Il primo nucleo del Banco del Mutuo Soccorso si forma all’incirca nel 1969 come quintetto e comprendeva entrambi i fratelli Vittorio e Gianni Nocenzi, rispettivamente tastierista e pianista. La grossa particolarità di questo gruppo era proprio il fatto di comprendere due tastieristi, cosa che sino a quel momento era stata provata solo dagli inglesi Procol Harum. Sarà proprio questa la combinazione che renderà inconfondibile il sound del Banco.
Nel 1970, il gruppo incide un disco per la RCA ma il loro lavoro non sarà mai pubblicato. Nel 1971, durante il secondo festival pop di Caracalla, i fratelli Nocenzi contattano, per allestire una nuova formazione, il chitarrista Marcello Todaro (proveniente dai Fiori di Campo). Ora quello che manca è una buona sezione ritmica e soprattutto una formidabile voce solista e per fortuna il nuovo arrivato Todaro ha la soluzione! Todaro si presentò all’appuntamento con un ragazzone incredibilmente grosso, alto circa un metro e sessantacinque e con lunghi capelli e foltissima barba corrispondente al nome di Francesco Di Giacomo.
Come figura non era quello che avevano chiesto ma in seguito alle prime prove si resero conto che quello sarebbe stato il loro cantante viste la sua potenza e l’incredibile tecnica vocale. Di Giacomo militava in quel periodo in un gruppo chiamato Le Esperienze ed è proprio da lì che il cantante porta con sé il bassista Renato D’Angelo e il batterista Pierluigi Calderoni: il gioco era fatto! Era nata la formazione storica del Banco del Mutuo Soccorso.
Una volta siglato il passaggio dalla RCA alla Ricordi, nel 1972 esce il loro primo album, vero “must” del rock progressivo anni ’70 (quello con la singolare copertina a forma di salvadanaio) che dimostra subito come il Banco non abbia preso in prestito i soliti modelli stranieri. Infatti, anche se il lavoro del sestetto romano presenta delle ingenuità, è pieno di spunti personali, cosa che fa ben sperare per il futuro. Anche i testi, vicini alla poesia, si rivelano molto interessanti e il sound del gruppo appare di facile presa per l’ascoltatore. I brani da segnalare assolutamente sono R.I.P., vero e proprio cavallo di battaglia e le sperimentali Metamorfosi e Il Giardino del Mago.
A farla da padrone, in questo album come nei successivi, sono la voce particolare di “Big” Di Giacomo ed i virtuosismi tastieristici dei fratelli Nocenzi. Alla fine dello stesso anno esce, attesissimo, il secondo album intitolato Darwin! sempre per la Ricordi. Il disco è un “concept album” sull’evoluzione della razza umana e dà conferma della validità del gruppo. In Darwin ci sono comunque più virtuosismi anche se la freschezza del primo album rimane intatta.
Nel 1973, in vista di una tournée inglese, avviene di comune accordo la sostituzione di Marcello Todaro con Rodolfo Maltese, proveniente dagli Homo Sapiens. Anche Maltese era stato contattato dai Nocenzi durante il festival di Caracalla ma aveva rifiutato per il problema del trasferimento da Firenze a Roma. Con questo nuovo sestetto (anche se Todaro partecipa alla registrazione dell’Lp) il Banco pubblica il terzo album molto più impegnato sia musicalmente che nei testi: Io sono nato libero.
Per quanto riguarda l’attività live, il Banco del Mutuo Soccorso è molto attivo: sarà infatti presente a tutti i festival pop dal 1972 al 1974 e toccherà tutta l’Italia con una serie di tournée. Nel 1974 il gruppo sbarca in Inghilterra (seguendo Orme e P.F.M.) ottenendo un discreto successo grazie ad un sound molto comunicativo. Vengono notati da Keith Emerson, tastierista degli Emerson, Lake and Palmer cosi che il gruppo viene ingaggiato dalla scuderia Manticore che gli dà l’opportunità di registrare un album per il mercato estero. Il titolo dell’album, che esce nel 1975, è Banco e contiene rivisitazioni dei migliori brani degli album precedenti, ovviamente cantati in inglese. L’unica canzone cantata in italiano è l’inedita L’albero del pane.
Nel 1976 esce Garofano Rosso, colonna sonora del film omonimo e nello stesso anno il Banco pubblica un altro album concept dal titolo Come in un’ultima cena che esce anche nella versione inglese e presenta dei suoni addirittura più classicheggianti dei lavori precedenti. Nel 1978 esce un nuovo disco di difficile ascolto e cioè Di Terra che non viene accolto molto bene dai vecchi fans del gruppo. L’anno successivo è la volta di Canto di primavera che vede l’avvicendamento tra Renato D’Angelo e Gianni Colaiacono. Con questo album finisce anche la freschezza musicale e poetica dei brani.
Non a caso l’album successivo s’ intitolerà Capolinea ma si tratterà solo di un falso allarme poiché affrontati i vari cambi di formazione nell’arco degli anni ’80 (tra i quali l’abbandono di Gianni Nocenzi) e l’imposizione di un cambio di genere verso brani molto orecchiabili e commerciali, il Banco pubblica una serie di Lp dall’80 con Urgentissimo passando per Buone notizie, Banco, …E via, 13, e Da qui messere si domina la valle fino ad arrivare al ’98 con l’uscita di Nudo, doppio album registrato durante uno storico concerto a Tokyo nel 1997 e che sigla il ritorno al periodo d’oro. Attualmente il Banco del Mutuo Soccorso è in piena attività live e sono tre su sei i personaggi rimasti dai lontani anni ’70, vale a dire Di Giacomo, Maltese e Vittorio Nocenzi.
Nel 2022 è stata la volta di Orlando: le forme dell’amore, anticipato dai brani Cadere o volare e La pianura rossa. Si tratta di un concept album ispirato al poema Orlando furioso di Ludovico Ariosto e composto da quindici brani.
(ultimo aggiornamento: 20 agosto 2023)

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