Riccardo Del Turco nasce a Fiesole, Firenze, il 7 luglio 1937: inizia molto giovane a studiare canto, nel 1955 forma un quartetto con altri musicisti, i Diabolici, con i quali partecipa al programmi televisivi Primo applauso e Campanile sera: “fu Enzo Tortora a sceglierci il nome I Diabolici”. Nel 1957 Del Turco entra, a soli diciotto anni, come cantante nell’orchestra di Riccardo Rauchi, in cui conosce Sergio Endrigo (che in seguito diventerà suo cognato, poiché Del Turco sposerà Donatella, sorella di Lula che è la moglie del cantautore istriano) e con cui realizza le prime incisioni (tra cui, nel 1960, Non sembra vero. Debutta come solista incidendo alcuni 45 giri per l’RCA Italiana, di cui il primo, nel 1962, è “Le cose che non ci diciamo” (con testo di Endrigo), e nel 1964 partecipa a Un disco per l’estate con “Dimmi se vuoi”; nello stesso anno incide “Parla di te”, canzone scritta insieme a Gino Paoli. Nel 1965 incide “M’hanno detto che”, scritta insieme ad Endrigo e a Gianni Meccia, Del Turco è fra i cantanti in gara al Fetival di Sanremo edizione 1965 ma il progetto sfuma a causa del ritiro della competizione di tutti i cantanti della Rca a seguito di divergenze con il patron della manifestazione Gianni Ravera.
Riccardo Del Turco passa alla Cgd ed ottiene il suo primo grande successo con “Figlio unico”, cover di “Trem das onze” del cantante brasiliano paulista Adoniran Barbosa; di questa canzone nel 1985 Renzo Arbore ne farà una cover, inserita nell’album relativo alla trasmissione televisiva Quelli della notte, Figlio unico vanta innumerevoli altre cover fra le quali ricordiamo quella di Mina. A questo successo fanno seguito l’anno successivo “Uno tranquillo”, con cui partecipa a Un disco per l’estate 1967, arrivando fino alla finale, e “L’importante è la rosa“, cover di un brano di Gilbert Bécaud.
Nel 1968 vince Un disco per l’estate con il suo più grande successo, “Luglio”, il brano che vincerà anche la Gondola d’Oro di Venezia, rimane per quindici settimane in classifica nei primi dieci posti ed arrivando anche al primo, scalzata solo da Azzurro di Adriano Celentano e da Delilah di Tom Jones, Luglio torna in testa alla classifica per altre tre settimane ed ancora oggi è un classico degli anni ’60, delle canzoni estive di tutti i tempi e della storia della canzone italiana. “Era da poco scoppiato il ’68 con il maggio francese, la contestazione di Valle Giulia, ed io cantavo un brano scritto da un allora esordiente Giancarlo Bigazzi, Luglio, una canzone disimpegnata, non avevamo proprio capito niente dei tempi che cambiavano… Bigazzi me lo presentò mio cugino, insistendo molto, ma quando lo conobbi capii subito il suo talento: tanto che il lato B che scrisse per Luglio, Il temporale, per molti era pure brano più forte. Io incisi Luglio: buona la prima. Capitava spesso, perché cercavo la spontaneità e non la perfezione. Luglio la snobbai anch’io: volevo darla a Orietta Berti! Fu Ladislao Sugar a dirmi di cantarla. Poi me la son trovata tradotta per la Francia da Pierre Delanoë, un accademico che lavorava con Becaud… Quella canzone mi ha etichettato a vita. La snobbai ma ha conquistato mezzo mondo.. Segna, eccome. La gente ti misura su quel cliché e sei finito. Però è gratificante ritrovare le proprie canzoni nel mondo. È bello anche da italiano, rappresentare un Made in Italy di livello: specie oggi che siamo esterofili, replicanti…”.
Luglio vendette un milione e centomila copie spopolando tradotta anche nelle hit di Francia e Canada e sul mercato anglofono. Senza contare che da allora Luglio rappresenta l’estate italiana in musica. E purtroppo rappresenta anche Riccardo Del Turco, le cui cifra di scrittura e signorilità di canto avrebbero meritato altro.
Nel 1969 Del Turco partecipa al Festival di Sanremo con Ma cosa hai messo nel caffè, cantata in abbinamento con Antoine (il brano è stato recentemente reinterpretato da Malika Ayane): “Andai a Sanremo, mi trovai dalla parte sbagliata e lo pagai: presentai Cosa hai messo nel caffè e tutti scrivevano di canzone cretina perché bisognava avere “l’impegno. Non so: per me una canzone deve anche saper dare gioia, o serenità”. Sempre nel 1969 esce il suo primo LP, intitolato Riccardo Del Turco e il 45 giri Il compleanno. Nel 1970 incide i 45 giri Due biglietti perchè e Babilonia. Partecipa quindi a Un disco per l’estate 1971 con La cicala e a Un disco per l’estate 1972 con Uno, nessuno. Fra gli altri suoi successi ricordiamo: La nostra casa, Mi hanno detto che, Le cose che non che non diciamo, L’importante è la rosa (versione italiana di un brano francese) e una cover di Voglio vivere così, brano lanciato nel 1941 da Ferruccio Tagliavini. Il 14 novembre 1972 Riccardo Del Turco partecipa al Festival mundial del lago Maracaibo in Venezuela aggiudicandosi il primo premio con la canzone Uno Tranquillo. Nel 1973 incide il brano autobiografico Tanto io non vinco mai. Riccardo Del Turco collabora quindi con Patty Pravo, per cui scrive Tanto.
