Baltimora

Baltimora Marecittà significato canzoni
Marecittà è il titolo dell’ep d’esordio di Baltimora, artista che ha meritatamente conquistato la vittoria nell’edizione 2021 di X Factor.

7 tracce musicalmente differenti scritte e prodotte dallo stesso artista originario di Ancora e che mettono in risalto un approccio poliedrico e la volontà di proporre pezzi molto diversi tra loro.

“Spero che nelle canzoni al suo interno siano passati almeno un po’ della gioia e dell’entusiasmo che ho provato e sto provando io in queste settimane.”

Queste le parole del giovane cantautore e producer postate sui social.

Baltimora Marecittà significato canzoni

01. Luci Spente

Il suono principale che regge tutto il brano è un layer di due synth analogici, estremamente ricco e identificativo. Ho combinato questi due suoni e ho costruito tutto il brano attorno. Una cosa divertente è che il ritornello all’inizio non doveva essere tale, l’ho scritto su un giro armonico che poi è rimasto quello della strofa, su tastiera e batteria; sul ritornello che sentite adesso invece poi il giro cambia e funziona benissimo, è stata una sorpresa anche per me.

02. Colore

Colore è stata la traccia più complessa da portare a casa, ha una sua identità molto forte anche solo nella versione piano e voce e non volevo intaccare troppo quella sensazione, ma avevo bisogno che l’arrangiamento raccontasse qualcosa e spero sia degno della canzone. La cosa più bella della produzione del brano è il synth che entra dal secondo ritornello in poi, molto melodico e che armonizza sul ritornello che faccio io con la voce, è la mia parte preferita.

03. Baltimora

Anche qui c’è un pianoforte estremamente importante per la canzone, che porta avanti tutto il senso del brano: il riff è nato anni fa ed è stato difficilissimo scriverci sopra perché ero troppo legato a questo giro, ma poi è nata “Baltimora”. La magia della strofa sale fino ad arrivare al ritornello che all’inizio era solo piano e voce, solo che cantandolo ho avuto proprio il pensiero che dovesse essere corale, nel senso più positivo del termine, poteva essere come un coro da stadio, con tutta la sua semplicità e orecchiabilità. Le parole del testo sono sincere, sentite e provate da ogni singola persona che la canta, era questa la sensazione che mi dava e che ho provato a comunicare attraverso la produzione.

04. Marecittà

In “Marecittà” c’è un pianoforte elettrico nascosto, se uno non lo sapesse non lo capirebbe mai. È nell’intro, continua nella prima strofa, poi nel drop, nella seconda strofa e infine nella chiusura.

Sembra un synth, un suono artificiale, ma è appunto un pianoforte elettrico suonato in maniera giocosa con le note staccatissime le une dalle altre. Nel pre-ritornello invece c’è un sintetizzatore che si muove tantissimo, sono super fan dei suoni che si muovono in maniera concreta: io produco solitamente ricercando suoni e lasciandomi ispirare e quando ho sentito questo mi ha fatto subito

impazzire. Altre due cose interessanti del brano: il primo ritornello all’inizio era lungo il doppio, ma sembrava troppo classico, ho provato quindi a tagliarlo ed è nato un movimento molto dolce, della strofa che cresce piano piano, esplode e poi si chiude nel ritornello, si torna quindi nell’intimità della canzone e poi si riapre nel secondo ritornello per poi richiudersi di nuovo nella seconda strofa; poi verso la fine l’arrangiamento esplode con un crescendo che accompagna l’ascoltatore fino alle ultime note.

05. McDonald’s

La sua struttura è molto particolare e non ha ritornello: è un brano che ha una lunghissima strofa che si ripete due volte, con la stessa melodia e la stessa voce in due ambienti completamenti diversi. È una cosa che mi piace molto fare, mantenere una melodia e cambiare l’arrangiamento che la contiene, secondo me ha un effetto particolarmente forte in “Mc Donald”. Credo sia il brano più interessante a livello di originalità produttiva, anche la scelta di usare un autotune in maniera molto esplicita sulla voce mi ha affascinato molto.

06. Altro

La produzione di “Altro” è sicuramente la più contaminata dell’intero EP, dentro X Factor abbiamo fatto dei cambi alla struttura e la seconda strofa è nata in studio all’interno del programma. Tutta la prima strofa si basa su un unico accordo che regge tutta la melodia, che rimane la stessa anche nella seconda strofa ma cambia il contesto armonico sotto. Nel ritornello c’è un’esplosione pazzesca ed è sicuramente il brano più grosso dell’EP.

07. Fumo

“Fumo” è la mia preferita, è estremamente elegante. Probabilmente non si nota, ma la traccia è una registrazione originale fatta con il cellulare, chitarra e voce, e ho voluto mantenere quella. È molto cruda e credo sia questa la parte bella della canzone: riuscire a raccontare qualcosa senza artifici, soltanto attraverso la parte più vera e umana. A livello di struttura è un brano molto particolare, anch’esso non ha un ritornello, ma ha un inizio e una chiusura ed è bello che finisca così. Non è un caso che sia l’ultima canzone dell’EP, io la vivo come la favola della buonanotte, che ti culla verso la fine.

Foto di Michele Formica Baltimora Marecittà significato canzoni