Enzo Iacchetti

Enzo Iacchetti, da poco tornato dietro il bancone di Striscia la Notizia, ha rilasciato un’intervista parlando della carriera e di alcune difficoltà legate a una forma di depressione.

“Mio padre è venuto a mancare quando avevo solo 21 anni. Tuttora ho un senso di colpa fortissimo perché non andavo d’accordo con lui; ero fissato con la musica e le chitarre e non pensavo alle difficoltà che ogni giorno affrontava. Con la sua morte sono andato molto in crisi.”

Queste le parole di Enzino rilasciate al quotidiano La Ragione. L’artista ha poi parlato di musica.

“Tutto è iniziato quando da ragazzino vidi Celentano per la prima volta a Sanremo: rimasi folgorato e andai in fissa per la musica. La mia era diventata una passione ed ero anche dotato, infatti scoprirò presto di avere l’orecchio assoluto. Se solo avessi avuto la possibilità di studiare magari adesso sarei direttore di orchestra, solo che i miei genitori facevano lavori modesti e non potevano permettersi di pagarmi il Conservatorio.”

Enzo Iacchetti parla di depressione

“Prima della pandemia vivevo a pieno ritmo, non mi sembrava di avere 67 anni. Adesso invece mi sembra di avere molti più anni di quelli che ho. Vivo in solitudine e amo il silenzio. Strano, io che ho amato tanto la musica ultimamente non riesco ad ascoltarla, eppure la musica mi ha dato tanto, forse troppo. Che sia forse depressione? L’ho sempre avuta. Anche da bambino ero vivace ma non parlavo, il palco per me è stato terapeutico. Tutti noi portiamo una croce, la mia è questo carattere.”

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