Un lungo e intenso tour estivo per Niccolò Fabi, alla sua ventiseiesima data consecutiva in questo 2021, in scena ieri sera, martedì 6 settembre, al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI). Uno spettacolo ben rodato, così come la speciale chimica che da tempo lo lega alla sua band, composta da musicisti di tutto rispetto. Ad accompagnarlo sul palco: Roberto Angelini, Pier Cortese, Alberto Bianco, Daniele “Mr. Coffee” Rossi e Filippo Cornagli.
Scenografia essenziale ma efficace, in linea con il suo messaggio, il suo impegno, il suo esempio, il suo credo.
«Ho scoperto con il tempo che la mia posizione naturale, quella che mi fa stare bene in cui mi trovo a mio agio, non è il centro del palcoscenico. Non a caso, in questo spettacolo, il centro è volutamente lasciato vuoto, vacante. Alle nostre spalle una stilizzata forma di labirinto, che vorrei fosse il protagonista di questa serata».
«Un labirinto interiore, inteso come tutto quello che ognuno di noi vorrebbe sentire e percepire – prosegue il cantautore romano – attraverso queste canzoni, strumento che utilizziamo per recarci nei luoghi in cui desideriamo andare. Questa posizione decentrata è quella che più adoro e che, forse, ho conosciuto un po’ troppo tardi, ma adesso che l’ho conquistata la difendo con grande forza».
Così come la musica stessa di Niccolò Fabi andrebbe difesa con le unghie e con i denti, con ascolti partecipati e attenti. Il pubblico milanese lo accompagna in questo viaggio corale, che parte da una prospettiva al singolare e lentamente si trasforma declinandosi al plurale. Elegante e coinvolgente, uno spettacolo ricco ma essenziale, tra reale e surreale, che lascia spazio alla libera interpretazione e alla libera essenza.
Musica evocativa in grado di fornire sollievo all’anima, colonna sonora perfetta di questa inedita, tiepida e timida ripartenza, dopo l’insolita sofferenza con cui abbiamo, nostro malgrado, imparato collettivamente a familiarizzare negli ultimi tempi. La scaletta è ben bilanciata, in modo da creare un percorso emotivo dall’estetica minimale, che punta ad alternare stati d’animo, mescolandoli e sconvolgendoli di bellezza.
«A questo punto del concerto mi sentirei di dire buon divertimento ma, conoscendo il mio repertorio, sapete benissimo che non vi farò di certo strappare dei sorrisoni» ironizza con sagacia, prima di tornare a concedersi vocalmente con passione e mestiere. Interessanti le leggere ma efficaci incursioni elettroniche, con sfumature e riferimenti provenienti da mondi lontani, dal rock progressivo alla musica ambient.
Lascia spazio al suono, ai richiami emotivi, ai suoi compagni di viaggio, agli strumenti e anche al pubblico, che ha il giusto tempo a disposizione per metabolizzare contenuti e farli propri. Lascia spazio Niccolò Fabi, senza manie di protagonismo… ne esce protagonista suo malgrado. Il risultato? Una bella psicoterapia di gruppo, di quelle che ti lasciano qualcosa dentro. Insomma, dopo un concerto così, la quotidianità della vita appare decisamente più sopportabile.
Niccolò Fabi ESTATE 2021 Scaletta
- Evaporare
- Una somma di piccole cose
- Filosofia agricola
- È non è
- Elementare
- Il primo della lista
- La promessa
- Amori con le ali
- Una buona idea
- Diventi inventi
- Te lo ricordi (Pier Cortese)
- Condor (Roberto Angelini)
- Fantastico (Bianco)
- Io sono l’altro
- Ecco
- Vince chi molla
- Una mano sugli occhi
- Costruire
- Scotta
- Facciamo finta
- Il negozio di antiquariato
- Lasciarsi un giorno a Roma
foto di Melania Stricchiolo
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
