mi sono sempre piaciuti i pittori impressionisti. Impressionabile perché se non lo sei non puoi fare il giornalista, se non ti scuote un’emozione per quello che vedi.

Tre cose mi sono state utili in questo mestiere: la curiosità, la passione e la fatica. Vorrei diventare come Mr. Magoo, il cartone animato che non vedeva niente e affrontava tutti i pericoli con una leggerezza assoluta.

Io vorrei avere la luce dentro di me che aveva Mr. Magoo. Quando ci sono le giornate nere, basta avere un sorriso in tasca e io quel sorriso cerco di averlo sempre. Anche in queste giornate in cui non ci vedo, un sorriso di emergenza bisogna averlo. La memoria restituisce cose fantastiche.”

Racconta e spiega Vincenzo Mollica, che poi racconta la sua vicinanza ad Andrea Camilleri, con cui ha condiviso anche i primi accenni di cecità.

Mi disse che quando avrei perso la vista – lui l’aveva persa qualche tempo prima – i sogni sarebbero diventati più vividi. I colori sarebbero diventati più nitidi. Prima di dormire lui non contava le pecorelle, si ripassava i quadri. Mi disse che dopo aver perso la vista, tutti gli altri sensi tornavano in soccorso: “Io che non avevo più gusto e olfatto, mi è tornato il gusto e riconosco il sapore della pasta ‘ncasciata”.”

Fabio Fazio ha poi trasmesso i saluti di Roberto Benigni e Fiorello, che hanno testimoniato stima e vicinanza.

Vincenzo Mollica porterà in scena la sua carriera, con tanti aneddoti, come quelli raccontati su Federico Fellini, Adriano Celentano, Mike Bongiorno, il Dalai Lama, nel monologo L’arte di non vedere (Qui tutti i dettagli).

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