Per qualche anno del Turco si ritira dalle scene: “avvertivo che essendo finiti gli anni ’60 era cambiato anche lo scenario musicale, non solo io ma anche Gianni Morandi ed altri colleghi non avevamo più successo, poi c’era Lucio Battisti, indubbiamente il più bravo di tutti, era inutile continuare”, Del Turco apre un bar nel centro di Firenze, il Caffè di Piazza Pitti, frequentato anche da Vittorio Gassmann, Marcello Mastroianni e Federico Fellini, qui conosce anche Magda con la quale si risposerà. Nel 1976 propone con lo pseudonimo di Pitti Coofee incide per la Rca il 45 giri The Summer Of Mary Ann/Ramona, cui seguirà Winter Flower/Sette e ventinove.
Nel 1982 Riccardo Del Turco con il suo vero nome torna al Festival di Sanremo con Non voglio ali, e, ancora, nel 1984 con Serena alienazione, brano scritto da Mogol. “Non voglio ali non ebbe successo, forse non ero convincente. Vasco Rossi cantava Vado al massimo e io ero agli antipodi, il mio messaggio era che vivere è anche restare, cercare di capire… Ma Non voglio ali, canzone piccola, era originale: però il pubblico ha sempre ragione: volevano ancora Luglio“.
Sempre negli anni ’80, in pieno clima di revival anni ’60, da vita ai Superquattro con Jimmy Fontana, Nico Fidenco e Gianni Meccia, partecipa a vari show televisivi rievocativi degli anni ’60 e si esibisce nei locali di tutta Italia.
Negli anni ’90 intraprende l’attività di talent scout lanciano alcuni giovani: porta al Festival di Sanremo nella sezione Sanremo Giovani Enrico Pesciullesi con la canzone E ti penso, e Silvia Querci Io ti amerò di più, nel 1998 porta sempre a Sanremo Giovani Boris con Knock Down, cover di Baby Face, e nel 1999 al Festival presentato ancora da Fazio e la Castà, introdotto da Ricky Martin lo stesso Boris si ripresenta con Little Darling di Riccardo Del Turco. Alla fine degli anni ’90 insieme ai Super 4 e alla Compagnia Attori e Tecnici, partecipa al musical La Voglia matta con la regia di Attilio Corsini tenutosi a Roma Caracalla presso il Parco San Sebastiano.
Riccardo è quindi in tour e si propone sia in concerto dal vivo con la sua band, sia come ospite su basi musicali. Partecipa al grande show Italian Graffiti insieme a numerosi altri colleghi, nel 2006 Figlio unico viene inserita nella colonna sonora del film Mi fido di te di Massimo Venier, nel 2009 ha riproposto la sua Luglio nel corso del programma televisivo Ciak… si canta!, in cui vecchie canzoni italiane e straniere gareggiano nella moderna veste di videoclip, nel 2010 torna a partecipare alla trasmissione, questa volta proponendo Figlio Unico.
Riccardo Del Turco è coautore (con il cognato Sergio Endrigo) della musica di Nelle mie notti, usata poi da Luis Bacalov, nel 1994, per la colonna sonora del film Il postino, attribuendosene la paternità. La causa per ottenere i diritti relativi al brano (che, nel frattempo, ha vinto l’Oscar alla migliore colonna sonora) si è conclusa nel settembre del 2013 con il riconoscimento da parte di Bacalov della paternità musicale del brano a Endrigo, Del Turco e al paroliere Paolo Margheri. “Bastava riconoscere di aver preso lo spunto. Avrei voluto parlare con Bacalov prima che partisse: gli avrei detto che forse senza il nostro spunto non nasceva quella melodia, ma certo senza di lui non si sviluppava fino a un Oscar… Sergio visse tutto con più rabbia, si aspettava che il mondo musicale riconoscesse le nostre ragioni e invece tutti si sono messi contro, o svicolavano… Alla fine abbiamo vinto la causa: ma si poteva risolvere tutto sul nascere. Mi spiace soltanto che Endrigo morì prima del riconoscimento di paternità della nostra canzone”
(ultimo aggiornamento: 21 agosto 2023)

La redazione di iMusicFun è composta da professionisti della musica e della comunicazione, uniti da una vera passione per le 7 note… in tutte le sue forme. Seguiamo con cura e competenza artisti, eventi e tendenze, offrendo contenuti sempre aggiornati e approfonditi. La nostra missione è raccontare la musica con autenticità, entusiasmo e attenzione ai dettagli che fanno la differenza.
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.